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L’interramento della A14
San Benedetto-Pedaso
comincerà fra tre anni

AUTOSTRADA - La realizzazione dei 16 chilometri di nuovi tunnel per l'arretramento "fuori sede" dovrebbe avere inizio nel 2027: il cantiere, nel quale saranno investiti circa 7 miliardi, si chiuderà dopo 10 anni di lavori

La Regione Marche sta per presentare il nuovo Piano delle Infrastrutture a San Benedetto

 

di Giuseppe Di Marco

Avvio del cantiere nel 2027, realizzazione di tre gallerie per un investimento di circa 7 miliardi in 10 anni di lavori. E’ questa l’idea che si è fatta strada nella Regione Marche sull’opera di arretramento dell’A14, iniziativa attesissima per porre fine ai disagi sul tratto autostradale del Medio Adriatico. Più precisamente si parla di “interramento” del segmento San Benedetto-Pedaso in direzione sud, che verrebbe realizzato fuori sede con una fitta successione di tunnel, così come è stato prospettato nell’incontro con il vertice di Palazzo Raffaello tenutosi in Auditorium comunale ad agosto. I dettagli e le novità dell’operazione verranno illustrati in un nuovo appuntamento organizzato a San Benedetto dopo le feste.

La scorsa estate, infatti, il presidente Francesco Acquaroli espose la duplice soluzione prospettata da Autostrade per l’Italia ai fini dell’arretramento dell’A14 fra San Benedetto e Porto Sant’Elpidio, progetto da dividere in due tranche. Il lotto che interessa la Riviera è quello di 24 chilometri che va dalla stessa San Benedetto a Pedaso. Da un lato, quindi,  ci sarebbe la possibilità di ampliare “in sede”, con lavori che durerebbero fino a 20 anni per l’allargamento di 20 fornici e 32 fra ponti e viadotti. L’altra soluzione, invece, vedrebbe le tre corsie in direzione nord realizzate lungo il tratto attualmente esistente, mentre le tre in direzione sud verrebbero costruite ex novo tramite una variante “fuori sede”, con l’ampliamento di 2 fornici, nonché la realizzazione di 3 nuove gallerie e 4 fra ponti e viadotti.

Quasi 16 i chilometri di strada al chiuso, attraversando nuove gallerie in zona San Benedetto alta (8,4 chilometri), Cupra alta (5,9) e Massignano (1.380 metri). Uno dei vantaggi di questa alternativa risiede nella durata del cantiere, che rispetto alla prima possibilità è praticamente dimezzata. L’orientamento di Ancona sarà illustrato dopo le festività, con la presentazione del “Piano regionale delle infrastrutture 2032”. «E’ da rilevare – commenta il consigliere regionale Andrea Assentiun’attenzione particolare da parte delle Marche su tutti piani infrastrutturali della provincia, grazie all’intervento del presidente Acquaroli e del governo, che ha stanziato risorse per fare in modo che il nostro territorio possa comunicare finalmente con il resto del Paese».

 

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