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M5S: «L’autonomia differenziata?
Il Governo non sa come far progredire
l’Italia e allora vuole dividerla in due»

ANCONA - Il gruppo territoriale del partito con a capo Giuseppe Conte si schiera contro la proposta di legge dell'onorevole Calderoli

Il Gruppo Territoriale di Ancona del Movimento 5 Stelle

di Antonio Bomba

Il Movimento 5 Stelle è contrario alla proposta di legge dell’onorevole leghista Roberto Calderoli, meglio nota con il nome di ‘autonomia differenziata’ al punto di arrivare a definirlo «uno scempio che va assolutamente fermato per evitare lo sfaldamento sociale».

«Il Ddl – inizia così il comunicato, cioè con un ampio preambolo esplicativo – presentato dall’onorevole Calderoli e in prossima discussione in Senato questa mattina, deriva dalla riforma del 2001 del Titolo V della Costituzione, in base a cui le Regioni possono chiedere allo Stato competenza esclusiva su 23 materie di politiche pubbliche. La proposta di legge non è altro che il riconoscimento, da parte dello Stato, dell’attribuzione ad una Regione a statuto ordinario di autonomia legislativa sulle materie di competenza concorrente ed in tre casi di materie di competenza esclusiva dello Stato stesso».

La spiegazione su ‘in che cosa consista’ l’autonomia differenziata da parte del M5S di Ancona prosegue: «Le Regioni possono anche trattenere il gettito fiscale, che non sarebbe più distribuito su base nazionale a seconda delle necessità collettive. Le materie di legislazione concorrente comprendono i rapporti internazionali e con l’Unione Europea, il Commercio con l’estero, la Tutela e sicurezza del lavoro, l’Istruzione, le Professioni, la Ricerca scientifica e tecnologica, la Tutela della salute, l’Alimentazione, l’Ordinamento sportivo, la Protezione Civile, il Governo del territorio, i Porti e gli Aeroporti civili, le grandi Reti di trasporto e di navigazione, la Comunicazione, l’Energia, la Previdenza complementare ed integrativa, il Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, la Cultura e l’Ambente, le Casse di Risparmio e gli Enti di credito fondiario ed agrario a carattere regionale. La concessione di forme e condizioni particolari di autonomia sono previste dal 3°comma dell’art.116 della Costituzione, con legge dello Stato su iniziativa della Regione interessata».

Il Movimento 5 Stelle di Ancona al Duomo

Tuttavia, e qui il Movimento arriva al punto di quello che per loro è il problema «tutto questo non è stato mai attuato a causa delle grandi differenze economiche e sociali tra regioni, che rendono particolarmente dannosa l’approvazione di leggi in questo senso. Per il M5S nessuna nuova funzione potrà essere delegata alle Regioni se prima non siano definiti, con le adeguate coperture, i Livelli Essenziali delle Prestazioni, noti come Lep». Inoltre, sempre per loro «dovrà comunque essere il parlamento a definire le regole d’ingaggio con una legge quadro e con la massima considerazione delle varie commissioni parlamentari coinvolte. Altrimenti si rischia di frantumare il paese e di ampliare le già evidenti diseguaglianze con il Nord. Noi stiamo difendendo e difenderemo la Costituzione dallo scempio messo in atto dal governo Meloni».

Il rischio per il gruppo territoriale dorico è che «con questa riforma si introdurrà lo sfaldamento del tessuto sociale ed imprenditoriale soprattutto al Sud, un vero e proprio ‘spacca Italia’, che consentirebbe la sproporzione nei diritti dei cittadini».

Arrivando alla conclusione, per il Movimento 5 Stelle, Gruppo territoriale di Ancona «è gravissimo che sia in atto uno scambio fra l’autonomia differenziata ed il premierato fra le forze che governano il paese. Per questo dobbiamo fermare questo scempio, in difesa della nostra costituzione per la quale tanti hanno dato la vita. Il governo non ha idee per far progredire l’Italia ed allora la vuole dividere in due. Noi non lo permetteremo».

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