Il caso nuovo Inrca continua a far discutere. La struttura ospedaliera in costruzione ad Ancona Sud, a Camerano per la precisione, subirà un ulteriore ritardo nel suo completamento. Un anno e mezzo per alcuni. Per altri addirittura si rischia di arrivare al 2027.
E se ieri il problema era stato posto in consiglio comunale di Ancona da Mirella Giangiacomi del Partito Democratico, oggi è il turno del collega di partito in assemblea regionale, Antonio Mastrovincenzo, il quale annuncia che a breve presenterà un’interrogazione urgente al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e l’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli sul tema.
«Nella sua relazione di parificazione – è l’inizio del suo discorso – del Rendiconto di esercizio 2022 della Regione Marche, il 26 ottobre scorso, la sezione della Corte dei Conti ha evidenziato i ritardi nel “completamento di importanti interventi infrastrutturali”; oltre all’Ospedale Salesi, l’Ospedale di Campiglione, la relazione cita il nuovo Inrca: per tutte queste opere infrastrutturali, i tempi di realizzazione sono lievitati nel tempo».
Dopo l’ampio preambolo Mastrovincenzo entra nello specifico del caso Inrca: «Nel Piano Socio Sanitario Regionale approvato ad agosto scorso, al nuovo Inrca sono dedicate poche righe nell’appendice statistica e nell’assestamento di bilancio 2023, approvato a maggioranza dal Consiglio Regionale il 24 ottobre, con il relativo finanziamento è slittato dal 2023 al 2025. Questi aspetti fanno sorgere più di una preoccupazione. Nel frattempo – prosegue spostando l’attenzione sotto l’aspetto economico – c’è il concreto rischio che il costo originale di 70milioni di euro, se i tempi di realizzazione saranno ulteriormente dilatati, alla fine dell’iter sarà più che raddoppiato».
In conclusione per il consigliere del Pd «è quindi indispensabile che il Presidente Acquaroli e l’Assessore Baldelli facciano chiarezza e indichino con certezza i tempi di realizzazione e la data di consegna definitiva dell’opera: su questo depositerò una specifica interrogazione perché ulteriori dilazioni sarebbero inaccettabili».
(A.Bomb.)
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