di Antonio Bomba (foto e video di Giusy Marinelli)
Crisi del settore elettrodomestico. Un problema che rischia di mettere in ginocchio Fabriano e il suo territorio. Con danni incalcolabili anche per provincia e regione. Così, per proporre una serie di soluzioni che vedono la creazione di un newtork tra imprese come punto pivotale, oggi la Fiom ha indetto una manifestazione ad Ancona per portare a conoscenza dei cittadini e delle autorità il proprio piano.
Ad essere precisi però, quella di oggi era «un’assemblea generale convocata sotto forma di assemblea pubblica». Partenza e primi interventi in piazza Roma. Poi giù fino a piazza della Repubblica con corteo a seguito. E ancora su fino alla Prefettura dove poco prima delle 13 è stata consegnata la proposta del sindacato per correre ai ripari ed evitare che la crisi da strutturale diventi irreversibile.
Circa 250 i manifestanti presenti, muniti di bandiere e cartelloni. «Elettro catastrofe» era scritto su uno. «Elettro domestico è crisi strutturale» su di un altro. «W L’Italia fondata sul lavoro anti-fascista» rimarcava un terzo. Presente anche uno «stop bombs stop wars» perché è indubbio che oltre al messaggio di pace in sé, la crisi energetica scaturita dopo l’inizio del conflitto in Ucraina abbia contribuito a peggiorare la crisi del settore.
Come detto la proposta Fiom è quella di creare un network di imprese del settore: «Non abbiamo la soluzione a tutti i problemi – ha iniziato a parlare all’altoparlante Pierpaolo Pullini, rappresentante Fiom della provincia di Ancona – ma abbiamo la nostra proposta per combattere la crisi strutturale del settore e che rischia di mettere in ginocchio l’intero territorio fabrianese. Pensate, per la prima volta vi sono esuberi anche negli stabilimenti in Polonia. Noi (la Fiom, ndr) sono due anni che chiediamo un incontro, un’apertura di un tavolo di discussione con il governo ma niente. Non veniamo ascoltati. Per questo motivo – è sempre Pullini a spiegare con il suo inconfondibile tono di voce – consegneremo la nostra proposta alla Prefettura con la speranza di venire ascoltati».
Il rappresentante sindacale prosegue elencando alcuni dei tratti salienti del loro piano: «Penso alle staffette generazionali. Poi a delle buone politiche di incentivazione alla rottamazione che devono favorire l’acquisto di quanto prodotto negli stabilimenti italiani». Altri punti? Eccoli: «Alcuni elettrodomestici per le loro caratteristiche sono al momento acquistabili solo dai ricchi. Anche qui servono incentivi anche perché la gran parte di questi vanno incontro ad esigenze eco-ambientali, sono green».
Insomma, in conclusione per Pullini «Serve una prospettiva e come detto non abbiamo la soluzione a tutti i mali in tasca. Abbiamo però proposte concrete ed è ora di agire prima che sia troppo tardi».
Hanno poi parlato nell’ordine Enrico Morettini, la segretaria generale della Fiom Marche Sara Galassi e la delegata Rsu della Fiom Whirlpool Valeria Tizzoni. Poi, spostatisi tutti in piazza della Repubblica ha preso parola Gianluca Toni e, sotto alla prefettura, Maurizio Gabrielli membro della segreteria Fiom Marche.
Nel volantino lasciato ai manifestanti come ai passanti la Fiom sottolinea come la crisi perduri da 18 mesi. Un anno e mezzo nel quale nessuno a Roma li avrebbe ascoltati. Ma, bene evidenziate, sono presenti molte proposte per favorire il network tra le imprese. Oltre a quelle già citate da Pullini nel suo discorso, compaiono novità quali introdurre un sistema di payback, potenziare la fibra visto che tutto andrà a basarsi sul digitale e sull’intelligenza artificiale, creare le lightouse che consentirebbero di innovare continuamente, riqualificare tutto l’indotto per farlo essere connesso e digitale.
Per raggiungere tutti questi obiettivi la Fiom vede come indispensabile riqualificare il personale attraverso una formazione costante e continua, magari con il supporto dell’Univpm, utilizzare contratti di solidarietà espansivi onde evitare che si perdano posti di lavoro prima che il network tra le imprese inizi a viaggiare a pieno regime, ridistribuire la ricchezza prodotta dall’intelligenza artificiale e riducendo le ore di lavoro a parità salariale.
In conclusione, in tutta quest’ottica di cambiamenti mondiali, per il sindacato degli operai metalmeccanici il supporto del Governo attraverso importanti investimenti è visto come indispensabile onde evitare di continuare a perdere marginalità. Poco prima delle 13 la delegazione Fiom è stata ricevuta dal prefetto Saverio Ordine.
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