«L’ultimo sbarco in ordine di tempo è solo la punta dell’iceberg della situazione di degrado in cui è piombata Ancona con l’approccio buonista della sinistra al problema dell’immigrazione». Una presa di posizione forte che arriva dal vicecapogruppo della Lega in Consiglio regionale Mirko Bilò a poche ore dallo sbarco di 106 migranti alla banchina 19 del porto dorico, salvati nelle acque del Mediterraneo da Humanity 1, nave di una ong umanitaria tedesca. Resteranno tutti nelle Marche. Il sindaco Silvetti ha messo a disposizione il PalaBrasili di Collemarino (ora libero ma a settembre vi riprenderanno gli allenamenti delle società sportive) per poter svolgere i controlli di legge sottolineando come Ancona «è città d’asilo e non resta indifferente al dramma vissuto dai migranti», resta piuttosto al momento la difficoltà di gestire il dopo-arrivi. Sulla questione il primo cittadino dorico si è confrontato con il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco perché le strutture dell’accoglienza «sono oltre misura occupate e disponibili per l’emergenza, Ancona è satura» ha messo in evidenza Silvetti.
«Da inizio anno – aggiunge nella sua nota Mirko Bilò – abbiamo avuto uno sbarco al mese di media con 400 profughi sbarcati solo negli ultimi due: le strutture di prima accoglienza sono sature e non c’è la possibilità di garantire a chi sbarca un futuro dignitoso una volta fuori dal programma» sottolineando come Ancona non sia stata esente di recente da episodi di risse anche tra stranieri e come «Piazza Cavour sia ridotta a dormitorio e bagno pubblico». Per il consigliere regionale «è un susseguirsi di segnali ed è necessario intervenire, in primo luogo, evitando di aggravare il problema».
La solidarietà anche per Bilò «resta un valore, l’idea che si possa accogliere indiscriminatamente tutti un’illusione senza contare il potenziale destabilizzante sociale connesso in un momento di grande difficoltà economica delle famiglie – conclude il consigliere regionale – La doppia chiave, come ha detto recentemente la Lega con il nostro sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, sta nell’impostare programmi di aiuto nei paesi di provenienza per i migranti economici e combattere chi lucra sulla loro pelle persino con atti di pirateria. Bene sta facendo il governo con il ministro Piantedosi: gli accordi con Libia e Tunisia, il potenziamento dei centri per il rimpatrio e il presidio contro la pirateria sono azioni fondamentali che daranno i loro frutti nell’ambito di un programma di interventi più ampio di cui l’Italia si fa promotore con l’Europa».
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