Era andato a trovare nella casa parrocchiale di Osimo Stazione don Enrico Bricchi, suo cognato, in convalescenza dopo il ricovero ospedaliero, quando ieri sera intorno alle 22, ha avvertito un malore. Per soccorrere l’uomo è stato allertato subito il 112, il numero unico dell’emergenza. L’ambulanza è arrivata dopo 18 minuti da Camerano e il paziente è stato trasferito all’ospedale Inrca di Osimo con un codice di media gravità. Il paradosso è che a pochi metri dalla casa del parroco della frazione osimana c’è la sede della Misericordia con ambulanze certificate ed accreditate dalla Regione Marche che sarebbero potuto intervenire in tempo reale ma che invece non hanno potuto farlo in mancanza della convenzione con l’Azienda sanitaria, mai sottoscritta e attivata.
Da anni viene segnalato che il territorio a sud di Ancona, in particolare quello vasto di Osimo con diverse zone industriali e molte case di riposo, avrebbe necessità di veder potenziare il servizio di soccorso di emergenza. L’azienda sanitaria ha autorizzato a svolgerlo in orario diurno e notturno sono alcune croci di assistenza, ritenendole sufficienti per sopperire a tutte le altre chiamate a supporto delle postazioni del 118 dell’ospedale di Osimo (attivo dalle ore 8 alle 20) e di Loreto (operativo dalle ore 20 alle 8). Le ambulanze delle altre restano ferme nei garage. La Misericordia di Osimo Stazione, in particolare, dotata di mezzi e volontari, opera al momento per servizi di 118 privati e non pubblici, che potrebbe svolgere solo gratuitamente in assenza di convenzione con l’Ast.
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