di Antonio Bomba
Sarà pubblicata nelle prossime ore l’ordinanza annunciata dal sindaco Daniele Silvetti e volta a contrastare il bivacco a centro città, ma più in generale a garantire il decoro urbano nel cosiddetto percorso da mare a mare che unisce il Passetto al Porto e che riguarderà anche piazze limitrofe e zone ritenute di particolare interesse pubblico.
Più nello specifico il provvedimento interesserà il Passetto alto e basso, piazza Roma e corso Garibaldi, piazza Cavour, piazza Pertini, corso Mazzini, piazza Stamira e corso Stamira, oltre che i quartieri di Archi e Piano.
Per volontà della Giunta sarà dunque vietato sdraiarsi, dormire e bivaccare continuamente per gran parte del giorno e della notte, sia sul suolo pubblico, o a uso pubblico, o aperto al pubblico, così come sui gradini all’esterno sia degli edifici pubblici che privati, così come in quelli antistanti un’area pubblica o soggetta al pubblico passaggio. Il divieto sarà applicato anche sulle aree verdi e sugli arredi urbani.
È inoltre posto il divieto di mangiare e bere occupando il suolo pubblico, aperto al pubblico o ad uso pubblico con alimenti, contenitori, sacchi, carte e contenitori simili.
Ma il divieto, a ben vedere, comprenderà anche un’ormai ‘antica’ usanza degli anconetani, tramandatasi da un paio di generazioni fino ad oggi. Stop pertanto anche alla moda di sedersi sul bordo estremo dei poggia-schiena di una panchina con i piedi posti dove ci si dovrebbe sedere. La nuova ordinanza prevede infatti che sulle panchine pubbliche sarà consentito sedersi, bere e consumare alimenti adottando un comportamento consono al decoro pubblico e al senso civico a condizione che questi arredi non siano imbrattati o ingombrati con alimenti, contenitori, sacchi, carte e quant’altro.
I divieti saranno validi a partire dalla data di pubblicazione dell’ordinanza fino al 31 ottobre 2023.
Multe per chi non rispetterà le nuove regole. Queste varieranno tra i 25 e i 500 euro, salvo spese di notifica e altri oneri di legge, al netto dell’eventuale rilevanza penale per fatti che costituiscono reato, insieme con l’eventuale sanzione accessoria del sequestro amministrativo delle cose che possono formare oggetto di confisca ai sensi di legge.
A spiegare i perché dell’ordinanza, l’assessore alla sicurezza nonché vicesindaco Giovanni Zinni: «È stato necessario anche a seguito di interlocuzioni ufficiali avute con Questura e Prefettura. In questo modo l’Amministrazione comunale intende intervenire celermente rispetto a situazioni di degrado urbano, che recentemente si sono manifestate e sono state ufficialmente documentate sul territorio di Ancona, per evitare il protrarsi di fenomeni gravemente inappropriati e per tutelare il decoro della convivenza civile. Sono sicuro che, grazie all’opera di tutte le forze dell’ordine, con le quali siamo in costante contatto, sarà possibile ripristinare la situazione nell’interesse e nel rispetto di tutti i cittadini, risolvendo queste criticità eccezionali, prima che possano intensificarsi o diventare croniche».
Il Comune fa poi sapere che parallelamente e, a controbilanciare i suddetti provvedimenti, proseguirà l’attività prevista dalle politiche sociali per dare assistenza ai fenomeni di povertà.
Nell’atto dell’ordinanza si spiega anche come «sono pervenute all’Amministrazione Comunale segnalazioni da parte di cittadini e fruitori della città che denunciano una situazione di degrado in molte parti del territorio comunale, con segnalazioni verificate dal Comando Polizia Locale come reali, effettive e rilevanti, fenomeni che contrastano con il decoro e la vivibilità urbana e che si concretizzano nell’occupazione impropria di spazi pubblici e privati, di beni monumentali, di aree verdi pubbliche, di arredi urbani attraverso condotte quali sdraiarsi continuamente o abitualmente per gran parte del giorno e della notte sul suolo pubblico, su pavimentazione di edifici non idonee ad ospitare il riposo, nell’utilizzare gli arredi urbani, vedi ad esempio le panchine utilizzate come luogo di bivacco, concepiti come beni di utilità collettiva, non rendendoli fruibili alla generalità dei consociati. Tali condotte, oltre che contrarie al pubblico decoro, costituiscono di fatto un impedimento alla accessibilità per gli altri cittadini di spazi pubblici e privati quali arredi urbani, gradini di accesso, soglie, aree verdi e quant’altro, con pregiudizio della libera fruibilità da parte di tutti, con particolar riferimento ai minori, persone anziane e alla cittadinanza tutta interessata, della vivibilità urbana nel suo complesso e di maggiori costi legati alla necessità del ripristino degli arredi monopolizzati onde garantire il rispetto dell’igiene pubblica».
Il documento, che da quanto si apprende sarà pubblicato domani, giovedì 31 agosto, prosegue mettendo in risalto come «Quanto sopra ha ‘determinato oltre 20 interventi con contestuale redazione di 3 ordini di allontanamento della Polizia Locale e numerosi interventi delle Autorità preposte alla Pubblica Sicurezza volte a ripristinare condizioni minime di decorosità, conditio sine qua non della reale vivibilità urbana, misure presupposto di adeguata tranquillità del vivere civile dei residenti’.
Nei giorni scorsi non erano mancate proteste e polemiche in relazione a questo atto politico annunciato come detto dal Sindaco prima di ferragosto. A intervenire erano state soprattutto le associazioni che da una vita sono in prima linea per dare aiuti e supporto a chi vive lungo la strada.
Decoro urbano nel centro di Ancona, arrivano i primi fogli di via per i bivaccatori non in regola
«“Decorosa” è quella città che accoglie non solo i turisti ma anche i più marginalizzati»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati