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Sanità: anche gli infermieri in sciopero

ANCONA - Il presidente Opi Ancona, Giuseppino Conti: «Sottovalutati e sottopagati: così non va»

Giuseppino Conti, presidente Opi Ancona

«Tagli alle pensioni, nessun segnale sulle assunzioni, “briciole” per il rinnovo dei contratti e mancanza di quel riconoscimento professionale nei confronti degli infermieri atteso ma lontano dalla sua realizzazione. Ecco alcuni dei motivi per i quali anche gli infermieri domani, venerdì 17, saranno in stato di agitazione».
A dirlo è Giuseppino Conti, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona. «Lo sciopero è materia sindacale – puntualizza Conti – ma da infermiere e da presidente dell’Ordine percepisco io per primo e tra i colleghi un malessere di un’intera categoria e la voglia di non restare più in silenzio di fronte alla delusione per le misure annunciate nella manovra di bilancio 2024. Gran parte di noi infermieri sono dipendenti pubblici – ricorda, rappresentando i 4mila colleghi della provincia di Ancona –, eppure la pensione di questa categoria sarà più povera a causa della manovra 2024 che prevede una serie di tagli alla previdenza».

Sono sempre più gli infermieri che, «frustrati da prospettive di carriera ingessate e orari di lavoro insostenibili lasciano il proprio posto pubblico per accogliere le offerte di lavoro che provengono dall’estero. Finora circa 20mila infermieri italiani – aggiunge – hanno scelto questa via e qualche decina già anche da noi, allettati da remunerazioni più gratificanti e percorsi di carriera certi lasciando vacanti molti posti».
Secondo Opi Ancona «l’agitazione indetta per venerdì 17 novembre vuole essere un concreto segnale di un malessere profondo che non può essere ignorato e manifestato da lavoratori con altissime professionalità ma poco riconosciuti e gratificati essendo inseriti in contesti che soffrono ormai di conclamate carenze di organico».

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