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Francesco Rubini (Aic):
«Noi unici contrari al banchinamento
del molo Clementino

ANCONA - L'attracco delle grandi navi nell'area in questione è vista come una grande opportunità economica per molti, mentre è un deturpamento dell'ambiente portuale e della storia di Ancona per il leader di Altra Idea di Città e molti altri

L’area individuata da anni per il banchinamento del molo Clementino

di Antonio Bomba

Il consiglio comunale di mercoledì ha avuto tra le domande urgenti poste alla giunta anche una riguardante il progetto di banchinamento del molo Clementino.

Un punto che da sempre unisce centrosinistra e centrodestra che vedono in ciò un motivo di sviluppo economico e turistico non indifferente per la città.

La pensano invece in maniera diametralmente opposta molti partiti di sinistra, tra cui Altra Idea di Città. E infatti il consigliere comunale e leader di Aic Francesco Rubini, non ha mancato di sottolineare la cosa.
«Nel Consiglio Comunale di mercoledì – si legge nel comunicato inviato alla redazione – grazie ad una interrogazione urgente dell’ex assessora e candidata sindaca per il centrosinistra Ida Simonella, oggi consigliera comunale, si è fatta chiarezza sulla totale condivisione bi-partisan da parte di centrodestra e centrosinistra del progetto di realizzazione della banchina grandi navi da crociera al molo Clementino, nel cuore del porto antico. La Consigliera, infatti, sostenendo l’importanza strategica del progetto, ha chiesto al neo sindaco Daniele Silvetti quale fossero le sue intenzioni e quest’ultimo l’ha rassicurata confermando che il progetto va avanti con il sostegno del Comune».

Francesco Rubini

Fatta l’ampia premessa Rubini prosegue con la sua personale analisi del problema: «Ora, al netto delle conseguenze ambientali, sociali e paesaggistiche di un progetto folle, la cosa è curiosa perché avviene contemporaneamente ad un post di Simonella in cui si ricordava la riapertura del porto antico nel lontano 2014, e poco ore dopo l’annuncio dell’assessore Angelo Eliantonio che programma eventi importanti nell’area già a partire dall’estate prossima. Ora, io, sinceramente, non so più come dirlo: ma davvero questi signori pensano di poter far convivere in un’area storica di pregio con quelle caratteristiche morfologiche una banchina di quelle dimensioni con la possibilità di fare concerti e attività culturali? Parliamo di decine di migliaia di persone, centinaia di mezzi privati e di servizio, un cantiere navale a due passi».

Rubini si avvia alla conclusione facendo notare come secondo lui «La verità che ripetiamo da tempo è che acconsentire alla banchina per le grandi navi da crociere al molo Clementino significa, non solo sostenere un progetto con un impatto socio-ambientale devastante, ma dire addio al porto antico ed allontanare ancora di più e forse definitamente la città dal suo porto, dalla sua storia, dalla sua stessa identità. Evidentemente al centrosinistra e al centrodestra va bene così».

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