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Omicidio di Concetta, l’ex marito dal gip
Il sindaco: «Abbiamo fatto di tutto,
ma è chiaro ci sia stata una falla nel sistema»

FEMMINICIDIO DI CERRETO D'ESI - Domani interrogatorio di garanzia per Franco Panariello, accusato di omicidio pluriaggravato. Il giallo del braccialetto elettronico che non è scattato. Si è in attesa dell'autopsia sul corpo della donna. Il primo cittadino: «Va cambiato qualcosa, vanno utilizzati più strumenti». Le donne del Pd lanciano un appello: «Chiediamo a tutti gli uomini che non si riconoscono in questa violenza di genere, di far sentire la loro voce, perché la società possiamo cambiarla solo se insieme»

Il luogo del delitto

 

E’ atteso per domani l’interrogatorio di garanzia di Franco Panariello davanti al gip, per la convalida del fermo eseguito dai carabinieri all’alba di ieri. Al 55enne, rinchiuso nel carcere di Montacuto, la procura di Ancona contesta l’accusa dell’omicidio volontario pluriaggravato della moglie Concetta Marruocco, infermiera di 53 anni, dalla quale si stava separando. L’udienza  è fissata per le 9 nel Tribunale di Ancona. Nella notte tra venerdì e sabato la donna è stata uccisa a coltellate nella abitazione di Cerreto d’Esi dove viveva con la figlia 16enne. Dopo averle sferrato almeno 15 fendenti, secondo l’accusa, il pm Paolo Gubinelli, l’uomo avrebbe svegliato la ragazza che dormiva in un’altra stanza, chiedendole di chiamare i carabinieri. All’arrivo dei militari, intorno alle 3,  il 55enne ha confessato e si è consegnato alla giustizia, indicando anche il luogo doveva si era disfatto dell’arma del delitto, un coltello da cucina.

Concetta Marruocco

Secondo la ricostruzione dei fatti svolta dagli inquirenti, che stanno valutando anche la premeditazione se fosse confermato che il 55enne aveva con sé il coltello, l’uomo si sarebbe introdotto in casa della ormai ex moglie con un mazzo di chiavi in suo possesso. Prima però l’operaio, che abita a Cancelli di Fabriano, si era recato al pronto soccorso dell’ospedale ‘Profili’ per un malore. E’ inoltre emerso che Franco Panariello, difeso dall’avvocato Ruggero Benvenuto, era già a processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate e da qualche mese aveva il divieto di avvicinarsi e il braccialetto elettronico proprio per evitare contatti con l’ex moglie e la figlia, da poco rientrate nella propria abitazione da una casa protetta. Gli altri due figli della coppia, ormai maggiorenni, non vivono più in famiglia. C’è da chiarire perché in quei 20 chilometri di strada percorsi dall’uomo, tra Fabriano e Cerreto d’Esi, ieri non sia scattato l’allarme alla centrale operativa delle forze dell’ordine. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori anche quella che il dispositivo previsto dal Codice Rosso possa essere stato manomesso o possa essere stato bloccato da un guasto tecnico.

Franco Panariello

E’ sotto choc la comunità di Cerreto d’Esi che si interroga,  in questa domenica di riflessione, sulla vita spezzata di una donna che aveva trovato il coraggio di denunciare il coniuge violento, l’ennesimo femminicidio in Italia. Il corpo di Concetta Marruocco si trova all’obitorio dell’ospedale di Torrette, ad Ancona, in attesa che venga disposta l’autopsia dalla procura dopo la nomina del consulente che dovrà eseguirla. In vista del funerale di ‘Titti’, come la conoscevano tutti in paese,  il sindaco David Grillini,  impegnato nella tutela della minore, sta ragionando di proclamare il lutto cittadino. «Va dato un segnale importante su questo problema. Dal punto di vista tutelare,- ribadisce – è stato fatto davvero tutto per garantire sicurezza in questa situazione, dalla rete anti-violenza ai nostri Servizi sociali. Ma se l’epilogo è stato questo, significa che da qualche parte una falla nel sistema c’è stata. Va cambiato qualcosa, vanno utilizzati più strumenti. Per questo stiamo anche valutando di estendere il ragionamenti con gli altri Comuni limitrofi per rendere più efficiente il modo di lavorare insieme».

I carabinieri sul posto

Anche le donne del Pd di Fabriano piangono Concetta Marruocco, «sconvolte – si legge in una nota – dall’ennesimo femminicidio avvenuto nel nostro territorio». «Chiediamo agli uomini, a tutti gli uomini che non si riconoscono in questa violenza di genere, di far sentire la loro voce, perché la società possiamo cambiarla solo se insieme. – è l’invito delle donne dem – Ci aspettiamo, finalmente, di vederli combattere quotidianamente, insieme a noi, contro la violenza, il maschilismo ed il patriarcato. Altrimenti, saranno dei complici. La vita di Concetta e le sue parole resteranno con noi, ogni giorno, e ci ricorderanno il nostro dovere di combattere sempre, senza cedimenti, contro la violenza di genere e contro tutte le violenze».

(m.p.c.)

 

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