«Falconara paga già un prezzo molto alto per il suo ruolo di servizio a livello provinciale e regionale, come sindaco mi aspetto che un eventuale centro di permanenza per i rimpatri, o Cpr, venga realizzato in altri territori. Mi batterò affinché simili strutture non vengano realizzate nel comune di Falconara». Così il sindaco Stefania Signorini commenta l’ipotesi di un Cpr a Falconara. «Va premesso – precisa – che non sono arrivate proposte ufficiali in merito alla localizzazione di strutture per migranti nel nostro territorio, ventilate finora solo come ipotesi da parte dei media. Un altro aspetto che intendo evidenziare come premessa è che non sono contraria ad accogliere persone in fuga dalla guerra o dalla miseria, visto che Falconara in tante occasioni ha dato prova di grande solidarietà. Sono però evidenti tutte le difficoltà legate alla gestione dei Cpr, in primis di ordine pubblico, di sicurezza e di conseguenza anche di immagine».
Il sindaco ricorda inoltre nel suo comunicato che «Falconara con la presenza di industrie che hanno un forte impatto sull’ambiente, gli snodi ferroviari e gli scali merci che occupano territorio e condizionano lo sviluppo delle aree circostanti, la presenza di un depuratore a servizio di tanti Comuni della provincia, non può farsi carico come comunità di un ulteriore sito fonte di criticità. Tra l’altro l‘aeroporto Sanzio sta conquistando in questo periodo nuovi voli e nuovi passeggeri e localizzare un centro per migranti nelle immediate vicinanze dello scalo sarebbe una potenziale fonte di rischio, come mi ha spiegato anche l’amministratore delegato dell’Ancona International Airport Alex D’Orsogna, con il quale mi sono confrontata. D’Orsogna condive con me l’assoluta contrarietà alla creazione di un Cpr nelle aree circostanti all’aeroporto. In effetti le strutture che erano state prese in considerazione in passato si sono rivelate completamente inadeguate: l’ex caserma dell’Aeronautica per esempio è confinante con la pista di atterraggio dell’aeroporto e un suo impiego per accogliere I migranti potrebbe mettere a rischio la sicurezza aeroportuale, tanto che anni fa questa ipotesi era stata formalmente scartata». La stessa Silvia Ceccarelli, direttore Enac per le regioni del centro Italia, contattata dal sindaco Signorini ha specificato: «Ci sarebbero problemi di security aeroportuale e inoltre l’area aeroportuale è data in concessione da Enac al gestore che ha già sviluppato un piano di sviluppo aeroportuale con una destinazione aeronautica».
«Quanto alla Caserma Saracini – prosegue il sindaco – è stato sottoscritto un protocollo d’Intesa con il Governo e con l’Agenzia del Demanio per ricavarne un archivio giudiziario di livello regionale. Senza contare che il sito non potrebbe ospitare una grande concentrazione di persone, dato che si troverà stretto tra la raffineria Api e il nuovo tracciato ferroviario del bypass. Oltre ad essere contraria ad un ulteriore carico di criticità sul nostro territorio, non vedo strutture adeguate per ospitare un centro di permanenza per i rimpatri. Se le Marche dovessero ospitarne uno non potrà che essere in territori diversi da Falconara».
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