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Raid vandalico in cattedrale:
danneggiata la cassetta
delle offerte con il candelabro

FABRIANO – Don Antonio Ivan Esposito, parroco rettore di San Venanzio, l’ha comunicato ai fedeli sui social. Il gesto deplorevole, scoperto ieri pomeriggio, ha sollevato un coro di indignazione

La cassetta delle offerte con il candelabro, danneggiata nella cattedrale di San Venanzio a Fabriano

 

«Vandali in cattedrale per pochi spiccioli! Che tristezza… da domani (oggi per chi legge, ndr) la Cattedrale rimarrà chiusa». E’ stato don Antonio Ivan Esposito, parroco di San Venanzio a Fabriano, ad annunciare ieri sera sui social l’impresa di un vandalo ai danni della chiesa. Questa volta il rettore della cattedrale non ha segnalato degrado o scritte lasciate dai writer sui muri della scalinata che, dall’edificio di culto porta in piazza del Comune, ma un vero e proprio raid ai danni di una cassetta delle offerte con candelabro, messo a segno all’interno della cattedrale nella cappella del Battistero.

L’arredo sacro, sistemato nelle vicinanze del quadro del Buon Gesù, è stato trovato danneggiato, manomesso e capovolto a terra. Non è chiaro se l’autore del gesto, approfittando in quel frangente dell’assenza di fedeli in preghiera, sia fuggito portandosi via qualche banconota lasciata da mani caritatevoli nel contenitore delle offerte, perché diverse monetine, dopo l’attacco, sono rimaste abbandonate sul pavimento della chiesa. Uno scempio perpetrato per un magro bottino.

Il gesto deplorevole è stato scoperto ieri, poco prima dell’avvio della messa pomeridiana delle ore 18. Da una prima analisi dei filmati della videosorveglianza interna è stato, però, accertato che sarebbe stato consumato nelle primissime ore del pomeriggio, intorno alle 12.55-13. I frame mostrerebbero in azione un soggetto con felpa e cappuccio calzato in testa. Parole di condanna e indignazione sono corse su Facebook dopo la comunicazione del sacerdote.

Don Antonio Ivan ha anche spiegato ai fedeli che le registrazioni delle telecamere accese nel luogo sacro potranno fornire elementi utili alle forze dell’ordine (informate dei fatti come il vescovo Francesco Massara) per risalire all’identità dell’autore della bravata, magari anche quelle installate in centro storico, nelle pertinenze della cattedrale. «Le telecamere ci sono e abbiamo visto chi è. Ma è la stessa situazione della scala dell’ideale accanto alla cattedrale dove si continua a fare quello che si vuole nonostante le telecamere e le proteste di chi ci abita. Evidentemente la minore età consente tutto…intelligenti pauca» commenta sui social con amarezza il parroco rettore della cattedrale che resterà chiusa, salvo che durante le funzioni religiose, almeno per una settimana.

 

 

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