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Chiusura del Ponte San Carlo:
demolizione entro ottobre,
400 giorni per ricostruirlo

JESI - Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo e l’assessora ai Lavori pubblici Valeria Melappioni hanno fatto il punto della situazione. Daa lunedì l'infrastruttura verrà chiusa al transito per le operazioni preliminati che dureranno per quasi per tutto il mese

Il ponte San Carlo di Jesi, il rendering della nuova infrastruttura

 

Ponte San Carlo sarà chiuso lunedì 4 settembre, per l’avvio dei lavori di demolizione con operazioni preliminati, come lo spostamento dei sottoservizi, che dureranno per quasi per tutto il mese. L’abbattimento e la rimozione delle macerie dureranno un altro mese e dovrebbero concludersi entro la fine di ottobre. Poi per ricostruire l’infrastruttura la ditta appaltatrice avrà a disposizione 400 giorni a partire da lunedì, poco più di 13 mesi che dovrebbero garantire il completamento dei lavori entro il 2024. Ieri il sindaco Lorenzo Fiordelmondo e l’assessora ai Lavori pubblici Valeria Melappioni hanno fatto il punto della situazione in un incontro stampa.

In Comune è già operativa una cabina di regia per la migliore gestione di questo intervento che certamente riveste un grande impatto per la popolazione residente nella sponda destra dell’Esino.  L’Amministrazione comunale ha definito una serie di misure per attenuare i disagi.  Saranno attivi in località Minonna una sede distaccata comunale (nei locali dell’ex circolo F.lli Cervi), il dispensario farmaceutico, orari rafforzati nel servizio del trasporto pubblico ed ulteriori iniziative che verranno comunicate nei prossimi giorni. Sarà attivata inoltre un’ambulanza infermieristica con orario 8-20 a Minonna e ampliato il servizio bus fino a via mura Occidentali. Anche l’ufficio mobile della Polizia locale sarà presente in zona.

Per quanto riguarda la viabilità alternativa, vale lo stesso principio suggerito durante la sperimentazione di chiusura e cioè quello di avvalersi della superstrada per attraversare il ponte San Carlo, preferendo l’uscita di Jesi Est anziché quella di Jesi Ovest o Via Piandelmedico, sia perché più vicina e con viabilità più adeguata, sia per evitare che si crei poi un imbuto lungo Via Roma all’ingresso della città. A seguito della verifica di stabilità, condotta dal professor Luigino Dezi, nel 2018 erano emersi problemi strutturali all’infrastruttura, e l’Amministrazione comunale aveva emesso un’ordinanza con la quale ha ristretto la carreggiata stradale in modo da vietare il transito dei mezzi pesanti, (peso complessivo a pieno carico superiore a 35 q.li) sul ponte Il rifacimento del ponte è finanziato dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona, dal Comune di Jesi e la società Vivaservizi si farà carico delle opere delle nuove reti idriche.

 

Ponte San Carlo, stabilita la chiusura definitiva

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