«Abbiamo ben presente la piaga della “Ludopatia” tanto da star investendo diversi milioni di euro per l’assistenza, la prevenzione, l’informazione, l’educazione, il contrasto e il monitoraggio di questa problematica». Dopo la votazione, avvenuta ieri a maggioranza in Consiglio regionale, della proposta di legge con la quale si apportano modifiche alla legge regionale “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network” (relatore di maggioranza Mirko Bilò della Lega, e di minoranza Antonio Mastrovincenzo del Pd), commentano così i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, capogruppo; Marco Ausili, componente della II Commissione; e il presidente della II Commissione Andrea Putzu.
«Come maggioranza di centrodestra siamo sempre stati in prima linea nel contrastarla e nel dare supporto a chi ne è affetto. Da parte nostra, lo ribadiamo, abbiamo il dovere morale di investire fondi, così come abbiamo fatto, per contrastarne gli effetti sulle persone affette direttamente da Ludopatia e da chi ne è colpito indirettamente. Penso ad esempio alle famiglie che, spesso e volentieri, sono trascinate nella dipendenza del proprio congiunto con disastrosi effetti a cascata, non solo economici, su tutti i componenti» evidenzia il capogruppo Ciccioli.
«A questa proposta si unisce l’indirizzo a una maggiore regolamentazione del gioco online, che rappresenta ormai il vero tema ineludibile, in particolare a riguardo degli orari di gioco, dell’obbligo di disconnessione, di un deposito massimo e di un importo massimo di perdita giornalieri. Attraverso la normativa regionale modificata si contemperano due obiettivi: contrasto alla dipendenza patologica del gioco d’azzardo e tutela delle attività coinvolte che rispettano le regolamentazioni. Inoltre, come da emendamento che ho proposto insieme alla Commissione, le Tabaccherie vengono salvaguardate, in quanto già rispondenti alle stringenti prescrizioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che autorizza il loro esercizio» dichiara il consigliere Marco Ausili.
«Dopo alcuni anni, si è reso necessario un adeguamento del testo, tenendo conto delle problematiche sorte dall’applicazione e dell’esperienza delle altre regioni che hanno recentemente legiferato in materia, prendendo in considerazione anche le pronunce giurisprudenziali esistenti. Si tratta infatti di un fenomeno in continua e rapida evoluzione che richiede azioni coordinate in diversi settori (sociale, sanitario, scolastico, ecc.) e tra diversi soggetti (Comuni, aziende sanitarie, privato sociale, esercenti commerciali ecc.). Abbiamo anche deciso di accompagnare la PdL con un apposito Odg proposto dai componenti della Commissione che presiedo con il quale si invitano tutti i soggetti coinvolti a concordare l’osservanza di un codice di autodisciplina per l’accesso responsabile al gioco online riguardante, in particolare, gli orari (divieto di gioco dalle 2 di notte alle 8 di mattina dal lunedì al giovedì) e valutare la possibilità di trovare una soluzione condivisa in merito agli orari del fine settimana. Inoltre, si promuove la più ampia collaborazione con le associazioni attive nel settore della prevenzione» conclude il presidente Putzu.
Ma il Pd la pensa in maniera diametralmente opposta, bocciando la legge regionale: «Con la nuova legge si favorisce il gioco d’azzardo e la dipendenza da nuove tecnologie». Il Partito Democratico dice dunque ‘no’ alla nuova legge regionale approvata questa mattina dall’Assemblea legislativa delle Marche che va a modificare sostanzialmente la precedente legge n. 3 del 2017, varata dal centrosinistra per prevenire, contrastare e curare le dipendenze patologiche legate alla ludopatia (slot-machine, gratta e vinci, scommesse, bingo, video-lottery, ecc.,) e le crescenti dipendenze da nuove tecnologie che colpiscono sempre più spesso i giovani.
«I dati a disposizione, infatti, parlano di centinaia di persone che hanno problemi con i giochi, sia legali che illegali. La legge del 2017 consentiva di definire con tempestività le strategie di contrasto al fenomeno del gioco patologico con azioni coordinate in diversi settori (sociale, sanitario, scolastico) e tra diversi soggetti (Comuni, aziende sanitarie, privato sociale, esercenti commerciali)» rimarcano i dem.
«Prevenzione e contrasto – afferma il consigliere Antonio Mastrovincenzo, relatore di minoranza – erano i pilastri della legge n. 3, presa a riferimento in tutta Italia. Tanto è vero che, nella scorsa legislatura, quando ricoprivo l’incarico di presidente dell’Assemblea, sono stato invitato più volte a presentarne i contenuti a diversi convegni nazionali sul tema. Con le modifiche approvate dalla destra, questi due pilastri vengono di fatto minati alla base. L’unica modifica necessaria era la previsione della sua non retroattività per gli esercizi già esistenti prima dell’entrata in vigore della legge n. 3 del 2017, al fine di venire giustamente incontro alle preoccupazioni delle aziende del settore ed evitare chiusure e gravi ripercussioni, anche dal punto di vista occupazionale. Ma ritengo gravemente sbagliata la sanatoria per quelle attività che hanno aperto con apparecchi da gioco dopo il 2017. Così come non sono assolutamente condivisibili le altre modifiche apportate, che non rispondono alle finalità della legge, a partire dalla assurda e immotivata scelta di ridurre le distanze tra apparecchi da gioco e luoghi sensibili».
«Sarà che provengo da una città che anni fa è stata dolorosamente segnata dalla piaga della ludopatia – aggiunge il capogruppo Maurizio Mangialardi – e che sulla scia delle iniziative assunte da tanti giovani e giovanissimi attraverso l’associazione Zero Slot ha saputo reagire sul piano culturale, prima ancora che su quello normativo, ma queste modifiche approvate dalla destra fanno davvero tremare i polsi. Chi ispira simili provvedimenti, che non solo non contrastano ma neppure prevengono la piaga della ludopatia da cui, purtroppo spesso, scaturiscono drammi sociali e tragedie familiari, ignora la portata del fenomeno. E’ grave che la maggioranza abbia scelto di respingere la gran parte degli emendamenti correttivi che quanto meno manteneva intatto l’obiettivo di prevenzione della legge del 2017».
«La destra regionale – conclude la segretaria del Pd Marche Chantal Bomprezzi – affossa ancora una volta i più deboli, giocando sulle loro fragilità. Di questa modifica normativa gli unici a beneficiarne saranno le imprese del settore».
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