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«Mangialardi e il Pd Marche?
marziani che parlano di Saturno,
nel più tipico ‘bla bla bla’ stile Schlein»

LA PRESA DI POSIZIONE alle dichiarazioni rilasciate ieri a Cronache Ancona da parte del capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale è di Piergiorgio Carrescia di Italia Viva

di Antonio Bomba

Hanno suscitato più di una reazione le dichiarazioni rilasciate ieri a Cronache Ancona da parte di Maurizio Mangialardi.

Il capogruppo del Pd in consiglio regionale si è infatti espresso a favore dell’Area Marina Protetta e della riapertura della stazione marittima, prendendo una posizione differente da quella dei colleghi di partito di Ancona. E, non per ultimo, anche dagli alleati di centrosinistra.

E se ieri le sue parole avevano suscitato una reazione abbastanza positiva da parte di Europa Verde, oggi la stessa cosa non può dirsi per quanto riguarda Italia Viva.

Infatti l’ex onorevole Piergiorgio Carrescia, tra i principali referenti locali del partito di Matteo Renzi e membro della relativa assemblea nazionale, in un lungo post sul proprio profilo Facebook sarcasticamente intitolato ‘Marziani che parlano di Saturno, le incursioni anconetane del Pd regionale’ risponde a Mangialardi e ad altri consiglieri come Emanuela Bora.

Piergiorgio Carrescia

Il post dell’ex deputato inizia così: «Nel Partito Democratico delle Marche è già partita la corsa per le prossime elezioni regionali ed i voti di Ancona fanno gola ai vari pretendenti non del Capoluogo. Ecco allora che il Consigliere senigalliese Mangialardi entra a gamba tesa nel dibattito politico anconetano su temi come l’Area Marina protetta e la Stazione Marittima per pontificare e rimettere in discussione, con il fine di ‘dare un segnale alla sinistra’, posizioni già ampiamente valutate dalla locale Coalizione di centrosinistra. La Consigliera jesina Bora plaude invece a un uso del Salesi a studentato, destinazione che non è mai stata oggetto di confronto fra i partiti di Ancona».

Per Carrescia questi sono interventi che «creano solo tensioni e destabilizzano un raggruppamento che solo pochi mesi fa ha condiviso un programma e un progetto di città che, risultato perdente, va certamente rivisitato ma ‘insieme’, non va stravolto, e di sicuro non sulla base di interessate incursioni a scopi elettorali dei consiglieri regionali del Pd alla ricerca di sponde per nuovi mandati dopo anni in cui nulla hanno fatto per Ancona».

Maurizio Mangialardi, capogruppo regionale Pd

Sempre Carrescia, che nel Pd ha militato per anni prima di uscirne, prosegue facendo notare come, sempre secondo lui, «Mangialardi critica la linea del centrosinistra anconetano sull’Area Marina Protetta di cui si erge a paladino e le scelte politiche fatte sulla Stazione Marittima. Un marziano che parla dei problemi di Saturno. Stesso livello di conoscenza. Si coglie nell’intervento di Mangialardi su Ancona solo l’ansia di prestazione, quella di dimostrare l’appiattimento fedele alla linea della Schlein tutta protesa con il suo inconsistente ‘bla bla bla’ a sognare campi larghi e grandi ammucchiate populiste con i grillini di Conte e con i Verdi e Sinistra di Bonelli e Fratoianni».

Pertanto secondo lui, il suo ex partito «più che ‘segnali alla sinistra’ forse è ora che il Pd si accorga o si ricordi che esiste un’area riformista di centro che seppur ancora frazionata esprime un potenziale di voti ed una capacità di proposta ben più solida e necessaria per rafforzare una Coalizione alternativa ai governi delle destre e si convinca che per vincere va recuperato l’elettorato moderato che si è spostato verso la Meloni o nell’astensionismo. Non so cosa pensano i democrat di Ancona delle incursioni dei loro alieni consiglieri regionali e se il Pd anconetano ha virato anch’esso sulla strada che porta ai ‘campi extra large’ con populisti e movimentisti e dove le componenti riformiste di varia estrazione popolare, socialista, repubblicana, diventano una sopportata appendice».

Emanuela Bora. Anche lei tirata in ballo da Carrescia

Tutto questo per l’esponente di Italia Viva «Se così fosse, come sembra, si aprirebbe un nuovo scenario politico che renderebbe più fragile la stessa opposizione in Consiglio Comunale, una scelta che sarebbe un forte segnale del Pd di abbandono di quell’elettorato borderline che ultimamente ha guardato a destra deluso dalla sinistra. È una scelta legittima che però cambia le prospettive e induce tutto il resto dell’area di centrosinistra ad una riflessione e a scelte altrettanto chiare, anche localmente».

La lunga conclusione del messaggio è che: «Italia Viva è e resta all’opposizione ma non ha la vocazione delle grandi ammucchiate fatte di slogan, foto sui giornali e integralismi. Italia Viva è e resta opposizione alle destre di Ancona che finora non hanno lasciato segno tangibile, feste a parte e, rafforzata anche dall’esito congressuale, si propone di essere voce del riformismo progressista e di portare nell’agenda politica locale temi concreti come il contrasto all’aumento della fascia di povertà, alla fragilità sociale, alle carenze nei servizi sanitari e alla persona, all’insicurezza crescente, al disagio giovanile e degli anziani. Non da marziani ma con i piedi sulla terra».

Maurizio Mangialardi: «Dico sì all’Area Marina Protetta e alla stazione marittima»

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