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«No al tempo prolungato,
a scuola anche il sabato»,
protesta alle Anna Frank e alle Podesti

ANCONA - Una rappresentanza di genitori degli alunni delle due scuole prendono posizione rispetto al sondaggio della dirigente dell'istituto comprensivo Posatora-Piano-Archi che, per ragioni economico-organizzative, ha chiesto loro di esprimersi su tempo prolungato e settimana corta: «Sondaggio sbilanciato - affermano - e troppi soggetti autorizzati a votare. Così non si fa»

Le scuole Anna Frank. La foto è tratta dal sito Scuolainchiaro

di Antonio Bomba

Scuole Anna Frank cosa fare? I genitori si oppongono alla riforma proposta dai dirigenti che porterebbe alla chiusura del plesso al sabato, con relativo prolungamento dell’orario giornaliero dal lunedì al venerdì. Un provvedimento che finirebbe con il coinvolgere anche le Podesti, attualmente ospiti alla Tommaseo (con 4 classi alle Da Vinci), causa inagibilità della sede storica. La scelta è stata messa ai voti a cui sono stati ammessi tutti i soggetti maggiorenni interessati: genitori, insegnanti, impiegati, collaboratori. Tuttavia i primi di questa lista protestano per le modalità scelte dai funzionari per proporre questo ‘sondaggio’, così come per il ‘sondaggio’ stesso ritenendo che verrebbero a mancare alcune delle condizioni essenziali in base alla quale si era scelta tale offerta formativa.

Andiamo adesso con ordine e proviamo a fare un  po’ di chiarezza in una situazione quantomai ingarbugliata. Nel corso degli ultimi giorni siamo stati contattati da diversi genitori i cui bambini frequentano la scuola primaria Anna Frank, facente parte dell’istituto comprensivo Posatora-Piano-Archi. Il problema? Un giorno, tornando a casa, i loro ragazzini avevano in mano una lettera firmata dalla dirigente scolastica, Rosa Marincola, in cui si chiedeva di esprimere un parere, per la precisione uno per genitore o comunque per responsabile dell’alunno, in merito alla chiusura della loro scuola il sabato con relativo allungamento dell’orario scolastico dal lunedì al venerdì, entro e non oltre il 13 novembre 2023. Un provvedimento che andrebbe a riguardare direttamente anche le Podesti.

Nella lettera sono indicati anche tutti quelli che la scuola stessa vede come vantaggi, nel passaggio al tempo prolungato, quasi tutti riconducibili a una migliore efficienza economica: minori costi per il riscaldamento, luce e trasporto pubblico. Spese che, pur essendo a carico di altri enti, vengono comunque dai contributi dei cittadini. Una miglior gestione del personale Ata che per assolvere ai propri compiti, visto che molti lavorano già facendo diverse ore di straordinario, permetterebbe l’apertura di laboratori e tutto ciò che serve per le attività extracurriculari nei pomeriggi da lunedì a venerdì. Ciò, si sottolinea nel documento, libererebbe tempo anche alle famiglie e in particolare a quelle dei pendolari. Infine una particolarità: ad esprimere il proprio parere, vale a dire a votare, sono stati tutti invitati. Anche mamme, papà e tutori delle altre scuole del Posatora-Piano-Archi, così come gli insegnanti e il personale. Questo perché, se il provvedimento dovesse passare, li coinvolgerebbe comunque dato che la segreteria e altri tipi di attività non verrebbero svolti di sabato. Gli aventi diritto potevano votare entro il 13 novembre, ma i risultati non sono stati ancora resi noti. Dovesse vincere il ‘sì al cambiamento’ passare, si partirebbe dal 2024-2025.

Come detto, sondaggio, motivazioni e più in generale il ‘modo di fare’ scelto dalla dirigenza, ai genitori degli alunni delle Frank proprio non è piaciuto. E attraverso una lettera ufficiale, una rappresentanza fa pertanto notare come, secondo loro, la priorità di un’istituzione scolastica dovrebbe essere «la didattica e il benessere degli studenti» e non «far quadrare i conti e guardare ai soli aspetti organizzativi ed economici». Così, dopo aver ripercorso tutta la vicenda da noi sopra raccontata incalzano: «Il Comprensivo offre già la possibilità di scegliere sedi con un tempo pieno e sabato libero. Perché chiudere tutti i plessi scolastici il sabato, compresa la segreteria? È una proposta – si chiedono retoricamente – per le nuove iscrizioni? No, per tutti 8-14, con doppia merenda e poi via con il weekend libero. Ma libero per chi?».

I responsabili della missiva fanno accenno anche al fatto che già 2 anni fa si sia tentato di far passare un simile provvedimento, ma senza successo. Solo che adesso, come già da noi evidenziato «Questa volta vengono invitati ad esprimere il proprio voto anche i genitori, con doppio voto, dei plessi non coinvolti nel cambiamento, così come i genitori delle classi terze in uscita e tutto il personale scolastico, docente e tecnico amministrativo. Tutti insieme in un unico ‘calderone’ sebbene le esigenze delle parti coinvolte possono essere, e di fatto sono, molto diverse». Insomma, per loro, troppa gente non ha titolo idoneo per votare eppure lo ha fatto. Si fa presente poi come nel documento inviato dalla scuola stessa, fossero presenti solo i vantaggi visti dalla prospettiva della scuola e non di chi ha scelto Frank e Podesti per motivi formativo-organizzativi. Insomma, il ‘referendum’ era sbilanciato: «non si terrà in considerazione – portano all’attenzione – che chi ha già scelto un orario settimanale distribuito su 6 giorni a settimana e lo ha fatto sia per ragioni didattiche, legate all’equilibrio tra impegno richiesto ai bambini e ai ragazzi a scuola e tempo da dedicare al riposo e al gioco, sia per ragioni familiari, confidando che quell’offerta venisse mantenuta, organizzando gli impegni anche lavorativi di conseguenza».

Ma le motivazioni non si fermano qua. Anzi. Alcune sono molto più storiche e profonde «La scuola è presidio di legalità e di cittadinanza. Proprio questo Comprensivo, che è sempre stato attento ai temi dell’inclusione e della dispersione scolastica, ora cambia rotta. Molti studenti, gli adolescenti in particolare, socialmente più fragili e da tutelare soprattutto in questo periodo storico, con genitori che lavorano tutta la settimana, troveranno la scuola chiusa senza avere altre attività o altri progetti formativi accessibili, e saranno lasciati sempre più soli. Si fanno tante discussioni – proseguono sulla loro linea, motivando il tutto – e incontri sulla qualità dei pasti e sulla necessità di pranzi equilibrati al milligrammo e poi facciamo mangiare, ai bambini e ai ragazzi, due panini al giorno per tutto l’anno scolastico».

Le scuole Tommaseo di via Fanti. Da novembre scorso ospitano gli alunni delle Podesti, visto che il loro plesso è stato dichiarato inagibile causa terremoto

E ancora: «La routine familiare verrà necessariamente compromessa, con un pranzo ritardato non più sovrapponibile con quello di genitori che lavorano e un orario per i compiti e per le attività extrascolastiche ridotto e compresso, penalizzante soprattutto per chi è già in difficoltà, con ricadute sull’apprendimento e responsabilità didattica delegata solo alle famiglie che hanno modo di sostenerla. Ultimo aspetto, ma non meno importante: la scuola secondaria di primo grado Podesti è già stata teatro di un profondo cambiamento quando, in seguito al sisma del 9 novembre 2022, il plesso storico di Via Urbino è stato chiuso e l’utenza spostata alle scuole Tommaseo, in pieno centro città, con la scomodità del traffico e della distanza dal quartiere di origine. In questo caso all’orario prolungato andrebbero aggiunti i tempi del trasporto scuola-casa. Ragionare nell’interesse dei ragazzi vorrebbe dire battersi per ripristinare quanto prima un’importante scuola di quartiere chiusa da più di un anno, vorrebbe dire mettere davanti a tutto le ragioni educative e didattiche, mettere davanti a tutto – è la loro conclusione – i ragazzi ed il loro futuro e non il sabato libero di alcuni adulti».

Vedremo come si concluderà questa vicenda che vede entrambe le parti avere le proprie ragioni. Come sempre la via del compromesso o della gradualità sembrerebbe quella più sensata. Ma potrà essere percorsa? Non sta a noi decidere.

Ricordiamo infine che dell’istituto comprensivo Posatora-Piano-Archi fanno parte le scuole d’infanzia Regina Margherita, Gramsci, Aporti, le primarie Marinelli (che già adottano il tempo pieno e sono chiuse il sabato), Elia (idem come le Marinelli), le Da Vinci e le protagoniste di tutto: Frank e Podesti.

Il documento oggetto del sondaggio

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