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I Negrita infiammano le Marche:
«Siamo ancora qua!»

IL CONCERTO è stato l'ennesimo ‘sold out' per la rock-band aretina, che ieri sera ha ripercorso 30 anni di carriera nell’unica data regionale a Senigallia: «Torneremo nel 2024 in queste splendide terre». Tra il pubblico anche i Little Pieces of Marmelade

 

(foto  di  Rodolfo  Marziali)

di Silvia Remoli

Pau, Mac e Drigo, le colonne storiche dei Negrita, non sentono i segni del tempo, sul palco del Mamamia a Senigallia, questi instancabili ultracinquantenni, si sono fatti accompagnare dai colleghi Giacomo Rossetti (basso, cori), Guglielmo Ridolfo Gagliano (tastiere, chitarra, cori), Cristiano Dalla Pellegrina (batteria); immancabile anche il sostegno morale-logistico-organizzativo ( e chi più ne ha più ne metta) di Luigi Vertaglio, detto Gino, fac-totum e concreto risolutore di problemi pratici, che tiene sempre sotto controllo il live, scongiurandone, con professionalità ma anche col sorriso, ogni eventuale criticità. Insomma i ‘doctors’  e i loro compari invecchiano bene (chi li segue da anni li chiama così per via del fan club ufficiale denominato appunto ‘La stanza dei dottori’), anzi, sarebbe meglio dire ‘stagionano’ o ‘maturano’ splendidamente, perché dal palco, dove saltano come  grilli, dimostrano che hanno l’energia di tre decadi fa ed anzi inebriano con il loro elisir di lunga vita tutto il pubblico, che risponde prontamente scatenandosi dalla prima all’ultima canzone della generosa scaletta.

I «vecchietti che ancora pompano di brutto», come ha detto Pau,  in due ore di concerto hanno fatto assaporare tutti gli ingredienti del rock: la ribellione e l’anticonformismo di ‘A modo mio’ e ‘Cambio’, l’amicizia e la malinconia in ‘La tua canzone’ e ‘Non torneranno più’,  la denuncia verso i soprusi e le ipocrisie in ‘Salvation’ e ‘Il libro in una mano, la bomba nell’altra’ (purtroppo attualissimo, in questa era di sanguinosi conflitti), la tenerezza e la disillusione di Bambole (ed in effetti quando Pau dice « ti capisco quando dici che rivorresti le tue bambole» mi viene voglia di ritornare bambina e giocare con le Barbie, perché è proprio vero che «la vera storia non la insegnano»), l’amore in  ‘Brucerò per te’ e la sensualità di ‘In ogni atomo’,  il sogno e la speranza di ‘Ho imparato a sognare’ e ‘Che rumore fa la felicità’ (che resta sempre il mistero irrisolto, versione adulta dell’interrogativo sul verso del coccodrillo di quando eravamo piccoli). E tanto altro. Tra cui gradite sorprese, come il vedere uscire dal cilindro brani troppo poco spesso eseguiti nei live come ‘Io sono’, che reputo un baluardo per tutti gli amanti della musica perché trasforma il noto motto latino in ‘canto ergo sum’.

La scaletta cambia ogni sera, il live è serrato, sostanzioso e travolgente,  e tra tutti quelli che cantano e ballano ci sono anche i Little Pieces of Marmelade, il giovane duo di Filottrano giunto secondo alla finale di X-Factor 2020 con Manuel Agnelli, che poi li ha voluti con sé sul palco nel suo tour: e non è un caso che nella back band del leader degli Afterhours ci fosse anche il bassista Giacomo Rossetti, collega col quale hanno suonato nella tappa marchigiana di Fermo, all’Arena Villa Vitali l’estate scorsa  e a cui ieri sera hanno continuamente  sorriso da sotto palco.

Non sono mancati i commenti pungenti di Pau, gli sfottò con Drigo e Mac, i ricordi degli amici scomparsi e i racconti di viaggi e incontri che hanno segnato le varie epoche e i diversi stili dei Negrita. 

E,  a proposito di esperienze personali, una nota di merito doverosa è quella da fare a Drigo, che avevamo già ammirato a luglio a Cesena, nel sold-out allo stadio Manuzzi della maxi band Rockin’1000, per la raccolta fondi pro Romagna. In quella occasione Drigo ha imbracciato la sua chitarra per eseguire l’assolo di ‘Another brick in the wall’, ma ancor prima, si era recato di persona in quelle terre aggregandosi alle squadre di volontari degli ‘angeli del fango’, per spalare le aree devastate dalle alluvioni.

Insomma loro ci provano a fare i duri, si definiscono ‘toscanacci, rognosi e bastian contrari’, ma alla fine fanno sentire il pubblico avvolto in un caloroso abbraccio, specie sulle note di ‘Gioia infinita’, che decreta la fine di questi intensi 120 minuti. 

Ma non è un saluto di addio, tutt’altro, e sorridono ricordando che agli albori, nei primi anni novanta, facevano tappa in piccoli paesi come Monte Roberto (Ancona) e hanno l’intenzione di tornare presto da queste parti: anche perché stasera a Senigallia, unica data marchigiana,  c’erano fans dall’Umbria, dall’Abruzzo, dall’Emilia Romagna e addirittura dalla Sicilia.

E comunque, con un tour così, non possono più fermarsi ora: è abbastanza evidente che si stanno divertendo troppo per scendere da questa giostra che gira ormai da 30 anni!

Setlist:

  1. Simao ancora qua
  2. Bambole
  3. Il libro in una mano, la bomba nell’altra
  4. Io sono
  5. Negativo
  6. Non ci guarderemo indietro mai 
  7. In ogni atomo
  8. Hemingway 
  9. Il gioco
  10. Che rumore fa la felicità 
  11. Brucerò per te
  12. Radio conga
  13. Ballo decadente
  14. Rotolando verso sud 
  15. Salvation
  16. Non torneranno più 
  17. Ho imparato a suonare
  18. Il giorno delle verità 
  19. La tua canzone
  20. A modo mio
  21. Cambio
  22. Mamma maé
  23. Gioia infinita 

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