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Arrestato per droga con la compagna,
41enne trovato morto in cella

ANCONA - Il decesso è avvenuto per cause naturali ma la procura ha comunque disposto l'autopsia per fugare ogni dubbio. Carlo Ciccioli (FdI): «Non si può far finta che un terzo della popolazione carceraria italiana è rappresentato da persone affette da tossicodipendenze o disturbi psichiatrici»

Il carcere di Montacuto e la Polizia Penitenziaria (Archivio)

E’ morto nella notte, in carcere a Montacuto, il 41enne algerino arrestato nei giorni scorsi per droga, insieme alla compagna, dopo che entrambi erano stati trovati con 52 grammi di eroina purissima.
La coppia era stata fermata dai carabinieri di Osimo durante un posto di blocco a Loreto.
Il decesso, per cause naturali, è avvenuto nella notte, e a dare l’allarme sono stati i compagni di cella.
La procura ha comunque disposto l’autopsia per fugare ogni dubbio.
«Il decesso questa notte a Montacuto del 41enne algerino arrestato per reati legati al mondo della droga riporta, con le dovute differenze, il carcere anconetano sotto i riflettori – spiega il consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Carlo Ciccioli -. Sarà l’autopsia a dire se il decesso è avvenuto per cause naturali o per cardiopatia legata alle sostanze. Ciò non toglie che occorra porre attenzione ad alcuni dati: esattamente il 30% della popolazione carceraria è tossicodipendente, il che comporta in maniera prevalente una doppia diagnosi di disagio psichico e uso di sostanze. In questa casistica potrebbe essere compreso anche il 41enne. Forse l’uomo poteva essere salvato se, nel corso di questi ultimi decenni, si fosse aumentato il numero degli agenti di polizia penitenziaria, che vivono un quotidiano inferno. O se si fosse previsto un rafforzamento dei servizi sanitari ad hoc per i carcerati, con focus specifico su coloro che hanno problemi di natura psichiatrica e/o legato alle tossicodipendenze. O, ancora, se si decidesse finalmente di ricorrere con maggiore frequenza all’adozione di misure alternative in comunità o in strutture sanitarie, senza utilizzare la misura degli arresti domiciliari che per questi soggetti è assolutamente inadeguata e spesso controproducente rispetto alle loro condotte. Sono considerazioni dettate dal buonsenso e dobbiamo fare il possibile per affrontare, in modo adeguato, la riforma del nostro sistema carcerario».
Appena pochi giorni fa, un 25enne si era invece tolto la vita mentre si trovava in isolamento.

Trovati con oltre mezzo etto di eroina purissima: coppia arrestata per spaccio

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