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Più soldi per verde e decoro,
sì allo stralcio dei pagamenti inesigibili,
spariscono le agevolazioni Tari

ANCONA - Il Consiglio comunale ha approvato i primi provvedimenti politici della Giunta Silvetti tra le proteste dell'opposizione che parla di «Cattivo segnale per le generazioni future» per quanto riguarda i crediti impossibili da riscuotere e di «Progressivo abbandono delle classi più fragili» per la tassa sui rifiuti

di Antonio Bomba

È stata una giornata quantomai intensa per la Giunta comunale attesa oggi al primo vero atto politico da quando è al governo della città di Ancona.

In consiglio comunale infatti sono andate a delibera la Variazione di Assestamento generale del Bilancio di Previsione e l’aggiornamento e modifica al piano delle opere triennali per il 2023-2025 e dell’elenco annuale dei lavori pubblici per il 2023 è passata ad ampia maggioranza.

Un quadro che il vicesindaco e assessore al bilancio Giovanni Zinni ha definito alla conclusione del suo lungo discorso con le parole «Il quadro che vi ho presentato è verosimile. Non pretendo di avervi dato la verità assoluta. Ma questa è una manovrina rispetto a cosa saremo chiamati a fare in autunno e soprattutto nel prossimo bilancio di previsione che sarà il vero atto attraverso cui verremo giudicati dalla cittadinanza».

L’assessore ha infatti ammesso che la manovra è quantomai ingessata per due motivi: il primo è offrire comunque una continuità con gli impegni presi dalla precedente giunta Mancinelli, la seconda è che il margine di manovra è minimo essendo il Comune sin troppo indebitato.

«La Giunta – è stato l’inizio del discorso di Zinni – propone questo assestamento di bilancio in un quadro politico di transizione tra giunta vecchia e nuova. Ci siamo interrogati se cercare con ansia di prestazione di introdurre elementi politici consoni al nostro programma politico oppure creare un mix che dia continuità politica. Abbiamo optato per la seconda per non fare errori, per non fare salti avanti e per aver affrontato temi come ad esempio quello del Pnrr. La nostra manovra – prosegue l’assessore al bilancio – non è incisiva anche perché calata in un bilancio complesso, ingessato in un quadro di costi fissi non bypassabili con molti mutui».

Il vicesindaco offre dati e considerazioni con dati aggregati: «Abbiamo aggiunto il ripristino della torre civica perché è un intervento che ad oggi l’edificio è ancora nostro e non potevamo tenere un’opera di messa in sicurezza obbligatoria a livello penale e civile (una volta ristrutturato verrà permutato, ndr). Abbiamo aggiunto anche un intervento per la pista dell’Italico conti e le sue pedane. La torre civica con un avanzo di amministrazione della componente ‘centro storico’».

Giovanni Zinni, assessore al bilancio

Zinni vuole poi precisare che assieme ai colleghi di giunta «Abbiamo lasciato con senso di responsabilità tutte le opere del Pnrr. Su queste purtroppo bisogna dire che la riflessione politica che sottopongo a questo consiglio è che il Pnrr è sicuramente uno strumento che il Comune non può snobbare ma che spesso l’Amministrazione deve trovare quote di co-finanziamento e relative entrate necessarie. E su questo torna il tema dei mutui che non possiamo sottovalutare. Come ho già avuto modo di dire lunedì, la capacità di poter contrarre mutui ordinari ha dei limiti. E anche si riuscisse a contrarre mutui più flessibili, la capacità di indebitamento di un comune è relativa alla sua capacità di spesa corrente. Per ogni milione di euro di mutui abbiamo all’incirca 120mila euro di spese correnti in più da pagare».

L’assessore al bilancio prosegue nell’estesa illustrazione: «Abbiamo anche cercato, seppur con molte difficoltà, di mettere un po’ di politica per lasciar traccia della nostra identità politica e del proprio programma. Per quanto tra continuità politica e fase di transizione è stato molto difficile. Non ci siamo tuttavia sottratti dall’affrontare questi costi ineludibili che non sono certo frutto delle nostre volontà. Tra questi l’aumento dei costi della pubblica illuminazione. Incidono per circa 950mila euro e non erano previsti nel bilancio di previsione. I servizi del Tpl aggiuntivo. Costano 150mila euro in più di spesa corrente. Poi vi sono gli imprevisti antipatici, vedi l’inflazione. Ci incide sulle mense scolastiche con l’aumento della spesa per le derrate alimentari. Abbiamo avuto aumenti sulle utenze e l’energia elettrica – è sempre Zinni a sciorinare dati – che ha visto un aumento di stima di 150mila euro. Non abbiamo stravolto il modello di gestione degli asili nido, rinnovando il personale scaduto. Una cifra non trovata in bilancio che abbiamo dovuto aggiungere. Altri imprevisti, o forse no: lascio a voi giudicare. I contratti per le licenze software. Lo sapevamo che scadevano? Beh probabilmente si, forse no non lo so. Fatto sta che abbiamo dovuto aggiungere 75mila euro anche su questo. I centri estivi anche qui lo dico molto francamente. Eravamo chiamati ad una scelta ed abbiamo deciso di accontentare molte persone in più aggiungendo 25mila euro. Sulle spese per il personale ci siamo ritrovati un fuorisacco di 40mila euro di buoni pasto. E consenso di responsabilità non potevamo che adempiere ai contratti in essere. Avete compreso lo spirito».

Ida Simonella, ex assessora al bilancio per 10 anni e oggi consigliera di opposizione

E il pizzichino di politica identitaria? «Non ce ne facciamo vanto ma è sicuramente un importante biglietto da visita. Sono 400mila euro per la manutenzione del verde. È abbastanza chiaro agli occhi di tutti in che condizioni versa la nostra città. Altro problema spinoso è la manutenzione ordinaria che non riguarda solo strade e buche. Ma anche la manutenzione degli edifici. Anche qui 400mila euro. Non è determinante in chissà che cosa ma è un primo segnale.

Poi il tema spinoso della cultura: «Al di la delle polemiche e della buona fede o della malafede, noi avevamo la mancanza dei fondi nel bilancio per coprire il trimestre che va da qui al 30 di ottobre. Auspichiamo di poterla rivedere in aumento il prossimo trimestre. Per adesso abbiamo introdotto 250mila euro».

Come sono state recuperate determinate entrate? Zinni non nega che «Alcune sono state fortunose. Ma abbiamo ben compreso che è possibile trovare le risorse. Va fatto un attento calcolo di ogni voce. E lo faremo in maniera molto seria e coordinata con tutti i dirigenti e tutti gli uffici per il prossimo bilancio di revisione».

Sui tributi il vicesindaco ammette: «Avremmo voluto fare di più. Ringrazio Ancona Entrate su ciò che è possibile recuperare o meno. Il comune ha così applicato la normativa nazionale della rottamazione. Mi limito a focalizzare che nella nostra relazione della verifica degli equilibri di bilancio c’è quel capitolo immane e immenso del fondo crediti a difficile esigibilità. Occupa uno spazio di circa 48milioni di euro. Non se ne capisce nemmeno più la validità. Ciò deve portare tutti noi a interrogarci. Così abbiamo deciso per lo stralcio dei crediti sotto i mille euro dal 2000 al 2015».

La prima a discutere la manovra è stata Ida Simonella, per dieci anni assessora al bilancio e adesso seduta ai banchi dell’opposizione. Il suo intervento è stato, diciamo così, triplo.

Da un lato ha riconosciuto come «la variazione di bilancio è non solo uno strumento ma una necessità e la userete alla grande e in maniera progressiva anche voi. È evidente che un bilancio preventivo tra sopravvenienze e necessità va continuamente aggiustato e si deve tenere sempre un atteggiamento molto prudenziale. Succede quindi – spiega quelle che il suo successore ha classificato come mancanze – che i capitoli possono essere compressi. Ma è la stessa cosa su Tpl cultura ed eventi. Mano a mano si aggiustano il tiro».

Massimo Mandarano, unico dell’opposizione a votare a favore della rottamazione dei crediti inesigibili

Poi addirittura tende la carota alla maggioranza comprendendo bene le difficoltà della Giunta attuale: «Il bilancio è molto rigoroso e ingessato. Lo riconosco che è così. Come dice lei la capacità di prendere mutui è limitata. E quest’anno la scelta di prendere il mutuo sul mercato del Piano ingessa tutta la parte flessibile. Ma occorreva farlo per iniziare i lavori. Nei nostri 10 anni di governo cittadino abbiamo portato l’indebitamento da 140 a 111milioni. E lo avevamo portato anche sotto ai 100. È vero. Prima i costi correnti per ogni milione erano 70mila. Adesso 120. Ma è questa la difficoltà, questi sono i problemi dei Comuni».

Infine un bastone fatto di critiche, iniziando dai fondi Pnrr: «La state leggendo in negativo io sempre in positivo. Si da un po’ l’idea che è l’alibi per coprire il fatto che non si sia riuscite a farle. L’ho sempre detto che è un bagno di sangue sia per portare avanti i cantieri che la parte contabili amministrativo. Lo sapevamo bene e lo abbiamo detto sempre. Ma sono opere necessarie e urgenti che non sarebbero state fatte altrimenti. Sul Pnrr è vero che è un grande impegno – prosegue a ribadire – ma deve essere una sfida per la maggioranza. Ha consentito un risultato di amministrazione formale altissimo e apre uno spazio per gli avanzi di 16milioni di euro e li avrà pure per i prossimi anni».

Simonella è ancora più severa sulla questione Tari e gli sgravi tolti alle famiglie meno fortunate: «Non mi posso esimere dal chiedere di confermare gli sgravi Tari alle famiglie meno abbienti da noi approvati. Lo metteremo anche all’ordine del giorno. È l’unica cosa che le ho chiesto una settimana dopo che era stato eletto – dice la consigliera rivolgendosi adesso a Silvetti – senza speculare sulla povera gente o sulla cosiddetta fascia grigia. Stessa cosa sulla questione affitti che è stato cancellato dal governo Meloni. In questa città nello scorso anno erano stati erogati 444 contributi all’affitto. Scompaiono tutta una serie di cose che vanno a colpire le fasce più fragili e in difficoltà. Uscite nella retorica della Grande Ancona un po’ tronfio e entrate nella mentalità di risolvere i problemi delle fasce più fragili».

Maria Grazia De Angelis, Fratelli d’Italia

Poi un ritorno ancora alla carota attraverso una serie di consigli che lei stessa definisce ironicamente ‘non richiesti’: «Se me lo permette, secondo me potete farla ancora questa manovra. Perché 200-300mila euro può tirarle fuori dagli utili non distribuiti della M&P e usarli per aiutare i meno fortunati. Perché in questa situazione nei prossimi anni, io glielo dico Sindaco, sarà molto più complicato. E all’interno dei limiti e confini di un bilancio ingessato – prosegue sempre Simonella – si può agire. In positivo sono giunti i dividendi di Vivaservizi pari a 719milioni di euro. Il riconoscimento di un corrispettivo diverso che permette di risparmiare sul costo del servizio di igiene urbana per 500mila euro. Avete 290mila euro per le spese anticipate ai terremotati, l’addizionale Irpef di 450mila euro, il recupero di cause Anas di circa 300mila euro. È la normalità in un bilancio che vale circa 130milioni di euro l’anno che vi siano oscillazioni trimestrali di 3milioni».

Sono seguiti gli interventi di altri capigruppo e consiglieri di maggioranza e opposizione, con i primi a favore della manovra e i secondi contrari nella parte della Tari che ha visto annullare una buona parte delle agevolazioni per i meno abbienti.

La successiva replica di Giovanni Zinni è stata la seguente: «Come ho già avuto modo di dire in commissione siamo disponibili a ragionare sulle fasce di criticità in base all’Isee ma mi sento dire che innanzitutto c’è già una riduzione in regolamento che è a regime. La lotta alla povertà di questo provvedimento è irrisoria. Per una famiglia media la riduzione sarebbe di neanche 18 euro, al massimo 50. Ma non respingiamo al mittente di affrontare il problema».

Al che Ida Simonella gli ha contro-ribattuto: «Da quella sensazione di non conoscere affatto il tema glielo dico chiaramente. Nulla è derimente ma quei pochi soldi permettono ad una famiglia di andare avanti. Stato facendo uno stillicidio progressivo dal Governo nazionale a scendere. Mi dispiace ma è sintomatico. Trattate quella fascia della popolazione come una media. Queste cose sulle persone fragili ve lo ritroverete dopo quando vi ritroverete intere famiglie sfrattate in mezzo alla strada. Non solo è un fatto di sensibilità sulle persone ma poi quello è degrado. Non sarà domani mattina ma stateci attenti».

Giacomo Petrelli, Partito Democratico

Alla fine la Variazione di Assestamento generale del Bilancio di Previsione e l’aggiornamento e modifica al piano delle opere triennali per il 2023-2025 e dell’elenco annuale dei lavori pubblici per il 2023 è passata con la maggioranza a votare a favore e le opposizioni astenute, fatta eccezione per Francesco Rubini che ha votato contrario.

Esito diametralmente opposto ha invece avuto l’ordine del giorno proposto dalle opposizioni e relativo alle già citate riduzioni della Tari per le persone fragili. 12 favorevoli e 22 contrari. Provvedimento bocciato.

Sul merito tutti i consiglieri di opposizione con un comunicato congiunto hanno fatto notare che «La destra anconetana aumenta la Tari. La destra di Silvetti ha approfittato del suo primo atto importante – la variazione di bilancio – per azzerare le agevolazioni per le utenze domestiche presenti negli ultimi anni. Chi ha un Isee compreso tra 10.001 e 20.001 euro oggi vedrà un aumento in bolletta del 15%, mentre per chi ha un Isee fascia 20.001-25.000 l’aumento sarà del 5%. Scomparse le agevolazioni per chi si trova tra i 25.001 e i 30.000 euro di Isee. Abbiamo cercato di impedire questo aumento, con uno specifico Ordine del Giorno, che propone di mantenere le agevolazioni previste dalla Amministrazione Precedente, ma l’attuale maggioranza ha votato contro, nonostante avessimo anche suggerito la soluzione in termini economici. Rileviamo inoltre – continuano a far notare i membri dell’opposizione – che il Sindaco non ha votato il suo primo atto importante. Non ha votato la Variazione di Assestamento generale del Bilancio di Previsione, né l’Aggiornamento e la modifica del Programma Triennale delle Opere Pubbliche, né il nostro ordine del Giorno sulle agevolazioni Tari, mostrando sia una preoccupante approssimazione nell’esercizio del suo ruolo, che la totale mancanza di rispetto per il massimo organo rappresentativo della città quale il Consiglio Comunale».

A ciò la consigliera di Fratelli D’Italia Maria Grazia De Angelis risponde così: «La minoranza dice che non abbiamo fatto riduzioni per indigenti ma loro dopo Pesaro sono stati i più cari per cui le loro riduzioni sono state fatte su un aumento esagerato, quindi che riduzione è?».

Sono state però molte altre le delibere approvate oggi dall’assise.

Tra queste spicca un argomento in parte già trattato, vale a dire l’adesione dell’Amministrazione comunale alla rottamazione delle cartelle esattoriali.

Il provvedimento prevede lo stralcio dei crediti al di sotto dei 1.000 euro relativi al periodo dal 2000 al 2015, crediti di difficile esigibilità e di fatto non più riscuotibili da parte della Amministrazione comunale. La vicenda tocca 1.400 posizioni e così si dichiarano così tramontati crediti per circa 438mila euro.

Anche su questo provvedimento l’opposizione è stata molto critica e contraria ad eccezione di Massimo Mandarano che seppur iscritto nel gruppo misto rappresenta attualmente Italia Viva. Mandarano se l’è presa per le dichiarazioni di Simonella, Petrelli e altri secondo i quali «Votando a favore si lancia un segnale a non pagare per le generazioni future». «È un qualcosa di personale – ha tenuto a ribadire – non voglio passare per uno che istiga alla delinquenza».

Il prossimo consiglio comunale è previsto a settembre. Buone vacanze a tutti.

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