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Al via la campagna vaccinale,
attenzione ai bambini:
«L’influenza non è mai banale»

SALUTE - Partono domani le somministrazioni a livello regionale, anche contro il covid. Guardia alta soprattutto per i più piccoli, anche in età neonatale, come rimarca Ines Carloni, primario di Malattie infettive pediatriche dell'ospedale Salesi di Ancona: «Non c'è preoccupazione, ma consapevolezza: il vaccino è indicato per un'età compresa tra 6 mesi e 6 anni»

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SALESI – La pediatra Federica Zallocco e la primaria Ines Carloni

Parte domani la campagna vaccinale regionale contro influenza e covid-19. Nonostante le alte temperature di queste settimane ne scoraggino la diffusione, i virus stanno già iniziando a circolare in Italia da qualche giorno, per cui è altamente consigliato ricorrere alla somministrazione per le fasce più fragili della popolazione: persone di età pari o superiore a 60 anni, i soggetti fragili e i loro familiari o contatti stretti, ospiti delle strutture per anziani e lungodegenza, donne in gravidanza e post partum, operatori sanitari e sociosanitari. Ma anche i bambini, come sottolinea Ines Carloni, responsabile Sosd Malattie infettive pediatriche dell’ospedale Salesi di Ancona.

«Nella circolare ministeriale di aprile 2023 è stata espressa l’esigenza di anticipare la campagna vaccinale alla prima metà di ottobre, in relazione alla previsione di anticipo della circolazione del virus influenzale, in base ai dati dalla rete Influnet – ribadisce Carloni – non c’è preoccupazione, piuttosto consapevolezza del fatto che l’influenza non è mai una “malattia banale”, sia per i possibili danni diretti che indiretti, come l’aumento della spesa sanitaria, assenze scolastiche prolungate, assenze del genitore dal lavoro. I rischi diretti sono rivoti ai bambini con altra patologia di fondo, già target per la vaccinazione: cardiopatici, diabetici, oncologici, con immunodeficit, pneumopatie croniche, anche asma, in trattamento con immunosoppressori o salicilati. Ma anche ai bambini sani, nei quali l’influenza può egualmente richiedere ricovero ospedaliero per terapie di supporto o per complicanze sovrapposte, soprattutto nella fascia di età minore ai 2-3 anni. Ciò ha posto l’indicazione per l’ampliamento dell’offerta vaccinale, dallo scorso anno, ai bambini dai 6 mesi ai 6 anni».

childVaccine-1201311282-770x533-1-325x225Perché i piccoli? Perché si ammalano di più (30% vs 5-15% delle altre fasce di età), albergano il virus più a lungo ed in maggiori quantità in relazione all’incompleta maturazione del sistema immunitario, diffondendo il virus a tutta la comunità anche per l’alto grado di socializzazione. «Per proteggere bambini e caregivers bisogna mettere in atto comportamenti igienici adeguati, che oramai dopo la pandemia sono divenuti a noi più familiari – aggiunge la dottoressa – la forma di prevenzione più efficace è la vaccinazione, sicura e di comprovata efficacia. Ai genitori consiglio di consultare il proprio pediatra, che sicuramente si atterrà alle indicazioni della circolare ministeriale che, come detto, ha ribadito l’estensione dell’offerta della vaccinazione antinfluenzale a tutti i bambini dai 6 mesi ai 6 anni, con disponibilità oltre alla formulazione intramuscolare anche di uno spray nasale, dai 24 mesi di vita. Il pediatra avrà inoltre possibilità, su giudizio clinico, di proporre la vaccinazione anche alle fasce di età successive. La vaccinazione antinfluenzale è fortemente necessaria per alcuni, utile per tutti».

Federica Zallocco, pediatra del Salesi, focalizza l’attenzione su come proteggere i bambini che hanno meno di 6 mesi. «Con loro la strategia è quella indiretta, preventiva, tramite la vaccinazione antiinfluenzale della donna in gravidanza, se la gestazione si verifica nel corso di una stagione influenzale – dice Zallocco – tale vaccinazione è fortemente raccomandabile perché prima di tutto riduce il rischio di complicazioni della gravidanza; inoltre, il passaggio degli anticorpi contenuti nel vaccino tramite placenta, protegge il neonato dal contrarre l’infezione e sviluppare la malattia con i relativi rischi di complicanze. Esistono moltissimi studi che dimostrano la sicurezza del vaccino antinfluenzale in gravidanza, in tutti i trimestri. Mi preme sottolineare come di grande rilievo, nel corso della gravidanza, sia anche la vaccinazione per la pertosse. Un’infezione altamente contagiosa che se contratta in epoca neonatale o nei primi mesi di vita può avere dei decorsi molto gravi, fino al decesso. Nonostante attualmente ci siano dei dati di assoluta sicurezza di tale vaccino purtroppo ancora oggi assistiamo a casi di neonati e lattanti con pertosse con sintomatologia grave, nati da madri che non hanno effettuato il vaccino durante la gravidanza. L’infezione determina una infiammazione delle vie respiratorie che può essere molto grave, specialmente nel neonato, con apnee, insufficienza respiratoria, ipertensione polmonare ed emorragie cerebrali che possono esitare in danni neurologici. I dati epidemiologici hanno segnalato un incremento della pertosse anche nei giovani adulti. Per proteggere i bambini si è pensato alla “cocooning strategy” o “strategia del bozzolo”, cioè assicurarsi che chi si prende cura del neonato sia vaccinato per la pertosse per garantire una protezione indiretta finché il bambino non completi il ciclo vaccinale. L’immunità contro la pertosse, sia essa naturale o acquisita con la vaccinazione, non dura per tutta la vita. Pertanto il vaccino va ripetuto ad ogni gravidanza, anche se la donna è già stata vaccinata o ha avuto l’infezione. Come per l’antiinfluenzale, anche per questo vaccino abbiamo una consapevolezza scientifica di elevata sicurezza e efficacia. È importante pertanto chiedere al proprio ginecologo e al pediatra quali sono le strategie migliori per garantire ai neonati una adeguata prevenzione».

«La vaccinazione contro l’influenza è una difesa, in particolare per le persone più fragili per età o per motivi di salute – ribadisce l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – contemporaneamente viene avviata anche la campagna anticovid 19 con i vaccini aggiornati alle ultime varianti». Gli adulti possono vaccinarsi presso i medici di medicina generale, i servizi vaccinali della Ast con prenotazione tramite Cup per il vaccino anticovid e per l’antiinfluenzale con accesso presso gli ambulatori vaccinali su appuntamento, e nelle farmacie aderenti alla campagna. I bambini possono invece rivolgersi ai pediatri di libera scelta e presso i servizi vaccinali delle Ast con le stesse modalità degli adulti (non presso le farmacie). La vaccinazione per ospiti ed operatori delle strutture residenziali per anziani sarà organizzata dai distretti con la collaborazione dei medici di base. Operatori sanitari dei presidi ospedalieri, i pazienti fragili, ospedalizzati o seguiti dalle strutture sanitarie per condizioni particolari (ad esempio diabetici, nefropatici, ecc..) saranno presi in carico nei punti vaccinali ospedalieri. Il vaccino anti-influenzale è somministrato in una sola dose, due a distanza di un mese per i bambini al di sotto dei 9 anni che non siano mai stati vaccinati, con una iniezione intramuscolo sul braccio, ma per i più piccoli è disponibile anche lo spray nasale. La campagna anticovid prevede la somministrazione di vaccini mRNA Pfizer aggiornati alle ultime varianti anche per le nuove vaccinazioni: verrà data priorità alle categorie per le quali la vaccinazione è raccomandata. Il richiamo prevede una dose di vaccino con valenza 12 mesi. La somministrazione potrà avvenire a distanza di almeno sei mesi dall’ultima dose o infezione diagnosticata in base alla circolare del Ministero della salute del 27 settembre 2023.

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