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Sette anni dal sisma,
Castelli tira le somme del 2023:
«Erogati 611 milioni per la ricostruzione»

TERREMOTO - A due giorni dal settimo anniversario della prima, tremenda scossa di quell'indimenticabile 2016, il commissario pubblica i numeri della ricostruzione. I fondi erogati crescono del 22% rispetto al 2022, 14.211 i nuclei familiari che usufruiscono di una forma di assistenza abitativa: si tratta complessivamente di oltre 30 mila cittadini

Guido-Castelli

Il commissario Guido Castelli

Nel mese di luglio 2023 sono stati erogati da Cassa Depositi e Prestiti alle imprese che operano nella ricostruzione privata del cratere oltre 131 milioni di euro. Tale cifra rappresenta di gran lunga il valore più elevato dall’avvio dell’operatività del sistema (agosto 2017). Sempre relativamente alle erogazioni, i primi sei mesi del 2023 (gennaio-giugno) fanno segnare con 611 milioni una crescita del 22% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Sono alcuni dei dati relativi al cratere del sisma 2016 aggiornati al mese di luglio e resi noti dalla struttura commissariale alla vigilia della ricorrenza del 24 agosto, quando una forte scossa di terremoto, dagli effetti distruttivi, colpì il Centro Italia. «A poche ora da questa data indelebile per la storia non solo dell’Italia Centrale, ma di tutto il paese, il primo pensiero va alle 299 vittime della tragedia che il 24 agosto di sette anni fa investì i Comuni di Accumoli, Amatrice e Arquata – afferma Guido Castelli, commissario straordinario alla riparazione e alla ricostruzione sisma 2016 – a loro e ai loro cari dobbiamo, oltre al doveroso e commosso omaggio, la preservazione del ricordo e della memoria, la ricostruzione di questi luoghi e la creazione delle condizioni che consentano all’Appennino centrale non solo di tornare alla normalità, ma di poter crescere attraverso un modello di sviluppo trainato dai principi di sicurezza e sostenibilità. È il compito che ci siamo posti attraverso la riparazione economico-sociale, l’altro pilastro che deve accompagnare la ricostruzione. Si tratta di una missione nella quale siamo impegnati quotidianamente, consapevoli del fatto che a sette anni dal sisma del Centro Italia molto è stato fatto e si sta facendo, come dimostrano anche alcuni dati presenti nell’aggiornamento odierno, ma sappiamo che non basta».

Moltissimo resta ancora da fare rispetto a un evento che non ha precedenti nella storia repubblicana, dal momento che gli sfollati furono 41 mila, il territorio coinvolto è popolato da 600 mila abitanti, l’area del cratere è di 8 mila chilometri quadrati e il danno complessivo stimato è di 28 miliardi di euro. «In questi anni abbiamo registrato troppe false partenze e alcune gravi criticità esterne che hanno ritardato la ricostruzione: la pandemia, l’inflazione con la conseguente esplosione dei costi delle materie prime e, non ultima, la scelta di molte imprese di abbandonare l’area del sisma per occuparsi altrove del 110% – aggiunge Castelli – tutto ciò non può costituire una giustificazione rispetto ai pesanti ritardi accumulati ma deve, semmai, essere un elemento di consapevolezza e di sprone nel cimentarci in una opera di tali dimensioni. Sta a noi: per chi c’era, per chi è rimasto e per chi tornerà».

arquata-del-tronto-terremotoRICOSTRUZIONE PRIVATA – Passando ai numeri, relativamente alla ricostruzione privata, nel solo mese di luglio 2023 sono stati erogati oltre 131 milioni di euro alle aziende che operano nella ricostruzione. Si tratta di gran lunga del valore più elevato mai erogato da Cassa Depositi e Prestiti dall’avvio dell’operatività (agosto 2017). A conferma di tale tendenza alla crescita nel mese di agosto, al giorno 10, sono stati erogati quasi 58 milioni di euro con una crescita del 48% rispetto alla stessa data del 2022. Più in generale, tutti i valori del 2023 (ad eccezione di gennaio) risultano essere superiori rispetto a quelli registrati negli anni precedenti. Già a febbraio 2023 l’importo erogato aveva superato la soglia dei 100 milioni di euro. Alla fine di luglio del 2023 sono state perfezionate erogazioni, rispetto all’inizio dell’operatività, per un importo complessivo pari a 3,2 miliardi di euro. Nell’anno 2022 erano stati erogati 995 milioni di euro mentre, nel primo semestre del 2023, Cassa Depositi e Prestiti ha complessivamente già erogato un importo pari a circa 611 milioni di euro (+22% rispetto al primo semestre del 2022 e +95% rispetto al primo semestre del 2021). Con la provvista Cdp risultano supportate 18.200 famiglie e circa 2.700 imprese. Alla data di luglio 2023 sono state presentate complessivamente 28.855 richieste di contributo (su circa 50.000 attese), di cui 17.478 hanno ottenuto un decreto di concessione. L’importo richiesto ammonta a 11,11 miliardi, di cui 6,66 concessi e 3,3 liquidati in base all’avanzamento dei lavori. I cantieri aperti sono stati 17.442, di cui conclusi 9.483. Sono complessivamente 14.211 i nuclei familiari, dislocati in 294 comuni, che usufruiscono di una forma di assistenza abitativa. Si tratta complessivamente di oltre 30 mila cittadini. Di questi oltre 14 mila nuclei 10.287 beneficiano del Contributo di autonoma sistemazione (Cas), 3.408 di una Soluzione abitativa di emergenza (Sae), 516 di altre forme di assistenza (compresi i moduli Mapre).

RICOSTRUZIONE PUBBLICA – Dai dati più recenti, aggiornati a maggio 2023, attraverso l’ultimo rapporto prodotto dalla struttura commissariale, sono emersi evidenti ritardi nella fase di ricostruzione pubblica che negli anni ha fatto registrare fortissime criticità. Per tale ragione si è ritenuto necessario supportare i soggetti attuatori, in special modo i Comuni, già affaticati dagli impegni connessi alla validazione dei progetti della ricostruzione privata e dall’attuazione, per quanto di competenza, del Pnrr e del Piano nazionale complementare sisma. Il commissario Castelli ha definito nei provvedimenti dedicati alla ricostruzione pubblica una logica di programmazione e i dati più recenti indicano un importante accelerazione delle progettazioni delle opere. Nei primi sette mesi di mandato Castelli ha emanato 15 ordinanze speciali, 18 ordinanze ordinarie e 23 ordinanze attuative del Piano complementare sisma. Al mese di luglio 2023 si contano quasi 600 decreti, molti dei quali di concessione di risorse per l’avanzamento delle opere di ricostruzione pubblica, legate anche al Piano nazionale complementare, per un valore complessivo di 461 milioni di euro, di cui 131 milioni per il solo Pnc. Un’accelerazione importante, in considerazione del fatto che in tutto il 2022 erano stati emanati circa 630 decreti. Le ordinanze hanno regolato alcuni aspetti fondamentali della ricostruzione pubblica e privata: la riorganizzazione delle scadenze della ricostruzione privata, per dare priorità ai percettori di contributo di autonoma sistemazione; semplificazione e aggiornamento della disciplina del testo unico sulla ricostruzione privata; lo sblocco della ricostruzione delle scuole, che riguarda 228 edifici scolastici che hanno aderito agli accordi quadro del Piano straordinario di ricostruzione degli edifici scolastici danneggiati dal sisma del 2016 (valore di quasi 900 milioni di euro, 72 i soggetti attuatori); una strategia complessiva per le opere pubbliche, oltre mille interventi per 1,1 miliardi, con la previsione di cronoprogrammi per garantire tempi congrui per la progettazione ed esecuzione; la previsione di un supporto specifico ai Comuni e in generale ai soggetti attuatori in riguardo alla ricostruzione delle scuole, al nuovo Codice degli Appalti, all’utilizzo di atti-tipo concordati con l’Anac, alla realizzazione delle Comunità energetiche rinnovabili; le ordinanze Chiese per una gestione fluida delle economie, per garantire l’effettiva partenza dei cantieri, quindi con possibilità di spostare le risorse su altri interventi all’interno dello stesso plafond assegnato ai soggetti beneficiari.

ANAC-Imagoeconomica_950166-1080x675-325x203IL PROTOCOLLO COMMISSARIO-ANAC – Il nuovo protocollo firmato tra il commissario e l’Anac segnala un percorso di supporto specifico ai Comuni, nei cui confronti le azioni di sostegno e supporto sono una componente fondamentale nell’ambito dell’accelerazione del processo di ricostruzione. Attraverso il nuovo protocollo con l’Autorità nazionale anticorruzione è stato possibile alzare l’asticella dei controlli preventivi, per snellire le procedure, senza per questo perdere l’attenzione dedicata a legalità e trasparenza. La struttura commissariale ha inoltre fornito ai Comuni, attraverso un team di esperti, un’attività di consulenza e accompagnamento durante la fase transitoria verso il nuovo Codice degli Appalti. Se il rapporto della struttura di maggio 2023 evidenziava ritardi nella partenza della ricostruzione pubblica, con il 45% degli interventi finanziati ancora da avviare, progettazioni avviate dopo un tempo medio di 27 mesi e solo il 7,2% concluso, l’attività di programmazione impressa dal commissario Castelli, unita al supporto costante agli enti, ha consentito di registrare importanti accelerazioni. Prendendo in esame gli ultimi piani delle opere pubbliche approvati per le quattro regioni del sisma, pari a un valore di oltre 1,1 miliardi, dei 1.053 interventi riscontrati, in meno di sei mesi sono state avviate più del 95% delle progettazioni.

VIABILITA’ – Per rilanciare un territorio da troppo tempo marginalizzato già prima del terremoto del 2016, occorre ripartire da una nuova infrastrutturazione, che non può essere solo digitale (180 milioni sono stati stanziati per le nuove infrastrutture digitali). Centrale resta la strategia di rigenerazione viaria dell’Appennino centrale: il piano per le strade dell’Appennino centrale comprende 33 interventi per complessivi 958 milioni di euro, di cui 400 milioni stanziati dalla legge di bilancio, 210 dal Mef e 178 previsti dal Piano nazionale complementare sisma. Alle misure approvate si aggiungono i 170 interventi già contenuti nel programma Anas e nelle programmazioni regionali. Inoltre, con Anas sono stati pubblicati bandi di appalto per opere stradali di miglioramento e messa in sicurezza per 1,3 miliardi di euro.

NEXTAPPENNINOLa cabina di coordinamento sisma ha approvato 1.357 progetti, che troveranno attuazione sia nel cratere del sisma 2016 che in quello del sisma 2009. I progetti sono finanziati con oltre 396 milioni di euro e generano 767 milioni di euro di investimenti, all’interno del programma NextAppennino, finanziato dal Piano nazionale complementare del Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016. La macro-misura A ha finanziato 830 interventi per un investimento complessivo pari a 1.080 milioni di euro. Per la macro-misura B, la cabina di coordinamento sisma ha approvato 1.357 progetti. I progetti sono stati finanziati per oltre 396 milioni di euro, generando 767 milioni di euro di investimenti. Considerando a sé i grandi e medi investimenti, le misure rivolte alle piccole e medie imprese, terzo settore ed enti locali fino ad oggi hanno visto ammessi 1.336 progetti, per un finanziamento di 315 milioni di euro e investimenti generati per 478 milioni di euro.

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