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Quindici anni di reati
poi lo stalking nei confronti dell’ex:
due anni di sorveglianza speciale

ANCONA - Il provvedimento è stato preso nei confronti di un 40enne originario della provincia di Bologna ma da tempo residente in città

Il provvedimento firmato dal questore è stato elaborato dalla Divisione Anticrimine

Una escalation di reati soprattutto contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e la persona, andati avanti per oltre 15 anni e, da ultimo, i gravi comportamenti di violenza, molestie e atti persecutori, commessi nei confronti della ex convivente.
Questi, anche dopo che la vittima aveva già denunciato e lasciato l’uomo per le gravi condotte ingiuriose, violente e i maltrattanti avvenuti pure alla presenza dei figli minori della coppia.
Nonostante ciò, l’uomo ha continuato ad inviarle messaggi minatori, telefonate e offese, raggiungendola ripetutamente presso il nuovo domicilio, dove si era trasferita.
Come ampiamente dettagliato nella proposta a firma del questore, a seguito dell’istruttoria svolta dall’Ufficio Misure di Prevenzione, il comportamento tenuto dall’uomo, ha messo in concreto pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica generando un grave allarme sociale, in considerazione delle plurime violazioni, in relazione alle altre circostanze di precedenti arresti e condanne subite nonché all’ultima segnalazione a cui è seguita prima la misura cautelare del divieto di avvicinamento disposta dal Gip di Ancona, e successivamente, poiché l’uomo continuava a minacciare e molestare la vittima, anche tramite conoscenti, la misura degli arresti domiciliari.

Gli elementi raccolti dagli uomini della polizia Anticrimine hanno sottolineato come l’uomo, un 40enne originario della provincia di Bologna ma da tempo residente ad Ancona, fosse da considerare una persona abitualmente dedita alla commissione di reati.

È stata quindi disposta l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, determinata in 2 anni, con il divieto di avvicinarsi alla vittima, alla sua residenza, domicilio e posto di lavoro.

«Ogni Donna – ha detto il questore – ha il diritto di riprendere in mano la propria vita, di ricominciare ad avere fiducia in sé stessa e in chi le sta accanto. Aiutiamo le donne a difendersi e gli uomini a rispettarle».

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