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Tpl, Tribuzio ai saluti a fine mese:
«La seconda società in graduatoria
disponibile al subentro nel contratto»

OSIMO – L’ha comunicato al Consiglio comunale l’assessore Mauro Pellegrini nel rispondere a una interrogazione dei consiglieri Achille Ginnetti (Pof) e Caterina Donia (M5S). «Non dovrà rilevare le quote della srl ma sugli autobus c’è un vincolo di destinazione d’uso e questi beni dovranno rimanere nel servizio di trasporto pubblico locale. Dovrà accettare la stessa offerta economica e nel rispetto della clausola sociale ci sarà l’obbligo di assunzione dei dipendenti»

L’assessore Mauro Pellegrini chiarisce i contorni della vicenda Tribuzio nell’aula consiliare

 

L’assessore Mauro Pellegrini ha confermato nell’ultimo Consiglio comunale che la Tribuzio Marche srl, dopo l’acquisto totalitario delle quote Tpl Osimo sostanziato a febbraio 2022, ha comunicato il recesso del contratto con un anticipo di quattro mesi sulla data di scadenza. La sua gestione del servizio di trasporto pubblico locale in città cesserà alla fine di ottobre. «La società lamenta un mancato riequilibrio del contratto nelle motivazioni della risoluzione – ha spiegato Pellegrini venerdì sera alla Sala Gialla, nel rispondere a una interrogazione a tema dei consiglieri Achille Ginnetti (Pof) e Caterina Donia (M5S) – Già poco dopo la vincita della gara, la Tribuzio aveva subito chiesto al Comune l’adeguamento del 25% del corrispettivo per l’aumento del costo del carburante, una rimodulazione del servizio e una modifica tariffaria. Contemporaneamente è iniziato il ritardo nella corresponsione degli stipendi ai dipendenti. Il Comune, quale committente del servizio, ha operato in qualità di sostituto dell’obbligazione retributiva e contributiva dopo il pignoramento presso terzi da parte di un lavoratore. A luglio è partito il pagamento in sostituzione ai dipendenti delle mensilità di marzo, maggio e giugno (aprile è stata invece pagata da Tribuzio). Sono stati informati della questione anche l’Inps e l’ispettorato del lavoro».

Sintetizzando le parole dell’assessore, la srl motiva la risoluzione degli accordi per l’inadempimento del Comune e per il mancato riequilibrio, lamentando un eccessiva onerosità sopravvenuta del contratto,  non ultimo l’aumento esorbitante dei carburanti per le note vicende internazionali. Il Comune ritiene invece che quello di Tribuzio sia un recesso ingiustificato e considera la società inadempiente non per violazione del servizio ma per la sostituzione dell’ente nel pagamento della retribuzione dei dipendenti. «Vedremo se tutto questo sarà oggetto di un contenzioso. Certo, se sarà riscontrato un inadempimento della società, il Comune potrà escutere la cauzione» ha messo subito in evidenza Mauro Pellegrini.

Che succederà quindi a fine ottobre? Di certo il servizio non sarà interrotto. «Il soggetto arrivato secondo nella graduatoria di quella gara ha già comunicato con pec al Comune la sua disponibilità al subentro nel contratto. – ha annunciato all’aula Pellegrini – Chi entra non deve rilevare la quota della società ma sugli autobus ex Tpl c’è un vincolo di destinazione d’uso e quindi questi beni dovranno rimanere a servizio. Forse in questo caso dovrà esserci una remunerazione della quota non coperta dal fondo regionale». E’ stato, infatti, ricordato che la gara per la cessione della Tpl Osimo «era ‘a doppio oggetto’ e prevedeva l’acquisizione totalitaria delle quote, oltre a patrimonio e bus. Secondo la disciplina di settore, le società che beneficiano di un finanziamento regionale devono rispettare il vincolo di destinazione dei mezzi, stimato in circa 10-12 anni pari al tempo di ammortamento del bene. – ha chiarito Pellegrini – E i due autobus comprati nel 2019 da Tpl, fermi nel deposito per quello che sappiamo, oggi sono oggetto di questo vincolo, da verificare se per il trasporto locale pubblico a Osimo o nella intera Regione Marche».

L’assessore ha poi precisato che la società seconda in graduatoria «subentrerà nel servizio secondo l’offerta economica di Tribuzio, non alle sue condizioni che aveva proposto in gara. Ipotizziamo (ma stiamo verificando) inoltre che il subentro sarà solo nella gestione del trasporto pubblico locale, nel rispetto della clausola sociale con l’assorbimento e l’obbligo di assunzione dei dipendenti della Tribuzio Marche, non invece nella acquisizione delle quote Tpl che resteranno di proprietà della Tribuzio».

Achille Ginnetti

Novità che non hanno però del tutto rincuorato il capogruppo di Progetto Osimo Futura. «Qui non parliamo solo del ‘giringiro’ come si dice a Osimo, ma del servizio di trasporto pubblico locale che è un elemento centrale della mobilità delle persone, della diminuzione dell’inquinamento acustico e atmosferico della città, della capacità di connettere territori e persone. – ha rimarcato Achille Ginnetti – La svolta green è l’insieme di tanti interventi a vari livelli istituzionali e uno dei target principali è proprio il trasporto pubblico locale. L’altro aspetto è la gestione dei servizi pubblici affidati a privati che non significa affatto che il Comune non ci pensi più, perché questo è un servizio ha come punto principale il soddisfacimento della cittadinanza. Possiamo dire che da quando la Tpl è stata venduta si sono rispettati questi elementari criteri? Direi di no» ha concluso Ginnetti. Convinto che già nel contratto di servizio ci fossero tutte le condizioni per permettere al Comune di risolvere il contratto per tempo, il consigliere di Pof ha auspicato infine che «l’attuale amministrazione e quella che verrà, tengano in debito conto l’importanza del trasporto pubblico locale, magari integrandolo con altri servizi, per garantire una mobilità sostenibile. Siamo molto preoccupati per come è andata questa vicenda».

Sandro Antonelli

Perplessità condivise da Sandro Antonelli, consigliere comunale delle Liste civiche e candidato sindaco alle Amministrative 2024, che ha espresso in aula «una fortissima preoccupazione su come la questione è stata gestita e su come si potrà evolvere. In passato più volte abbiamo presentato diverse interrogazioni a tema, sollevando dubbi sul fatto che la società riuscisse a portare a termine il servizio proprio considerate le manifeste difficoltà che si stavano evidenziando. Prima tra tutte quella del mancato pagamento dei dipendenti, elemento importante a garanzia che il servizio possa sussistere in maniera corretta». Anche Antonelli ha ribadito che «nel contratto c’erano clausole di salvaguardia e possibili azioni che il Comune avrebbe potuto intraprendere anche a tutela dei 5 dipendenti ex Tpl oggi Tribuzio Marche. Ora questo processo è arrivato al capolinea. Non verrà fatta una nuova gara perché non è possibile farla ma ci sarà il subentro della seconda classificata che dovrà rispettare le stesse condizioni contrattuali della Tribuzio. Se la Tribuzio non c’è riuscita come possiamo stare tranquilli per la seconda in graduatoria che aveva proposto una offerta maggiore in sede di gara? – si è domandato – In tutti questi passaggio le ‘vittime’ saranno i cittadini che avranno sempre più difficoltà a usufruire del servizio e i dipendenti della Tribuzio».

 

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