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«Noi facciamo opposizione costruttiva,
Latini non si preoccupa di ciò che dovrebbe
fare in Regione per i marchigiani»

OSIMO - Il M5S replica alle accuse politiche del presidente del Consiglio regionale e nel corso del convegno con Roberto Fico per spiegare i motivi del no all’autonomia differenziata ha ricordato come, nonostante le mozioni depositate, l'Assemblea legislativa delle Marche non abbia ancora discusso la trattazione per opporsi al disegno di legge a tutela della comunità

Il convegno sull’autonomia differenziata con Roberto Fico a Osimo

 

«Il Movimento 5 Stelle è all’opposizione nel Consiglio comunale di Osimo e si è sempre preoccupato di fare opposizione costruttiva negli interessi di tutti i cittadini. Strumentalizzare con false notizie non è un buon modo di fare Politica. Il presidente dell’assemblea legislativa regionale, Dino Latini, tramite social e comunicati stampa continua ad attribuire colpe inesistenti al M5S per presunte inadempienze dell’attuale amministrazione, facendo credere ai cittadini che il Movimento stia attualmente amministrando la cittadina osimana, non si preoccupa di ciò che dovrebbe fare in Regione Marche per tutelare veramente gli interessi dei cittadini marchigiani». Esordisce così una nota dei pentastellati osimni che venerdì scorso 14 settembre hanno ospitato in un convegno Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati nella scorsa legislatura. Un replica diretta e argomentata alle accuse politiche mosse dal presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche su un ipotetico inciucio osimano Pd-Pof-M5S.

L’evento si è svolto, nell’aula Roberto Mosca delle grotte del Cantinone di Osimo e si intitolava “Diciamo No all’autonomia differenziata, difendiamo l’unità del Paese”. E’ stata la consigliera comunale del M5S, Caterina Donia, ad introdurre l’argomento e a presentare i relatori intervenuti, ricordando che è depositata una mozione in consiglio comunale approvata a maggioranza, condivisa con il consigliere Achille Ginnetti di Progetto Osimo Futura, per impedire alla regione Marche di adottare l’autonomia differenziata. L’autonomia differenziata nasce da un disegno di legge della Lega, votato dal Consiglio dei Ministri nel febbraio 2023, che propone forme di autonomia regionale che comporterebbero servizi non omogenei fra le varie regioni italiane.

da sin. Romagnoli, Fico, Donia e Fede

«Vogliamo uguali diritti per tutti i cittadini in settori come sanità, istruzione, trasporti, energia. I servizi essenziali, in questo disegno di legge, vengono solo ipocritamente delineati, ma non sono garantiti in modo uguale per tutti. – sottolinea il comunicato del M5S Osimo – Il relatore Roberto Fico, ha spiegato dettagliatamente le conseguenze negative che potrebbero esserci per l’Italia ma in particolar modo per una regione di piccole dimensioni come le Marche che si vedrebbe privata di parecchie risorse economiche essenziali. Il presidente della Regione e l’assemblea legislativa dovrebbero tutelare gli interessi del proprio territorio piuttosto che obbedire a quanto dettato dalle coalizioni elettorali. Fra i relatori sono intervenuti la consigliera regionale del M5S, Marta Ruggeri, che ha spiegato come in regione, nonostante l’argomento venga riproposto nei vari consigli a seguito delle mozioni depositate, non sia ancora stata discussa la trattazione per dire definitivamente No all’autonomia differenziata e tutelare i cittadini marchigiani. E’ intervenuto anche l’assessore al bilancio del comune di Castelfidardo, Sergio Foria, che ha spiegato come anche per i comuni sarebbe più difficile reperire i fondi necessari di competenza regionale da destinare ai servizi comunali ( trasporti, viabilità, istruzione, sanità)».Al convegno sono intervenuti anche il senatore Sergio Romagnoli, coordinatore provinciale del M5S, e l’attuale deputato alla camera Giorgio Fede, coordinatore regionale del M5S.

Tra il pubblico del convegno c’era anche Achille Ginnetti (primo da sinistra in primo piano) con altri esponenti di Progetto Osimo Futura. Da tempo M5S e Pof sui banchi d’opposizione in consiglio comunale portano avanti progetti e battaglie di comune interesse

«Il disegno di legge non dà garanzie sul reale funzionamento del Fondo perequativo, previsto dalla Costituzione come strumento indispensabile al riequilibrio tra territori a maggiore e minore capacità fiscale.- prosegue il comunicato – Il progetto autonomista contrasta con gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. I 209 miliardi portati in dote all’Italia da Giuseppe Conte nel 2020 servono a colmare le distanze tra Nord e Sud. Noi diciamo no al progetto del governo Meloni innanzitutto perché non prevede le risorse necessarie a finanziare servizi omogenei su tutto il territorio nazionale, perché mette fuori gioco il Parlamento, perché contrasta con gli obiettivi del Pnrr e perché rischia di dare di più a chi ha di più e di meno a chi ha già di meno. Il progetto autonomista è stato sostenuto da tutta la maggioranza di governo FdI, Lega e FI. Noi diciamo No: il nostro Paese non può essere trasformato in un campo di battaglia tra Sud e centro contro Nord. L’Italia è unica ed indivisibile (art. 5 Costituzione)».

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