di Antonio Bomba
Un accordo da 80 milioni di euro per il porto di Ancona. È questo il valore economico dell’intesa raggiunta oggi tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e la Fincantieri attraverso cui, entrambe le parti, garantiscono che lo scalo dorico ne beneficerà in termini di sviluppo e infrastrutture utili alla costruzione di navi sempre più grandi da destinare sia al settore delle crociere che a quello mercantile.
Gli 80milioni arriveranno per metà da un finanziamento pubblico che sarà così ripartito: 20 verranno destinati per la realizzazione di una nuova banchina di allestimento, mentre altrettanti verranno utilizzati per l’allungamento del bacino di carenaggio in un’operazione che comprenderà anche la messa in sicurezza della diga frangiflutti.
Gli altri 40milioni invece li metterà, attraverso un investimento privato, Fincantieri. Questo nell’ambito del procedimento di rilascio della nuova concessione demaniale per i prossimi 40 anni e riguarderanno lo sviluppo della cantieristica navale del porto di Ancona. L’investimento del Gruppo, in particolare consisterà in interventi industriali, finalizzati al raggiungimento dei più elevati livelli produttivi e qualitativi, alla luce dei migliori standard internazionali di settore, e ciò nel quadro dei principi di migliore sostenibilità ambientale e maggior tutela della sicurezza del lavoro.
A porre le firme l’amministratore delegato, nonché Direttore Generale, di Fincantieri Pierroberto Folgiero e il presidente dell’Adsp Marche-Abruzzo Vincenzo Garofalo. L’accordo, fanno sapere entrambi i contraenti attraverso un comunicato stampa comune «risponde all’esigenza di procedere allo sviluppo delle infrastrutture attualmente presenti nel porto, con banchine di allestimento, bacino di carenaggio, impianti tecnologici e di sollevamento e di destinarle alla costruzione di unità navali di maggiori dimensioni e tonnellaggio, sia nel settore crocieristico che mercantile».
L’intesa firmata oggi fa seguito al protocollo di intesa per investimenti infrastrutturali strategici per lo sviluppo della cantieristica navale nel porto di Ancona del 2018, siglato tra il ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la stessa Autorità Portuale, ma si rifà anche al successivo decreto ministeriale con il quale è stato approvato il finanziamento pubblico di 40milioni di euro.
Soddisfatto Vincenzo Garofalo dell’Adsp, il quale in merito ha affermato: «Un accordo e un investimento che incideranno con forza nelle prospettive di sviluppo futuro del porto di Ancona, con ricadute positive economiche e sociali sulla città e sul territorio. Fincantieri – aggiunge Garofalo – , fra i principali protagonisti dello scalo, conferma così la sua fiducia nelle possibilità di crescita e di potenziamento dello stabilimento dorico e di tutta l’infrastruttura portuale».
Sulla stessa linea Pierroberto Folgiero di Fincantieri che ha così commentato l’accordo stretto: «Con lo sviluppo del porto di Ancona, ci proiettiamo verso il futuro con ambizione e innovazione. Questo accordo rimarca la nostra capacità di investire nel sistema Italia e di creare valore per il territorio e per l’intero settore della cantieristica navale. È un passo importante: per far accadere le cose – prosegue l’amministratore delegato del gruppo specializzato nella cantieristica navale – non bastano le risorse, bisogna scaricarle a terra».
Fincantieri, si rimarca nel comunicato stampa, è uno dei principali complessi cantieristici al mondo, l’unico attivo in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia. È leader nella realizzazione e trasformazione di unità da crociera, militari e offshore nei comparti oil & gas ed eolico, oltre che nella produzione di sistemi e componenti, nell’offerta di servizi post-vendita e nelle soluzioni di arredamento navale.
Grazie alle capacità sviluppate nella gestione di progetti complessi il Gruppo vanta referenze di eccellenza nelle infrastrutture, ed è operatore di riferimento nel digitale e nella cybersecurity, nell’elettronica e sistemistica avanzata. Con oltre 230 anni di storia e più di 7.000 navi costruite, Fincantieri mantiene il proprio know-how e i centri direzionali in Italia, dove impiega 10.000 dipendenti e attiva circa 90.000 posti di lavoro, che raddoppiano su scala mondiale in virtù di una rete produttiva di 18 stabilimenti in quattro continenti e quasi 21.000 lavoratori diretti.
Ad Ancona Fincantieri è invece presente da 39 anni. Più precisamente dal 1984, quando acquistò l’intero complesso dall’Iri che possedeva la società ‘Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti’ e che a sua volta l’aveva rilevata nel 1973 dalla Piaggio, costretta a venderla durante un momento di crisi.
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