Ricettacolo di animali nel parco con vegetazione incolta e lasciata all’incuria, rifugio per senzatetto nei locali depredati a più riprese di arredi e persino di tubature, lavandini e quadri elettrici. L’ex ospedale Muzio Gallo di Osimo torna a far parlare di sé per lo stato di degrado in cui versa da anni.
«Abbiamo inviato una richiesta scritta di manutenzione nell’area dell’ex Muzio Gallo di via Striscioni all’Azienda Sanitaria Territoriale 2 di Ancona, questo perché sono aumentate le segnalazioni da parte dei residenti della zona di degrado diffuso e incursioni da parte di animali e persone, sia di giorno che di notte. – fa sapere in una nota il sindaco Simone Pugnaloni – Abbiamo evidenziato ad Ast , proprietaria dell’immobile, la necessità di mettere in sicurezza l’area con integrazione della recinzione dove mancante o danneggiata, e l’installazione di cartelli di segnalazione pericolo e divieti per controllare meglio la pubblica incolumità dell’accesso di estranei al sito. Abbiamo sollecitato il taglio di tutta la vegetazione infestante e la rimozione di rifiuti e ogni condizione di rischio per l’igiene e la salute pubbliche, specialmente a ridosso con i confini di proprietà e la pubblica via. Infine, si è evidenziato il bisogno di verificare la stabilità delle alberature di alto fusto e la loro eventuale potatura e messa in sicurezza, specialmente quelle ai confini».
Ast 2 ha risposto che per quanto riguarda il taglio dell’erba e la verifica della stabilità delle alberature d’alto fusto, «ha approvato il 14 luglio una determina per aderire alla convenzione Suam “Global service del patrimonio stradale e verde della Regione”. – aggiunge Pugnaloni – Completate le procedure di convenzionamento potrà effettuare gli interventi, forse già ad inizio agosto. L’invito che mi sento di fare come sindaco alle autorità competenti, Ast e Regione in primis, è non solo di provvedere alla manutenzione ordinaria dell’ex Muzio Gallo, ma di condividere con Comune e associazionismo locale un percorso che possa portare alla riapertura prima del parco che lo circonda e, poi, alla valorizzazione dello stesso nosocomio abbandonato da ormai troppi decenni. Decidiamo insieme come ridare lustro ad un pezzo di storia di Osimo».
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