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Sfuma il titolo europeo
per Charly Metonyekpon vincitore morale
sul ring di Charleville Mèziéres

BOXE - Sabato sera non è riuscito a conquistare la cintura dei superleggeri Silver Ue. A fermare l’osimano del Time Magnesi non è stato il francese Ouizza Walid ma la pronuncia degli arbitri di bordo ring alla fine dei dodici round. Il sindaco Ascani: «Dopo il verdetto ingiusto Charlemagne ha abbracciato e si complimentato con il suo avversario poi lo ha indicato come il campione di fronte al pubblico di casa. Il tutto senza una minima nota polemica nei confronti dei giudici che hanno infranto il sogno di una vita. Un esempio per i giovani»

Charlemagne Metonyekpon abbraccia e si complimenta con l’avversario Ouizza Walid dopo il verdetto dell’arbitro

 

Charlemagne Metonyekpon non è riuscito a conquistare il titolo dei superleggeri Silver della Unione Europea sul ring della Arene di Charleville- Mèziéres nonostante una prestazione eccezionale che lo dava vincente. A fermare l’osimano Charly del Time Magnesi – ricorda una nota della Fpi Marche – non è stato il francese Ouizza Walid ma i giudici di bordo ring che alla fine dei dodici round hanno pronunciato un verdetto alquanto discutibile, non unanime e sconcertante, che non ha rispecchiato il reale combattimento sul ring. Già dalle prime riprese favorevoli allo sfidante italiano si è capito che Ouizza si trovava in serie difficoltà ad affrontare l’inaspettata irruenza di Metonyekpon che guidato all’angolo dai maestri Andrea Gabbanelli e Daniele Marra della Boxing Club Castelfidardo, con un costante lavoro ai fianchi lo stava stremando.

Il campione in carica ha cercato in tutti i modi di sbarrare i continui assalti di Metonyekpon cercando di tenere la distanza con colpi lunghi, ma la determinazione di Charly è stata incontenibile tanto è che alla settimana ripresa il francese, messo alle corde con una serie di ganci e diretti, veniva salvato dal gong. L’andamento del match palesemente favorevole all’italiano ha reso apprensione e nervosismo nell’angolo di Ouizza i cui assistenti all’angolo hanno perfino inscenato un tentativo di spintonare l’avversario durante la pausa di una ripresa provocando il dissenso del pubblico, per lo più francese, con rumoroso dissenso e fischi.

Il punteggio finale 115 a 114, 114 a 114, 116 a 112 sancisce la vittoria a sorpresa di Ouizza; è la storia vista e rivista del verdetto che favorisce ingiustamente il beniamino locale. Da registrare il fair play di Charlemagne Metonyekpon che a fine match ha abbracciato l’avversario e poi dichiarato: «Il mio avversario non era preparato per la mia boxe. Ha sentito la durezza dei miei colpi per tutto il match; sono orgoglioso di quello che ho fatto; combattere all’estero sappiamo tutti cosa vuol dire … io ce l’ho messa tutta e sicuramente la prossima volta andrà meglio»

«Ho dovuto combattere molto perché l’italiano voleva il mio titolo.- ha replicato il francese – Abbiamo lottato dal primo all’ultimo round e sono stato costretto a dare il massimo. Charlemagne si è rivelato molto pericoloso in ogni ripresa e mi ha davvero impegnato quindi voglio ringraziare lui e il suo team. Viva l’Italia» Il Team Magnesi di Alessandra Branco cui fa parte Metonyekpon, attraverso i social ha preannunciato che l’epilogo non finirà qui e che tra qualche mese sarà valutata la possibilità di chiedere una rivincita, ma questa volta in terra italiana.

Roberto Ascani, sindaco di Castelfidardo dove Charly, originario di Osimo, vive e si allena, ha sottolineato sui social il gesto sportivo del pugile, indicandolo come esempio per tutti i giovani. «Tra i valori più importanti che insegnano lo sport credo ci sia la giustizia. Desideriamo infatti, e crediamo profondamente, che vinca sempre il migliore. Sabato sera invece il migliore non ha vinto e si è consumata una delle più grandi ingiustizie sportive che abbia mai visto. – scrive sui social Ascani – Soprattutto nella boxe, dove il grande sacrificio è sempre ricompensato dal profondo rispetto dell’altro, questa ingiustizia fa male. Unica nota positiva è invece quello ha fatto il nostro Charly dopo il verdetto ingiusto: abbraccia e si complimenta con il suo avversario poi lo indica come il campione di fronte al pubblico di casa. Il tutto senza una minima nota polemica nei confronti dei giudici che hanno infranto il sogno di una vita. Spero che la tua lezione arrivi a tutti i giovani che oggi fanno sport e chissà, domani, potranno rendere la propria disciplina più giusta».

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