facebook rss

Sbarchi, Silvetti: «Sì all’accoglienza diffusa»
Saltamartini: «Cpr? Da noi non servono»

ANCONA - Il sindaco e l'assessora alle Politiche Sociali Manuela Caucci sostengono la posizione espressa ieri dall'Anci in commissione Sicurezza e già paventata al termine dell'ultimo arrivo di migranti al porto della scorsa settimana. Il delegato regionale all'immigrazione invece non vede utile per le Marche un Centro di Permanenza per il Rimpatrio ma, dovessero essere obbligati per legge a farlo, ipotizza l'utilizzo delle tante caserme abbandonate

Il salvataggio dei migranti sulla Humanity 1 (foto Fb Sos Humanity)

 

 

di Antonio Bomba

Immigranti e flussi migratori al centro dell’attenzione politica cittadina e regionale anche questa settimana.

Anzitutto il Comune di Ancona ha sottoscritto appieno le richieste che l’Anci ha posto alla Commissione Immigrazione del parlamento. Poi, stamattina, a margine del consiglio regionale, l’assessore all’immigrazione Filippo Saltamartini ha abbassato i toni sulla possibilità che anche le Marche debbano dotarsi di un Cpr come paventato dal Governo Meloni, ribadendo però che se il decreto legge dovesse passare, i migranti trattenuti verrebbero con ogni probabilità ospitati in una delle tante caserme dismesse della nostra regione.

Insomma le amministrazioni locali bussano tutte, chi direttamente chi no, alle porte di Roma per chiedere una migliore gestione e distribuzione dei migranti e di tutte le problematiche ed i servizi ad essi correlati. E non sono pochi i Comuni e le Regioni sul piede di guerra. La Toscana ad esempio ha già dichiarato ufficialmente che mai e poi mai istituiranno un Cpr non ritenendolo idoneo allo scopo e tantomeno ai migranti stessi. A Lampedusa invece i fatti sono così noti ed esposti che è assolutamente inutile ricapitolarli.

Il sindaco di Ancona Daniele Silvetti

Torniamo tuttavia alle faccende e alle posizioni locali iniziando da Ancona, dove l’Amministrazione ha sottoscritto in toto le richieste avanzate al Governo dall’Anci in occasione della riunione della Commissione Immigrazione ieri tenuta ieri a Roma. Una posizione in linea con gli altri comuni italiani e che Silvetti aveva già dichiarato la scorsa settimana a Cronache Ancona, poco dopo lo sbarco dei migranti dalla Ocean Viking

Dal comunicato inviato dall’ufficio stampa del Comune di Ancona si apprende pertanto che sul tavolo sono state lasciate da parte dell’Anci nazionale delle proposte che vanno dall’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, all’ampliamento e potenziamento della rete Sai, fino alla gestione delle situazioni delle città di frontiera e dei migranti ‘fuori quota’.

L’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Ancona Manuela Caucci

Silvetti e l’assessora alle Politiche Sociali Manuela Caucci all’unisono dichiarano: «Condividiamo la forte preoccupazione da parte di tutti i Comuni per la situazione attuale. Chiediamo tutti più strumenti e misure per gestire questi flussi imponenti e, come ha evidenziato l’Anci nazionale, ribadiamo ancora una volta la necessità di puntare sull’accoglienza diffusa, sulla rete Sai, riconoscendo incentivi ai Comuni che accolgono a partire dal rafforzamento degli strumenti di sicurezza urbana».

Riguardo ai minori stranieri non accompagnati, uno dei punti più delicati e importanti dell’intera vicenda perché obbliga il Comune dove questi sbarcano a farsene carico e prendersene cura, la posizione degli Enti locali e dell’Anci è la seguente: tutti gli amministratori si sono espressi a favore di una più chiara e rinnovata divisione dei compiti e delle responsabilità. Lo Stato centrale si occupa della prima accoglienza, e i Comuni continuano a svolgere la loro parte, nel massimo spirito di collaborazione, nella seconda accoglienza prevedendo però un incremento dei posti nel Sai per i minori.

L’assessore regionale all’immigrazione Filippo Saltamartini

I centri di prima accoglienza gestiti dal ministero dell’Interno, in base alla proposta dell’Anci di ieri, dovranno essere il primo approdo dei minori soli per poi essere accolti nelle strutture di seconda accoglienza della rete Sai, che devono divenire stabili e continuativi.

Ancora, Silvetti e Caucci: «Dopo anni di flussi migratori possiamo dire che il fenomeno è presente tutto l’anno e necessita di avere regole certe. Per quanto riguarda i richiedenti asilo, emerge la necessità di riattivare la clausola di salvaguardia. I Comuni che aderiscono alla rete Sai non possono essere aggravati da altre forme di accoglienza sul territorio».

Ma questa mattina sono riprese anche le assemblee del consiglio regionale dopo la pausa estiva. E l’occasione è stata ghiotta per chiedere all’assessore Filippo Saltamartini qual è la posizione della Regione Marche in merito alla volontà del Governo Meloni di istituire un centro di permanenza e rimpatrio in ogni regione Italiana. Sul tema Saltamartini è stato quantomai cauto e poco propenso a credere che una simile iniziativa possa essere attuata dalle nostre parti: «Noi – sono state le sue parole – non abbiamo l’afflusso delle altre regioni. I Cpr (i centri di permanenza per il rimpatrio, ndr) sono degli strumenti per consentire l’identificazione di persone che accedono al nostro territorio senza permesso di soggiorno o permesso d’ingresso. Quindi è una misura organizzativa per consentire l’identificazione sulla base del trattato di Dublino. Quindi – conclude Saltamartini – per le Marche non c’è l’esigenza di avere questo centro».

Ma se proprio il Governo lo chiedesse per legge?

«Lo strumento è uno strumento di identificazione, un tipico strumento di polizia, il governo ha deciso di affidare al ministero della Difesa l’individuazione di alcune caserme dismesse come ce ne sono anche nelle Marche quindi potrebbe anche accadere che questa misura sia adottata all’interno della nostra regione. Però – sottolinea e specifica l’assessore – è un centro di detenzione amministrativa di cui si sta approfondendo la costituzionalità perché prevede delle misure restrittive della libertà personale. Voglio ricordare – ha chiuso Saltamartini – che in Africa non tutti i Paesi hanno un ufficio anagrafe in grado di indentificare le persone».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X