di Antonio Bomba
Fuori con onore. Simone Barontini non ce la fa a raggiungere la finale mondiale degli 800m e chiude quinto la propria batteria ottenendo il primato personale di 1’44”34. Il crescendo delle prestazioni e la gestione tattica delle due gare disputate a Budapest però, fanno ben sperare per le Olimpiadi del prossimo anno a Parigi. Sognare una medaglia insomma, non sarà reato.
La prestazione ottenuta era e resta straordinaria vista la qualità degli avversari e l’intensità della gara.
Erano 3 le semifinali in programma tutte da 8 concorrenti. Per accedere alla finale occorreva giungere tra i primi 2, oppure ottenere uno dei 2 migliori tempi tra quelli degli gli atleti esclusi.
Barontini, impegnato nell’ultima batteria, è partito dalla nona corsia, quella più esterna di tutte. Al primo giro ha pensato a controllare la situazione e a tenersi al largo da botte e spallate tipiche di questa specialità, tanto da chiudere il primo giro ottavo e ultimo. Poi è iniziata la rimonta che lo ha portato a recuperare posizioni su posizioni, fino alla quinta piazza raggiunta a 200 metri dal termine. Nel rettilineo finale ‘Baro’ stringe i denti, supera i propri limiti, aggancia il quarto posto che sarebbe finale assicurata, ma alla fine nulla può per contenere la rimonta dello spagnolo Adrian Ben e chiude quinto. Addio finale di sabato sera. Per soli 4 centesimi.
Simone Barontini, lo ribadiamo, torna ad Ancona a testa alta e, passata la normale delusione per la finale mancata tipica di ogni atleta professionista, potrà andar fiero della gara corsa questa sera e delle emozioni regalate a tutti noi.
Da segnalare la presenza sugli spalti del concittadino Gianmarco Tamberi rimasto a Budapest per incitare l’amico Simone.
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