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«Disabili e Caregiver?
Troppi tagli alle famiglie italiane,
sono state lasciate sole»

ANCONA - A dirlo è il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle che critica le scelte del governo Meloni. La condizione riguarda anche decine di cittadini dorici

La chiave di una delle case presenti ad Ancona

di Antonio Bomba

Il Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Ancona torna a farsi sentire. E lo fa in difesa per prendere posizione contro il Governo che nella finanziaria per il prossimo anno ha tagliato 500milioni di euro dai fondi per la disabilità e caregiver. Una condizione che coinvolge e riguarda anche molti cittadini dorici. Tra le loro proposte, quella che venga riconosciuto in Costituzione il diritto di protezione economica e sociale dei disabili e delle loro famiglie, prendendo come esempio cosa succede in altri stati europei.

«Con il mezzo miliardo di euro tagliato – è l’inizio del loro messaggio – ai fondi per le disabilità e Caregiver ci travolge un senso di resa. Può sembrare limitato rappresentare in maniera vittimistica la condizione di caregiver, ma che senso ha impegnarsi a sensibilizzare l’opinione pubblica al problema della disabilità e alle conseguenze che ne derivano alla propria famiglia? Nessuno, almeno fino a quando non verrà riconosciuto in Costituzione il diritto di protezione economica e sociale dei disabili e della famiglia che se ne prende cura».

L’analisi del M5S Ancona si sposta adesso su altre nazioni a noi vicine: «In Grecia la costituzione e tutta la legislazione di riferimento, sancisce nero su bianco che per proteggere e sostenere le persone con disabilità, è indispensabile salvaguardare l’istituzione familiare. In Spagna non si associa il ruolo di assistenza e cura offerte con continuità a una persona non autosufficiente solo alla figura di un familiare legato da un vincolo di parentela, ma comprende in questo ruolo anche un residente nel comune della persona con disabilità, come potrebbe essere un vicino di casa.

Un disabile e la sua abitazione

«In Germania – gli esempi proseguono – il principio della politica socio sanitaria è racchiuso invece in un’unica parola chiave ‘Haus vor Heim’, casa prima casa. In Francia ci sono due tipologie di supporto assicurativo dedicate ai caregiver familiari: la prima, un’indennità giornaliera di presenza attribuita al genitore che ha la cura di un figlio di età inferiore ai 20 anni. La seconda è ‘l’Assurance vieillesse volontaire des tierces personnes bénévoles – Apf’, dove la ‘terza persona’ è una che volontariamente svolge i compiti e gli obblighi di assistenza ad un membro della sua famiglia disabile o invalido e può godere di un’assicurazione facoltativa per la vecchiaia e la copertura infortunistica dei rischi d’invalidità. In Inghilterra è stato riconosciuto al familiare che assiste il diritto alla valutazione della propria condizione di bisogno esistenziale, indipendentemente da quella della persona assistita, configurando, quindi, un diritto soggettivo autonomo».

Infine, come ultimo degli esempi «in Finlandia è prevista la possibilità per le autorità comunali di assegnare un’indennità sulla base dei bisogni della persona anziana, pagata direttamente al caregiver familiare che fondamentalmente stringe un accordo con il Comune per la fornitura di un certo livello di cura, secondo un certo piano di cura.

In conclusione, per il Movimento 5 Stelle di Ancona «appare evidente che la preoccupazione principale delle legislazioni degli stati europei trattati sia di assicurare alla persona bisognosa di aiuto la protezione dell’ambiente dove vive, cioè la famiglia e garantire al soggetto che si prende cura direttamente del proprio caro una protezione pensionistica che ne salvaguardi il futuro. E le famiglie italiane con disabili o persone non autosufficienti che vivono in famiglia a cosa hanno diritto? Questa è tutta un’altra storia».

Il Gruppo Territoriale di Ancona del Movimento 5 Stelle

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