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Omicidio di Sirolo:
l’ultimo saluto a Klajidi Bitri
tra applausi e lacrime (Foto/Video)

ANCONA - Il feretro è stato trasportato in spalla dagli amici e dal fratello Xhuliano, per poi essere accompagnato al porto da dove partirà per l'Albania. Nel pomeriggio si è tenuta una manifestazione in centro per ricordare il 23enne ucciso con un colpo di fiocina al cuore
Il saluto degli amici al porto per Klajidi Bitri, ucciso a Sirolo con un colpo di fiocina

Il feretro di Klajidi Bitri trasportato in spalla dal fratello Xhuliano e dagli amici

La bandiera dell’Albania appoggiata sul feretro trasportato in spalla dagli amici e dal fratello Xhuliano, distrutto dal dolore per la perdita di quella che lui stesso considerava anche «una figura paterna».
La salma di Klajidi Bitri, il 23enne ucciso domenica pomeriggio a Sirolo, ha lasciato l’obitorio di Torrette intorno alle 14 per proseguire poi verso il porto di Ancona, dove verrà imbarcata per raggiungere il suo Paese di origine nella giornata di domani e, quindi, la sua città: Lushnje.

Gli amici di Klajidi Bitri al porto

Uno scroscio di applausi per salutare il giovane, prima dell’imbarco e della partenza, prevista per le 17.
Tanti, sono stati anche gli operai dei cantieri navali che si sono radunati all’ingresso della Facility. Klajidi Bitri era infatti uno di loro, un ragazzo che lavorava nel settore della cantieristica.
E alle 18,30 un corteo silenzioso si é mosso partendo da piazza Cavour (zona Palazzo del Popolo) e dopo aver sfilato lungo corso Garibaldi ha fatto sosta in Piazza Roma dove Klajidi è stato ricordato. Decine i cittadini di Ancona che hanno partecipato e originari di diversi paesi. Il Comune di Ancona era rappresentato nella figura del vicesindaco Giovanni Zinni: «Ho deciso di partecipare – spiega – non appena appreso di questo raggruppamento, per ringraziare tutti e dimostrare la mia vicinanza. Il crimine commesso è stato orribile. Ci dispiace in particolare per il fratello di 18 anni, giunto qui per lavorare e che adesso non avrà più un appoggio importante. Ad ogni modo – prosegue il vicesindaco – abbiamo già preso accordi con la comunità albanese di Ancona Serve un segnale di vicinanza e solidarietà. Speriamo sia data pronta giustizia».

Da sinistra Giovanni Zinni e Carlo Ciccioli

Presente anche il capogruppo regionale di Fratelli D’Italia Carlo Ciccioli che analizza due punti ben distinti della vicenda. Il primo è politico: «È una vicenda incredibile che fa il paio con altre simili che accadono ogni giorno in tutta Italia. C’è una fortissima intolleranza. Non si ragiona più, si reagisce subito e per il minimo gesto. Manca rispetto per l’essere umano».
Sempre Ciccioli da psichiatra qual è, fornisce un’analisi dei perché, secondo lui, si è arrivati a questo punto: «Sta emergendo una frustrazione all’intolleranza di ogni tipo. Nessuno controlla più la propria impulsività. Il rinvio della risposta nel tempo non esiste più» e questo secondo lui dipende dai «social. Si è subito alla ricerca del like immediato, della risposta fulminea. Ma manca anche il fattore educativo. Non esiste più un divieto. Le cose ai miei tempi non accadevano per caso. Siamo – è la sua conclusione – alla banalità del male».

(Ultimo aggiornamento alle 21)

Il feretro di Klajidi Bitri trasportato in spalla dal fratello Xhuliano e dagli amici

Colleghi e portuali per salutare Klajidi Bitri

 

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