facebook rss

Botte e minacce alla moglie:
allontanato marito violento

ANCONA - La donna si rivolse alla polizia che avviò immediatamente le indagini

Aveva chiamato la polizia mentre era in corso un litigio con il marito scoppiato a seguito dello stato di ubriachezza in cui versava l’uomo.
L’episodio avvenne nella scorsa Pasquetta e, dopo ciò, la donna si presentò negli uffici della questura per raccontare molti altri maltrattamenti che aveva subìto.
Da quanto ricostruito dai poliziotti della Squadra Mobile, la coppia era solita litigare per motivi prevalentemente connessi al frequente stato di ubriachezza del marito, che lo faceva diventare aggressivo.
Inutili i tentativi della donna di farlo smettere di bere che, anzi, si trasformano in occasioni di ulteriori liti durante le quali l’uomo era solito minacciare la vittima.

Numerosi gli elementi passati al vaglio degli investigatori: in una circostanza la donna era stata minacciata di morte dall’uomo perché si era rifiutata di dormire con lui; un referto medico dello scorso dicembre certificava che la donna, a seguito dell’ennesima lite, aveva riportato contusioni multiple, trauma distrattivo della rachide cervicale e lombare con prognosi di 15 giorni; in un’altra circostanza, la donna dopo aver rifiutato le effusioni del marito che si trovava in completo stato di ubriachezza tale da non reggersi in piedi, si era trovata costretta per evitare il contatto fisico a chiudersi a chiave all’interno di una stanza, che l’uomo prese a calci nel tentativo di sfondarla.

Alla luce di quanto ricostruito durante l’attività investigativa, la Procura della Repubblica di Ancona avanzò la richiesta di un’adeguata misura cautelare che venne accolta dal Gip tramite l’emissione di un’ordinanza della misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare con l’ingiunzione di corrispondere i periodici assegni alla moglie.
Per questo motivo, i poliziotti hanno raggiunto in questi giorni l’indagato, un 50enne, nella propria abitazione per notificargli il provvedimento, dopodiché hanno assistito al suo trasferimento in una struttura ricettiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X