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«Il bilancio è ‘sciapo’,
avete rimandato la rivoluzione
a data da destinarsi»

ANCONA - L'approvazione in aula del documento ha scatenato il dibattito tra i consiglieri comunali. Dura l'opposizione sui contenuti e verso l'operato di diversi assessori. Il sindaco Silvetti: «Giudicateci tra 4 anni e mezzo. In 6 mesi non potevamo sfornare 'il bilancio delle meraviglie'»

A sinistra Daniele Silvetti, oggi sindaco di Ancona e Ida Simonella, ai tempi della campagna elettorale

 

di Antonio Bomba

Non sono certo mancate fasi calde, forti critiche e importanti difese durante la discussione odierna in aula relativa all’approvazione del bilancio di previsione triennale. Il primo di una giunta di centrodestra nella città di Ancona

I consiglieri di opposizione accusano in sostanza la giunta di aver partorito un bilancio ‘debole’ e senza particolari acuti. Poco o nulla si vede delle promesse fatte in campagna elettorale e durante i vari consigli comunali che hanno preceduto quello odierno. «Siamo qui da soli 6 mesi. Giudicateci a fine mandato» è stata, con un ampio riassunto, la risposta dell’assessore al bilancio Giovanni Zinni e del sindaco Daniele Silvetti, coadiuvati dai consiglieri di maggioranza alle critiche ricevute.

«L’Assessore l’ha sempre presentato come ‘il bilancio’» ha iniziato a muovere per prima le critiche Ida Simonella di Ancona Futura, nei precedenti 10 anni assessora proprio al bilancio. «E devo dire – ha proseguito – che dopo tutte queste attese noi non lo abbiamo visto. È partito (Zinni, ndr) sulla difensiva e la questione mutui» per poi proseguire: «È vero pesano e rivendichiamo quella rinegoziazione perché era necessaria nel 2022. I costi delle bollette passarono da 4 a 8 milioni di euro. Dovevamo chiudere scuole e illuminazione pubblica? E i mutui non vi fanno schifo – ritiene – perché l’indebitamento non lo avete ridotto perché lo sapete che è necessario. Questa è la realtà».

Carlo Maria Pesaresi, Ancona Diamoci del Noi

La candidata sindaca alle elezioni di maggio scorso va avanti ricordando quelle che ritiene ‘promesse elettorali’: «Avete detto per mesi che le priorità erano le buche, le strade, il verde, le manutenzioni e il decoro. E invece le avete lasciate a zero perché 900mila euro per le manutenzioni straordinarie sono nulla. E per le frazioni? Quando ci arriverete? Dovevate fare la rivoluzione – domanda retoricamente – è quella la rivoluzione?». Osservazioni non mancano nemmeno nei riguardi della filiera istituzionale: «Con la filiera i soldi arriveranno? Lo abbiamo visto. L’emendamento per le famiglie terremotate di Ancona è stato bocciato. Un ottimo segnale – rimarca con sarcasmo -». Simonella obietta anche sui soldi in più destinati al sociale: «In realtà avete messo a bilancio le risorse del bilancio pre-consuntivo. La rivoluzione l’avete rinviata a data da destinarsi».

Carlo Maria Pesaresi (Ancona Diamoci del Noi) ha parlato come suo solito con esempi e figure retoriche: «Questo sarebbe l’atto politico fondamentale per avere la Grande Ancona? La montagna ha partorito un misero topolino. È sotto gli occhi di tutti. Tutto si è sciolto come neve al sole». L’ex assessore alla cultura della provincia di Ancona non si ferma e lancia accuse specifiche a diversi assessori, lodando il solo Stefano Tombolini per l’impegno: «In commissione sono apparsi spesso svogliati. Però ricordo ancora le promesse di alcuni. Di altri nemmeno quelle. La ‘vanescenza’ di Battino, Latini e Andreoli è francamente oggetto di una certa curiosità generale. L’assessora Bertini – va avanti con le critiche ai delegati del sindaco – invece si è accorta all’ultimo di non avere una lira. Ha annunciato in commissione un’imminente variazione di bilancio entro il 15 gennaio per finanziare l’avviso di un bando non si sa con quali soldi». In conclusione: «Vi eravate raccomandati a San Ciriaco e la Madonna del Duomo al vostro insediamento, forse è meglio che vi rivolgiate direttamente all’Onnipotente».

Diego Urbisaglia, Ancona Futura

Diego Urbisaglia (Ancona Futura): «Alcuni assessori in commissione sono apparsi impreparati su come calare le risorse. Insomma è un bilancio ‘sciapo’ ma che almeno vi riporta sulla terra».

Francesco Rubini (Altra Idea di Città) ha analizzato il tutto sotto una differente prospettiva: «Da anni a causa di politiche neo liberiste volte all’austerity, han ridotto gli enti locali a meri esecutori di volontà altrui o poco più. Centrodestra e centrosinistra hanno sostanzialmente subito tutto o peggio sostenuto questo come unica soluzione possibile. Chi parlava di sistemi e poteri forti oggi è lì così. È un bilancio che potremo definire come ‘Il bilancio del vedremo: oggi sopravviviamo domani vedremo’».

Per la maggioranza invece Marina Taus (Lega): «Bene l’impegno rivolto a fragili, il sociale e gli ultimi».

Arnaldo Ippoliti (Ancona Protagonista), precedentemente tirato in ballo per una questione riguardante le strade nelle frazioni, risponde per le rime a Simonella: «Lei non si è mai occupata di frazioni. Apposta ci hanno accolto a braccia aperte. Avete gestito talmente bene che gli elettori vi hanno bocciato. Noi facciamo a gara per trovare le risorse voi la facevate per spenderle».

Marina Taus, Lega

Riccardo Strano (Fratelli D’Italia): «È un bilancio di sano realismo, ma ci sono delle confluenze che devono essere allineate. Ci sarà la necessità di manovre ulteriori».

Jacopo Toccaceli di Fratelli d’Italia: «Grazie – ha iniziato con la sua solita ironia – ai colleghi di opposizione. Adesso so cosa posso dire e non dire, cosa va fatto approvare e cosa no. Grazie davvero». Dopodiché, nel corso del suo intervento il capogruppo di Fdi ha prima difeso la filiera: «Se qualcuno ritiene assurdo che un capoluogo di Regione dialoghi con Regione e Governo, allora il quadro è kafkiano». E sul concetto di Grande Ancona: «È una mentalità che dobbiamo assumere e non deridere. Abbiamo investito in questi primi 6 mesi sull’immagine di Ancona renderla attrattiva e bella». Ancora a difesa dell’operato sulle frazioni. Infine: «Il nostro è un documento serio, equilibrato e prudente».

Vincenzo Rossi (Forza Italia): «Il bilancio approvato oggi ha la particolarità di essersi formato sotto l’azione politica di due differenti giunte e consiliature. Il protrarsi di note posizioni debitorie sarà una sfida per giunta e maggioranza per i prossimi anni. Ad ogni modo esprimo la mia fiducia».

Arnaldo Ippoliti, Ancona Protagonista

A intervenire sono stati anche in ordine sparso Susanna Dini, Stefano Foresi, Andrea Vecchi, Giacomo Petrelli e Mirella Giangiacomi del Pd, Annalisa Pini di Civitas Civici, Massimo Mandarano di Italia Viva, Francesco Andreani di Ripartiamo dai Giovani, Luca Marcosignori e Teodoro Buontempo di Ancona Protagonista , Maria Grazia De Angelis e Patrizia Serangeli di Fratelli d’Italia.

In conclusione il sindaco Daniele Silvetti si è detto stupito delle critiche mosse: «Con sorpresa non ho ascoltato dall’opposizione un’analisi autentica e approfondita sul bilancio. Più circostanziata È evidente che chi è stato al governo per oltre 10 anni deve ancora imparare a fare opposizione. Il bilancio però – aggiunge – è realista perché tiene conto di quelle difficoltà che erano già emerse in campagna elettorale. La sindacatura dura 5 anni. In soli 6 mesi – conclude – non potevamo sfornare il bilancio delle meraviglie».

Riccardo Strano, Fratelli d’Italia

Jacopo Toccaceli, capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia

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