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Ligashow ad Ancona,
il Conero “balla sul mondo”

EVENTI - Il rocker di Correggio ha regalato oltre due ore di spettacolo nella prima delle due date della città dorica. Un viaggio nella sua lunga carriera più che trentennale tra grandi classici e brani dell'ultimo album

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Luciano Ligabue

di Marco Ribechi (foto di Federico De Marco)

Emozioni e divertimento al Palaprometeo di Ancona per uno dei più grandi nomi della musica italiana. Luciano Ligabue ha regalato ad un pubblico di appassionati circa due ore di concerto, attraversando tutta la sua storia artistica, dagli esordi nel lontano 1990 fino ai brani dell’ultimo album, Dedicato a noi, uscito proprio nel 2023. L’indoor tour infatti, iniziato ad ottobre, farà tappa in decine di città italiane e, tra queste, anche la doppia data del 3 e 4 novembre ad Ancona andata praticamente sold out. Oltre trent’anni di palco per il rocker di Correggio sono un biglietto da visita più che sufficiente per essere sicuri che lo spettacolo proposto non tradirà le aspettative. Il Liga ha ancora voglia di raccontare le sue storie di vita vissuta attraverso la sua voce graffiante e con addosso la sua storica divisa: occhiali da sole, stivali a punta e gilet di pelle.

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Un momento dello spettacolo

Per questa tournée l’esperienza dei live (tra cui quella di Campovolo del 2005, quando con 165.264 biglietti venduti ha registrato il record europeo di spettatori paganti per un concerto di un singolo artista) è affiancata da un palco allestito e gestito in maniera impeccabile. Molto bello il colpo d’occhio dei centinaia di led colorati che illuminano l’arena, a cui si sommano almeno quattro livecam puntate sui musicisti e sul pubblico, vero protagonista della serata sempre partecipe e desideroso di cantare i brani che hanno segnato generazioni. Una strumentazione davvero evoluta per un tour nei palazzetti che dimostra la qualità del live a cui Ligabue ha sempre posto molta attenzione.

luciano-ligabue-palaprometeo-ancona-FDM-13-650x449La notte si apre con un brano tratto dall’ultima sua fatica discografica, Stanotte più che mai, seguito da un grande classico che infiamma il pubblico fin dai primi attimi, Questa è la mia vita che in un istante riporta la mente all’inizio del Millennio. Dopo Il meglio deve ancora venire, il Liga rompe il ghiaccio e spiega: «Per questo tour abbiamo deciso di mettere in scena ogni notte una scaletta diversa – dice l’artista – in questo modo possiamo proporre le canzoni che di volta in volta il pubblico mostra di apprezzare maggiormente. La prossima ad esempio è una di quelle che non si ascolta più tanto facilmente».

E detto questo parte con il successo del 2002 Voglio Volere seguita da Piccola stella senza cielo per cui bisogna tornare al disco d’esordio datato 1990. Nonostante l’intesa con l’inossidabile Capitan Federico Poggipollini sia ancora in grado di regalare forti emozioni come quelle messe in campo con La parola amore, sono i grandi successi del passato ad avere una marcia in più e ad entusiasmare l’intera platea. I ragazzi sono in giro fa saltare chiunque, Sarà un bel souvenir rende l’atmosfera più intima e nostalgica, fino a Lambrusco e pop corn e a Quella che non sei, tratta dall’album più rappresentativo dell’intera carriera del Liga: Buon compleanno Elvis.

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Liga con Poggipollini

Non possono mancare Ballando sul mondo, Happy Hour, Marlon Brando è sempre lui alternate con pezzi più recenti come Riderai, primo singolo dal quattordicesimo album, Una canzone senza tempo, È venerdì non mi rompete i coglioni. Ciò che è più evidente durante lo spettacolo è il divertimento e la partecipazione del pubblico sempre pronto a cantare e gridare i ritornelli incisivi che, tra pelo sullo stomaco, casse di malox e quello spirito di rassegnazione di chi è colpito ma tiene duro, racchiudono l’essenza del rocker per cui la vita vale sempre la pena, anche quando ci illude o disillude.

luciano-ligabue-palaprometeo-ancona-FDM-4-650x433I brani conclusivi quindi sono anche la summa del Liga-pensiero. Certe notti, in cui viene quasi da buttarsi via dalla solitudine, e Tra palco e realtà dove invece domina l’esaltazione del successo a tutti i costi con la speranza di essere ricordati non solo per le canzoni, le parole e la musica. Forse è proprio questa la cruda verità per cui Liga continua ad essere amato da pubblici di ogni generazione: la capacità di mettere in piazza reali sofferenze per poi però offrire anche la soluzione per superarle attraverso quella musica rock che ormai lo vede tra i pochi interpreti ancora in grado di portarla in giro con disinvolta sincerità.

 

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Il ritorno di Ligabue è ‘Dedicato a noi’: doppio concerto al PalaPrometeo

 

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