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Nuovo Ponte del Coppetto,
opera da 4 milioni di euro:
si punta a completarla entro il 2024

OSTRA – Il progetto definitivo dell’infrastruttura sulla Sp 17, presentato questa mattina, avvia la stagione degli interventi di ricostruzione “pesante” dopo l’alluvione del 2022. A breve partiranno i lavori e sarà anticipata la demolizione del vecchio viadotto per guadagnare altro tempo sulla realizzazione di quello metallico ad arco e a campata unica

Un momento della presentazione del progetto del nuovo Ponte sul Coppetto a Ostra

 

Il ponte dei sogni per la popolazioni del territorio alluvionato: ad un anno dall’emergenza è stata presentata questa mattina la progettazione esecutiva progetto del nuovo ponte “del Coppetto” sulla Sp17. Un’opera che ha conosciuto una progettazione rapida veloce e che i cittadini stanno aspettando con ansia per poter riprendere una viabilità normale e quindi una vita che torni ad essere quella antecedente l’alluvione. La presentazione del progetto è avvenuta alla presenza del prefetto Darco Pellos, del presidente della Regione Francesco Acquaroli, del presidente della Provincia Daniele Carnevali, del sindaco di Ostra Federica Fanesi, oltre che degli ingegneri Monica Ulissi, e Luigino Dezi e del vicecommissario per l’Alluvione Stefano Babini in collegamento, è stato presentato questa mattina al Comune di Ostra il progetto del nuovo ponte “del Coppetto” sulla Sp17.

Daniele Carnevali

«Oggi presentiamo un’opera importantissima per la nostra Provincia perché avvia l’inizio degli interventi di ricostruzione “pesante” dopo l’alluvione del settembre». Daniele Carnevali esprime grande soddisfazione alla presentazione del progetto del nuovo ponte del Coppetto. «Facciamo un passo indietro – ha esordito il presidente della Provincia di Ancona, ente attuatore e organizzatrice della conferenza di presentazione del progetto – Subito dopo l’alluvione ci siamo trovati di fronte a un’emergenza che richiedeva la realizzazione numerosi interventi nel più breve tempo possibile: per questo ho fortemente voluto che la Provincia agisse come ente attuatore, cosa che ha permesso, in meno di un anno, diciotto interventi sulla viabilità compromessa da allegamenti, messa fuori uso dei sistemi di pompaggio, smottamenti, parapetti e cordoli laterali danneggiati che hanno coinvolto i comuni di Arcevia, Barbara, Castelplanio, Corinaldo, Fabriano, Genga, Maiolati Spontini, Montecarotto, Sassoferrato, Senigallia e Serra de’ Conti, senza contare quelli realizzati nel campus scolastico di Senigallia».

Federica Fanesi

Archiviati i lavori di somma urgenza oggi possiamo dedicarci alla fase della “ricostruzione 2pesante”, che prende il via proprio con il ponte del Coppetto. «Un’opera innovativa, che tiene conto di portate di piena più cautelative anche rispetto a quanto previsto delle attuali normative. Abbiamo voluto mettere la sicurezza al primo posto. Entro settembre è previsto il progetto esecutivo per poi procedere all’appalto dei lavori. Tutto il lavoro svolto sinora – aggiunge Carnevali – credo sia stata la dimostrazione dell’importanza dell’ente Provincia, che in un momento difficile per una parte importante della propria comunità, ha saputo starle vicino e dare risposte concrete alle esigenze del territorio. Mi auguro che il limbo a cui sono state condannate le Province da una legge sbagliata, cessi il prima possibile, e si ritorni a dare la dignità che merita a questo importante e fondamentale ente di area vasta, punto di riferimento per tanti piccoli comuni e non solo».

Francesco Acquaroli

Francesco Acquaroli, commissario per l’emergenza alluvione ha evidenziato come «siamo a un passaggio fondamentale per tutti i territori, soprattutto quelli più colpiti, che dopo il dramma dell’alluvione hanno visto un condizionamento della viabilità e della quotidianità. Era necessario correre verso la messa in sicurezza di questo territorio e questa è la prima opera importante che viene realizzata, ad otto mesi dagli stanziamenti del Governo, avvenuti a dicembre 2022 con la finanziaria, e a cinque mesi dall’arrivo materiale delle risorse. In questo periodo c’è stato un grande impegno di tutti gli enti coinvolti: la Regione con il vice commissario, la Provincia quale soggetto attuatore, i Comuni che hanno dato il loro contributo e la struttura tecnica che, con i pareri positivi, hanno dato il via alla realizzazione che porterà al cantiere. Le buone notizie, però, non finiscono qui: saranno realizzate tante altre opere e interventi, in questo territorio, grazie ai 400 milioni stanziati dal governo Meloni, arrivati dopo i 5 milioni stanziati dal governo Draghi nell’emergenza, che hanno delineato un cambio di passo nell’approccio del Governo nazionale per questo genere di accadimenti, e ai 30 milioni stanziati dalla Giunta regionale, utilizzati per le opere di manutenzione e per i contributi per le auto e i furgoni danneggiati. Risorse che iniziano a produrre effetti evidenti e tangibili sulla ricostruzione post alluvione».

Stefano Babini vice commissario per emergenza all’alluvione ha voluto sottolineare come sia «stato realizzato un grande lavoro di squadra e la buona notizia è che i 4 milioni di euro per la costruzione del ponte sono in cassa. Possiamo quindi partire, appena pronto il progetto esecutivo, con le procedure di appalto. Inoltre va evidenziata la sinergia con il Genio civile per la sistemazione dell’alveo del Misa, allo scopo di garantire un franco idraulico che scongiuri interferenze del ponte con i livelli massimi di piena. Siamo anche in grado di anticipare la demolizione del ponte vecchio per guadagnare altro tempo sulla realizzazione dell’opera definitiva. E sempre in un’ottica di programmazione, è in vista il finanziamento della sistemazione della viabilità danneggiata dopo l’alluvione, perché utilizzata come percorso alternativo a quello interrotto dal ponte. Va sottolineata, infine, l’importanza simbolica del ponte sul territorio, funzionale e anche bello. Visto che in opera di programmazione saranno sostituiti anche altri ponti non danneggiati dalle piene, con nuovi manufatti senza piede in alveo, sarebbe bello riproporre questa ipotesi strutturale per lasciare un segno forte e simbolico della ricostruzione post alluvione in questi territori».

L’intervento prevede la demolizione del ponte esistente e la realizzazione di un nuovo ponte metallico ad arco a via inferiore a campata unica di 50 metri di luce, comprendente una carreggiata di 10,50 m e due percorsi tecnici. La scelta di ricostruire ex novo il ponte è stata dettata dall’inagibilità del ponte esistente e dalla necessità di ampliarne la capacità idraulica. La nuova struttura prevede un impalcato di spessore contenuto (1,05 m) e un innalzamento della quota dell’attuale piano viabile che permettono di conseguire un miglioramento della sicurezza stradale ed adeguare il nuovo ponte alle massime portate di piena al colmo prevedibili. L’obiettivo è quello di rendere fruibile l’opera entro il 2024.

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