facebook rss

Sfila il telefonino a una studentessa
e chiede soldi per restituirlo:
28enne in carcere

ANCONA – Le spycam e le indagini capillari della Polizia hanno incastrato il giovane richiedente asilo politico, ora ristretto a Montacuto in stato di fermo per i reati di furto aggravato, estorsione e lesioni personali per fatti commessi nella serata del 16 ottobre scorso in piazza del Papa. Denunciato in stato di libertà il complice di 24 anni. La ragazza e un'amica sono state anche aggredite con calci e spintoni tanto da farne cadere una terra, l'altra ferita con una bottiglia in vetro di birra

Il giovane con il telefonino in mano ripreso dalle telecamere di sorveglianza

 

Ha sfilato il telefonino dalla tasca della giacca di una studentessa, poi ha chiesto una sorta di ‘riscatto’ per riconsegnaglielo ma le spycam hanno ripreso la scena e incastrato a responsabilità lui e il suo complice. Nella serata di ieri è stato posto in stato di fermo di indiziato di delitto un 28enne di origini tunisine, sbarcato a Lampedusa nel mese di agosto scorso e richiedente asilo politico, e deferito in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica un suo amico e connazionale di 24 anni, entrambi ritenuti responsabili dei reati di furto aggravato, estorsione e lesioni personali commessi nella serata del 16 ottobre scorso in piazza del Plebiscito ad Ancona. conosciuta come piazza del Papa e, solo il primo, per il reato di danneggiamento aggravato commesso nella stessa giornata in via Oberdan.

Il giovane arrestato, infatti, dopo aver “preso di mira” due studentesse universitarie molisane, le tallonava e, giunti all’interno di un bar di piazza del Plebiscito, conosciuta come Piazza del Papa, sfilava il telefono cellulare dalla tasca della giacca indossata da una delle due giovani, appropriandosi dell’apparecchio, dopodiché si dava repentinamente alla fuga verso via Della Catena. Alla richiesta della ragazza che lo supplicava di riavere indietro il suo telefono, il complice la prendeva per un braccio e la accompagnava nella vicina via Catena dove si trovava il suo amico. Qui giunti, mentre il complice intimava alla ragazza di consegnare il denaro al suo amico trattenendo sempre la vittima per un braccio in modo tale da impedirle di scappare, l’altro si faceva consegnare la somma in denaro di 70 euro e restituiva il cellulare alla giovane.  Dopo il fatto, il più giovane dei (il complice) rimaneva in piazza del Plebiscito e, all’invito rivoltogli dalle ragazze di andarsene, si alterava sferrando calci all’indirizzo delle stesse colpendo inoltre la giovane vittima – alla quale era stato rubato precedentemente il telefono – al volto mediante una bottiglia in vetro di birra; inoltre spintonava violentemente la sua amica facendola cadere in terra e procurandole lesioni ad un gomito e ad una gamba. Le due ragazze erano costrette a ricorrere alle cure dei sanitari del locale pronto soccorso.

Il danneggiamento delle specchietto del furgone

Il mattino successivo le studentesse si erano recate presso gli uffici della Questura a denunciare i fatti. La capillare attività di indagine condotta dagli investigatori della Questura dorica ed avviata nell’immediatezza, anche con l’ausilio delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza pubblica installati nei pressi delle aree teatro degli eventi delittuosi, ha consentito di identificare i due stranieri protagonisti dei reati di furto, estorsione e lesioni. L’attività investigativa intrapresa ha consentito inoltre di identificare lo straniero 28enne come autore di un danneggiamento ad un autocarro – realizzatosi mediante la rottura dello specchietto laterale sinistro – regolarmente posteggiato in questa via Oberdan.

Dopo le ricerche protrattesi per alcuni giorni, nel pomeriggio di ieri, gli operatori della Polizia di Stato hanno rintracciato nel centro cittadino il 28enne e lo sottoponevano a perquisizione l’alloggio in suo uso rinvenendo e sequestrando elementi utili a riscontro probatorio che andavano a suffragare gli indizi già acquisiti dagli investigatori. Al culmine dell’attività investigativa, stante la gravità dei fatti ed i molteplici elementi probatori raccolti a suo carico, i poliziotti hanno sottoposto il giovane al fermo di indiziato di delitto e, terminate le formalità di rito, su disposizione del sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, lo hanno condotto nel carcere di Ancona-Montacuto a disposizione dell’autorità giudiziaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X