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Tamberi e Barontini pronti
ad un ruolo da protagonisti
ai mondiali di atletica leggera

LA REGINA DEGLI SPORT - Inizia oggi a Budapest la rassegna iridata. Due gli atleti dorici in gara

Gianmarco Tamberi (credit: foto Colombo/FIDAL)

 

 

di Antonio Bomba

Ancona presente ai mondiali di atletica che iniziano oggi a Budapest. Gianmarco Tamberi e Simone Barontini sono entrambi pronti a recitare un ruolo da protagonisti in questa rassegna mondiale.

Inizierà Tamberi domani mattina con le qualificazioni del salto in alto previste per le 10,35. La finale è invece in programma per le 19,55 di martedì 22 agosto. L’oro olimpico di Tokio, ai mondiali dello scorso anno a Eugene, fu protagonista di una qualifica quantomai sofferta salvo poi riscattarsi in finale dove ottenne un onorevole quarto posto dietro il fuoriclasse di ogni tempo Mutaz Barshim, il sudcoreano Woo Sang-yeok e l’ucraino Andriy Protsenko.

Tramite l’ufficio stampa della Fidal Tamberi dice che: «Non vedo l’ora di gareggiare, mi sento molto bene. In ‘coppa Europa’ agli altri azzurri ho detto che quello era un passaggio importante, ma che l’appuntamento principale era ai mondiali e adesso ci siamo. Ho lavorato tanto, ci ho messo tutto me stesso con il mio team, ho fatto tutto quello che si poteva fare per arrivare qui in forma. Poi la gara va fatta e l’Usain Bolt del salto in alto, ovvero Mutaz Barshim, è ancora tra noi e sarà dura, ma sono pronto a dare il meglio di me”.

‘Gimbo’ passa poi a descrivere il rapporto e il metodo di lavoro in uso con il suo nuovo staff tecnico: «Ho lavorato negli ultimi mesi con il coach Giulio Ciotti e il preparatore atletico Michele Palloni per ritrovare il mio salto, in passato cercavo invece di capire come migliorarlo. Negli ultimi anni, forse soltanto nella magica serata di Tokyo sono riuscito a esprimere i salti che facevo prima dell’infortunio, anche se non li avevo dentro veramente. E allora con il mio team mi sono messo a studiare i miei video, da un enorme database, e lo abbiamo fatto anche ieri in aereo per correggere il salto senza stravolgerlo».

E in un’intervista al Corriere della Sera Tamberi pone l’accento sulla separazione dal padre, fino allo scorso anno suo allenatore, ammettendo che scompare le tensioni col genitore adesso «Avverto una pace mentale inedita, sì. Dopo dodici anni con lo stesso coach mi ero convinto che cambiare fosse impossibile. Mi sono deciso alle finali della Diamond League, quando ho vinto con 2,34, saltando da solo. Papà non mi allenava già da un mese».

Il campione spiega che «alla fine, il vero motivo della separazione è il disallineamento tra le mie sensazioni e le sue convinzioni. Dallo scollamento nasceva lo scontro. Oggi gli dico grazie mille però l’errore è stato non capire che non ero più un atleta da formare. Adesso cammino sulle mie gambe. La nuova squadra ascolta e recepisce i miei feedback. Il salto è sempre quello, non è mutato: a 31 anni, con tredici anni di atletica sulle spalle, non ho bisogno di una nuova rincorsa o di un nuovo stacco. La verità è che Giulio mi ha aiutato a ritrovare il salto che era dentro di me».

Simone Barontini (foto Fidal)

Barontini invece esordirà negli 800 metri martedì alle ore 19,20. La semifinale è prevista per il 24 alle 20,50 e la finale sabato 26 alle 20,30. Il ‘Baro’ lo scorso anno non partecipò ai mondiali ma si mise in luce al primo turno degli europei facendo registrare il secondo tempo assoluto, venendo però eliminato in finale. Per lui insomma si tratta della prima esperienza in una massima competizione.

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