di Antonio Bomba (Foto di Giusy Marinelli)
Bodycam e più controllori per combattere il fenomeno di chi viaggia senza pagare il biglietto. Conerobus corre ai ripari e da questa mattina aumenta il numero di verificatori avvalendosi della collaborazione del personale della Fi.Fa Security Network di San Benedetto, i quali saranno ben riconoscibili all’interno dei bus per via della loro casacca colorata. Tutti i verificatori inoltre saranno saranno dotati del tesserino rilasciato dalla Regione Marche che li qualifica come agenti di polizia amministrativa, tuttavia le body cam saranno in possesso del solo personale Conerobus-Atma.
I numeri proposti da dirigenti e amministratori di Conerobus parlano da soli. Pensate. Solo stamane, tra le 7 e le 11,30, la nuova modalità di controllo ha portato a 150 contravvenzioni, di cui quasi 40 pagate sul posto. Cifre importanti che evidenziano un modo di fare sbagliato ma ormai usale da parti di tanti, troppi.
Ad ogni modo le linee in cui la nuova politica di contrasto alle corse senza valido titolo è stata tenuta a battesimo sono state la 46, l’1/4 e la 42. I controlli però non si fermeranno a queste 3 ‘corse’, anzi, si estenderanno un po’ alla volta a tutte le altre, comprese quelle extra urbane. Orari? giorni? Nessuna differenza. I verificatori potrebbero esserci sempre. Gli stessi sapranno solo all’ultimo, appena prima di prendere servizio, quale linea toccherà a loro.
A quanto si intuisce poi, dovrebbero essere 8 gli agenti complessivi in servizio a ogni turno, almeno all’inizio, ma il meccanismo è ancora in ‘fase sperimentale’ a detta degli stessi alti dirigenti dell’azienda. Tant’è che la stessa durata della collaborazione con la Fi.Fa è volutamente imprecisata. Si sa solo che la collaborazione durerà almeno qualche mese.
Come funzionerà precisamente un turno di servizio? I verificatori agiranno in simbiosi con gli agenti dell’agenzia Fi.Fa. Si intuisce quindi che saranno sempre minimo 2 le persone che svolgeranno controlli su di un dato bus e ognuno di loro è titolato ad emettere la multa.
Tutti i dettagli sin qui enunciati, come molti altri, sono stati forniti stamane nella conferenza stampa appositamente indetta da Conerobus nella propria sede di via Bocconi.
Il perché a tutti convenga pagare il biglietto anziché prendere una multa, nei calcoli del presidente di Conerobus, Italo D’Angelo, sta nel fatto che: «Un biglietto urbano costa 1,35 euro. Un abbonamento 35 euro, 30 per gli studenti e 20 per gli under 14. La sanzione è pari a 54 euro, che porta la multa a quasi 60 euro senza conciliazione immediata. La conclusione è che pagare il biglietto conviene perché con una sola sanzione si pagherebbero 2 abbonamenti».
Per D’Angelo tutto questo è anche «una forma di rispetto tant’è che gli altri viaggiatori hanno commentato positivamente l’incremento dei controlli. Chi paga il biglietto contribuisce alla spesa di questo servizio pubblico dovuto».
Da qui un concetto molto importante e che verrà ripetuto più volte nel corso dell’incontro, quello di legalità: «Chi paga è un ‘fesso’ – inizia a spiegare D’Angelo la stortura in essere – mentre chi non paga è ‘intelligente’. Questo è il concetto che è passato troppe volte. Ecco non è così e non deve esserlo mai più».
Alessandro Di Paolo, direttore d’esercizio di Conerobus spiega come «La dotazione di body cam sarà utile alla sicurezza del personale e dei verificatori stessi. A livello di privacy sono ovviamente applicati tutti i regolamenti in vigore. Anche perché nel tesserino è ben evidenziato che agisce come agente di polizia amministrativa. E sulle pettorine è anche riportato il protocollo privacy con l’avviso “attenzione l’operatore è autorizzato alla videosorveglianza audio e voce per ragioni di sicurezza”».
Uno dei verificatori presenti interviene per spiegare che il sistema ha già dimostrato di essere un buon deterrente: «La Bodycam è servita già questa mattina. Un soggetto trovato senza biglietto si è innervosito. Però appena l’ho avvertito che stavo usando la bodycam si è calmato e addirittura ha pagato con il Pos».
Fino a ieri Conerobus effettuava una media di 8 controlli al giorno. Da oggi, come detto, saranno molti di più. A tal proposito Manuela Matteucci, componente del Cda aggiunge: «I controlli ci sono stati sempre ma per raggiungere risultati soddisfacenti occorreva cambiare passo e lo abbiamo fatto».
Vengono forniti altri dati e si apprende così che la media annuale di contravvenzioni, per il 2023 è stata stimata in 900-1.000 al mese e di queste solo il 40% risultano effettivamente riscosse.
Giorgio Luzi, amministratore delegato dell’azienda di Tpl ne approfitta così per spiegare come «L’obiettivo di medio-lungo termine non potrà che essere uno e uno solo: un maggior numero di biglietti venduti e un minor numero di contravvenzioni emesse. Facciamo tutto questo per il principio di legalità, non per fare cassa» per poi aggiungere che «il servizio è sperimentale e i risultati ci diranno quale metodo adottare e per quanto. Tutto ciò va ‘assaggiato’ perché non c’è nulla di univoco in questioni come queste».
E a tal proposito una forte mano dovrebbe arrivare anche dallo Sbem (Servizio Bigliettazione Elettronica Marche) che entrerà in funzione a breve sui nuovi autobus i quali hanno già effettuato un collaudo. Stando sempre a Luzi: «Chiunque entrerà dovrà autenticarsi all’ingresso. Sia chi ha biglietto che chi ha un abbonamento».
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