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Questura, in quasi dodici mesi emesse
403 misure di prevenzione

ANCONA - I provvedimenti, firmati dal questore Cesare Capocasa per evitare condotte violente, maltrattanti, persecutorie, criminose o comunque pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica nel capoluogo di regione e nella provincia

La questura di Ancona (Archivio)

 

Un anno di prevenzione per la Questura di Ancona attraversi l’emissione di 403 misure di prevenzione. È il bilancio di quasi di 12 mesi di attività dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Polizia Anticrimine di Ancona, diretto dal vice questore Marina Pepe. Ben 403 provvedimenti, firmati dal questore Cesare Capocasa, per prevenire condotte violente, maltrattanti, persecutorie, criminose o comunque pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica ad Ancona e nella provincia. Nello specifico sono stati disposti 142 Ffogli di via obbligatori, 136 avvisi orali, 53 divieti di accesso alle aree urbane, 32 Daspo sportivi, 26 ammonimenti per stalking e/o violenza domestica e 14 sorveglianze speciali. I provvedimenti adottati dal questore di Ancona, si inseriscono quindi nell’ambito della generale azione di prevenzione e contrasto dei fenomeni illeciti che minano la sicurezza pubblica e la tranquillità della comunità cittadina e dei comuni limitrofi.

Si tratta di provvedimenti che hanno il fine specifico di prevenire la commissione di reati, colpendo soggetti che per il tenore di vita e per i precedenti di polizia, appare verosimile possano continuare a delinquere o comunque mettere in pericolo il vivere ordinato e sereno. I soggetti che ne sono destinatari spesso sono stati segnalati per reati contro il patrimonio , lo spaccio di stupefacenti, aggressioni violente e maltrattamenti, in ambito domestico, ma anche sportivo, o fuori ai locali pubblici. Soggetti che manifestano una particolare insofferenza alle regole sociali ed alla legge. Per ciascuna categoria di soggetti pericolosi esiste un provvedimento specifico, che mira ad impedire le recidive e a difendere la società civile.

«Il vivere civile, la possibilità di godere le aree urbane, di passeggiare liberamente nei nostri quartieri, sono beni collettivi e primari di cui tutti i cittadini devono poter usufruire senza timore. – sottolinea il questore Cesare Capocasa – Questo il preciso impegno della Polizia di Stato e di tutte le forze dell’ordine impegnate in sinergia operativa nella prevenzione e nel presidio del territorio. A ciò si aggiunge l’impegno costante per costruire una “cultura della legalità” basata sul rispetto dell’essere umano e delle vittime vulnerabili in particolare, tema purtroppo sempre attuale nel nostro paese. Attraverso le misure di prevenzione si riesce ad arrivare “Prima”. Prima che i beni giuridici di ciascuno di noi siano compromessi».

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