di Antonio Bomba
Emergenza cinghiali in città. Il Comune di Ancona corre ai ripari ed emette un’ordinanza per permettere la loro cattura attraverso uno specifico protocollo.
Attenzione però, il provvedimento sarà valido solo per la zona adiacente alla Regione Marche, dato che riprende in tutto e per tutto un atto già emesso diversi mesi fa.
E per le altre zone della città? Al momento attuale nulla sembra in programma, ma mai dire mai. L’ordinanza pertanto è completamente slegata dall’incidente occorso ieri a Posatora e finito con un uomo ricoverato d’urgenza a Torrette dopo che, a quanto sembra, a causare il tutto sarebbe stato proprio l’attraversamento improvviso di un imprecisato numero di ungulati.
I cinghiali verranno pertanto catturati attraverso un sistema noto come ‘pig brig trap systems’ considerato molto più efficiente degli altri in quanto, si legge nell’ordinanza stessa, consente «di catturare l’intero branco in quanto i cinghiali possono entrare continuamente nella trappola per tutta la sessione di cattura. L’intero gruppo – si prosegue nella spiegazione – può essere catturato perché gli animali continuano a entrare anche se alcuni del gruppo sono già dentro e non possono più uscire, ciò grazie anche al periodo di ‘ambientamento’ che fa superare alla matriarca del branco la diffidenza di avere nel proprio areale qualcosa di nuovo».
Il sistema è stato proposto dall’Urca Marche e la cattura dovrà avvenire attraverso le modalità descritte nel protocollo d’intesa firmato da polizia Provinciale, l’istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche, settori specifici della Regione Marche così come delle Ast di Ancona e Macerata, oltre che ovviamente dell’amministrazione dorica.
Va inoltre fatto notare che, quando le trappole verranno installate, sarà garantita la presenza delle forze di polizia per limitare la zona. Saranno installate anche fototrappole. Inoltre il sistema dovrà essere adeguatamente segnalato e controllato ogni giorno.
L’ordinanza, già emessa il 27 luglio, viene pertanto riproposta a seguito di un sopralluogo effettuato il 5 dicembre da parte dei funzionari preposti a questo tipo di operazioni e resterà valida fintanto che il suo responsabile, l’architetto Roberto Panariello dirigente del Comune, non riterrà conclusa questa fase.
Infine il punto più delicato: che fine faranno gli animali catturati? Le opzioni previste dal protocollo d’intesa sono 3. Il primo prevede che i cinghiali vengano trattati con l’immobilizzazione farmacologica prima e l’eutanasia poi. La seconda vede gli ungulati trattati con proiettile captivo. L’ultimo infine prevede che gli animali vengano trattati con un’arma a proiettile libero. In tutti i casi gli unici a poter effettuare una simile operazione saranno quelli del personale specializzato Urca e sempre e solo alla presenza delle forze di polizia, così come della polizia provinciale e o di quella Locale.
Tutti i capi catturati dovranno poi essere trasportati al centro lavorazione selvaggina dell’Urca stessa, senza essere ammassati nel mezzo di trasporto.
Per aiutare a coprire le spese la Regione Marche contribuirà con 10mila euro.
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