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Voli cancellati, Bora e Mangialardi all’assalto:
«Non ci consegnano i documenti
sugli accordi tra Atim e Aeroitalia»

AEROPORTO - E' bagarre dopo l'annuncio della sospensione della tratta Ancona-Barcellona a partire dal 19 gennaio. La consigliera regionale Bora (Pd): «Venerdì scorso c'è stato un tavolo d'urgenza col Ministero sulla questione, ma la giunta e l'agenzia non ci danno gli atti: andrò al Tar, se necessario». Il collega Mangialardi: «Visto il silenzio di Acquaroli, mi sono rivolto direttamente al vettore: si faccia chiarezza sulla clausola di riservatezza». Il capogruppo di FdI Livi: «Abbiamo chiuso un 2023 da record, chi ci attacca ha ridotto la quota pubblica nello scalo all'8%»

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Al centro Simone Livi, capogruppo di Fdi, nella “morsa” dei dem Maurizio Mangialardi e Manuela Bora

«È soltanto dalla stampa che abbiamo appreso della convocazione d’urgenza, da parte del Governo, di un tavolo ministeriale sul caso dell’aeroporto Raffaello Sanzio, incontro che si è tenuto lo scorso venerdì. Ricordo al presidente Acquaroli che su questa vicenda non mollo e continuerò a sollecitare chiarezza». Lo dichiara la consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora, che preannuncia, inoltre, un accesso agli atti per «esaminare i documenti discussi al tavolo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, oltre alla relazione redatta dal dirigente Nardo Goffi e le conclusioni dell’incontro».

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Manuela Bora

Dopo l’annuncio della sospensione dal 19 gennaio al 29 marzo del collegamento con Barcellona, Bora evidenzia anche alcuni dettagli dell’accordo attualmente in vigore per i voli all’aeroporto di Falconara. «Desidero inoltre segnalare ai cittadini marchigiani una preoccupante sovrapposizione tra i bandi modificati dall’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche, fortemente voluta dalla giunta Acquaroli, e i contratti di sponsorizzazione, che teoricamente non dovrebbero essere correlati – rilancia Bora – se avessimo affidato la gestione direttamente agli uffici della Regione, anziché a un’agenzia esterna, probabilmente ora non staremmo riscontrando queste problematiche. Il fallimento di questo accordo, proprio mentre il brand “Let’s Marche” viene promosso in tutta Italia, è una responsabilità che ricade direttamente sul presidente Acquaroli, che detiene anche la delega al turismo. Il rilancio dell’aeroporto, messo in salvo con grandi sacrifici dalla giunta Ceriscioli, era una delle promesse elettorali dell’attuale governatore. Finora purtroppo l’unica cosa che sono stati capaci di fare è raccogliere un’imbarazzante immagine a livello europeo».

Numerose richieste di accesso agli atti proprio su questo tema sono state presentate dai consiglieri regionali del Partito Democratico e dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri. In particolare, Bora in precedenza, aveva inoltrato richieste per visionare copie della corrispondenza (pec, cartacea ed e-mail) tra Atim/Aeroitalia e Atim/uffici regionali, oltre alle copie dei contratti attivi o rescissi per le attività promozionali svolte da Aeroitalia per conto di Atim e copia dei documenti relativi all’aggiudicazione del servizio ad Aeroitalia e alla stipula del contratto. «Finora non ho ricevuto alcun documento – conclude Bora – nel sollecito ho coinvolto il presidente dell’assemblea legislativa Dino Latini, garante delle prerogative dei consiglieri. Qualora non ricevessi i documenti richiesti, sarò costretta a rivolgermi al Tar Marche, sollevando questioni anche sul ruolo e sulle responsabilità del segretario generale della Regione Mario Becchetti».

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Maurizio Mangialardi

Sulla stessa lunghezza d’onda il suo collega di partito Maurizio Mangialardi, che rincara la dose proprio sui mancati riscontri da parte della Regione in merito alle reiterate richieste di accesso agli atti. «Non siamo più disposti ad attendere altro tempo: Regione Marche e Atim da mesi non forniscono riscontro concreto alle reiterate richieste rispetto al contratto stipulato tra Atim e Aeroitalia – aggiunge l’ex candidato presidente – ho dunque provveduto stamattina ad inviare via pec una puntuale richiesta di delucidazioni e di documentazione rivolta alla compagnia aerea Aeroitalia. Vista la totale mancanza di serietà e correttezza da parte della Regione, che non sta rispettando la legge che prevede tempistiche stringenti per la risposta agli accesso agli atti, mi sono rivolto direttamente al vettore per chiedere se questo contratto esista effettivamente, quali siano i contenuti dello stesso, se sia stato rispettato da Atim e se esista effettivamente la “clausola di riservatezza” (che deve essere scritta e formalizzata, non esistono clausole di riservatezza verbali) alla quale l’assessore Brandoni si è appellato in aula per evitare di rispondere alle nostre interrogazioni. E se davvero, oltre ai cittadini marchigiani e al sistema del turismo regionale, anche Aeroitalia fosse la parte lesa di un comportamento vergognoso e irrispettoso di Atim, che potrebbe non aver rispettato i patti stipulati, mettendo in grave difficoltà la compagnia aerea? In attesa di risposta a questo interrogativo, sto predisponendo una richiesta di commissione d’inchiesta per chiarire definitivamente la vicenda. Risulta ormai evidente la responsabilità politica del presidente Acquaroli e dell’assessore Brandoni: la giunta regionale ha voluto fortemente Atim, investendo risorse ingenti sottratte ad altre esigenze dei cittadini marchigiani, per creare un carrozzone assurdo che ora non sono in grado di gestire. Nel frattempo, è stato cancellato ieri il collegamento per Barcellona e ad ottobre 2024 saranno interrotti i voli di continuità territoriale: è iniziato bene quello che Acquaroli ha definito nella conferenza stampa del 29 dicembre scorso “l’anno dei record per l’Aeroporto Sanzio”».

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Simone Livi

In difesa della giunta accorre invece il capogruppo di Fratelli d’Italia Simone Livi, che però nel suo intervento non nomina nemmeno i rapporti con Aeroitalia e le tratte cancellate (oltre a Barcellona, Vienna e Bucarest). «Sull’aeroporto c’è chi sta lavorando per rilanciare lo scalo e chi mistifica quotidianamente la realtà – tuona Livi – i numeri, però, non mentono, e raccontano di un 2023 da record per lo scalo anconetano, come ha annunciato il presidente Acquaroli nella conferenza stampa di fine anno: l’ottenimento della continuità territoriale dopo due anni di lavoro congiunto con il Governo e l’Unione Europea, 530mila passeggeri raggiunti, +75% di destinazioni rispetto all’anno precedente, l’accordo per l’aerospazio con i Cnr, l’uscita dal commissariamento Ue. I voli di continuità sono un risultato storico che va verso la direzione di rompere l’isolamento infrastrutturale delle Marche, causato da decenni di mancati investimenti e programmazione, e che tramite Enac garantisce per i prossimi tre anni i collegamenti aerei dalle Marche per le principali città italiane, Roma, Milano e Napoli. Il lavoro della giunta Acquaroli per il rilancio dello scalo è sotto gli occhi di tutti i cittadini marchigiani, escluso evidentemente il Pd che ha la memoria corta e continua nel goffo tentativo di attaccare l’amministrazione regionale che ha l’unica colpa di aver ereditato una situazione critica e di lavorare ogni giorno per rilanciare l’aeroporto. Chi oggi attacca, gli stessi che hanno governato le Marche per decenni, non ha mai spiegato cosa sia accaduto nella precedente gestione, quasi fallimentare, che ha causato la privatizzazione dell’aeroporto. Il Pd spieghi ai marchigiani cosa è accaduto per ridurre la proprietà pubblica della Regione ad un 8%, prima di dare lezioni a chi da tre anni, giorno dopo giorno, è impegnato a colmare i gap ereditati e salvaguardare le infrastrutture marchigiane. Ma continuare a mistificare la realtà, attribuire alla Regione e al governatore Acquaroli delle fantomatiche responsabilità, e soprattutto a tifare contro le Marche è un atteggiamento che vorremmo non vedere più da parte di questa opposizione. Se Mangialardi avesse davvero ascoltato le parole del presidente Acquaroli nella conferenza stampa, lo avrebbe sentito chiaramente affermare che l’unico rammarico in questa vicenda è che l’aeroporto non sia più pubblico ma sostanzialmente privato, una perdita per il patrimonio della comunità marchigiana che di certo non è imputabile all’amministrazione di centrodestra».

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