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Appalti pubblici, cambia tutto:
sempre più spazio alla legalità
e alle imprese del territorio

ANCONA - La delibera relativa al nuovo regolamento sull'assegnazione dei lavori, dei servizi e delle forniture comunali è stata approvata in settimana all'unanimità dall'intero consiglio. L'obiettivo è ridurre ai minimi termini il fenomeno delle cosiddette 'incompiute'

Lavori lungo le vie cittadine

di Antonio Bomba

Appalti pubblici ad Ancona. Spazio alla legalità e alle piccole e medie imprese locali. Con questi due principi alla radice, questa settimana il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento comunale in merito. Un consenso bipartizan, quello ottenuto dalla delibera che già era stata approvata da giunta e commissione, con la maggioranza che ha spinto per il concetto di porre in rilievo il concetto di ‘territorialità’ e l’opposizione che ha chiesto e ottenuto pari trattamento per il concetto di ‘white list delle prefetture’.

Così, dal 1 gennaio 2024, grazie al ‘Regolamento per la disciplina della valutazione della performance e la qualificazione degli operatori economici’ le ditte che vorranno lavorare con il Comune di Ancona, relativamente a lavori pubblici, servizi e forniture, dovranno, anzitutto essere iscritte alla white list della propria prefettura di appartenenza. Dopodiché vedranno loro assegnate un punteggio base. Il rating potrà poi aumentare o diminuire in base a parametri soggettivi e reputazionali. Tra questi figurano il rispetto o l’inadempienza al contratto, al progetto e ai suoi tempi di esecuzione, il ricevimento o no di multe e sanzioni e così via. Come è facile intuire, chi arriverà ad avere un rating sotto una certa soglia, si vedrà scavalcato dalle altre ditte che la precedono in classifica finendo in una specie di black list.

Stefano Tombolini, assessore ai Lavori Pubblici

A dare la spinta decisiva al nuovo regolamento è stato «il nuovo codice degli appalti» ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Tombolini illustrando in aula la delibera. Lo stesso è poi andato avanti specificando come, nelle intenzioni dell’amministrazione, vi è la volontà di «caratterizzare l’elenco degli operatori, valutandoli in relazione agli affidamenti che dovremo assegnare in base a criteri, dopo aver avuto interlocuzioni con le associazioni di categoria e dando risalto alla piccola media impresa del nostro territorio che rappresenta la spina dorsale del nostro sistema produttivo».

Tombolini è poi andato avanti a dire come funzionerà il nuovo modello: «Prima verrà definito l’elenco degli operatori per ogni fascia e tipologia di categoria, poi come si riterrà opportuno dover selezionare i soggetti che si iscriveranno e i criteri delle società. Una parte per requisiti tecnico-reputazionali con le aziende giudicate in base a parametri oggettivi indicati dalla normativa. In particolare il criterio della legalità e all’iscrizione al registro delle piccole e medio-imprese. I punti – è sempre Tombolini a spiegare – saranno assegnati o sottratti in base alle performance contrattuali, volti a costituire un rapporto pratico e di corrispondenza tra i progetti e la loro effettiva esecuzione. Se un cantiere ha mille criticità – fa un esempio – la ditta finirà oggetto di valutazione».

Giacomo Petrelli, Partito Democratico

Sul tema è intervenuto anche Arnaldo Ippoliti che da anni fa del problema ‘assegnazione appalti’ un proprio cavallo di battaglia: «Finalmente – dichiara soddisfatto – mettiamo al centro una questione che sta molto a cuore a tutti gli anconetani: le opere iniziate vanno finite. Basta incompiute. E invece fino a oggi, per colpa di nessuno – specifica per evitare polemiche con le precedenti giunte di centrosinistra – non sono qui a puntare il dito contro di nessuno, però imprese che erano di altre città, distanti, all’improvviso scomparivano lasciando Ancona con il cerino in mano».

Il capogruppo di Ancona Protagonista ha poi proseguito: «Nonostante il grande impegno della Mancinelli – arriva a riconoscere – di ‘fare fare fare’, abbiamo visto che ‘al fare’ non è stato dato seguito dalle stesse aziende troppe volte. Speriamo con questa delibera – è la sua conclusione – di risolvere una volta per tutte questo problema».

Giacomo Petrelli del Partito Democratico che ha portato all’ordine del giorno il concetto di ‘legalità’, ha sottolineato come «l’avere una ditta iscritta alla white list della propria prefettura di appartenenza ci garantisce un livello di legalità e velocizza ogni tipo di procedura e controllo su di essa».

Arnaldi Ippoliti, capogruppo di Ancona Protagonista

Ida Simonella di Ancona Futura ha aggiunto che questa delibera: «Consente di mettere un altro tassello su un miglior controllo dell’attività delle imprese e della loro affidabilità. Non sarà uno strumento risolutivo – ritiene – in assoluto, ma sicuramente aiuterà».

Ida Simonella, Ancona Futura

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