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Tiong ad Ancona per mettere ordine:
«Voglio la B e poi la serie A,
la retrocessione non è ammessa»

SERIE C - Il presidente biancorosso, ieri a Pineto per la partita di campionato che ha visto il ritorno al successo della squadra allenata da Gianluca Colavitto, ha fatto il punto della situazione

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Tonino Pistacchini, Tony Tiong e Roberta Nocelli

di Andrea Cesca

«Voglio la Serie B. E poi la Serie A. Ho solo 44 anni e sono ambizioso. Se dovessimo retrocedere quest’anno? Io e Canil uccideremmo tutti i giocatori». Il presidente dell’Ancona Tony Tiong presente ieri a Pineto per la partita di campionato che ha visto il ritorno al successo della squadra allenata da Gianluca Colavitto ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione. Nella sede sociale, seduto al fianco dell’amministratore delegato Roberta Nocelli e del consigliere Tonino Postacchini il massimo dirigente biancorosso ha confermato il proprio impegno per l’Ancona Calcio. Il magnate malese ha risposto in inglese alle domande dei presenti, Postacchini ha fatto da traduttore.

Quali sono gli obiettivi della sua presidenza?
«L’obiettivo principale è arrivare più in alto possibile. A corto-medio termine andare in Serie B. Sono una persona ambiziosa, il prossimo target dopo la Serie B potrebbe essere la Serie A. Questi sono gli obiettivi. E poi divertirmi giorno per giorno quando sono qui ad Ancona ed avere nuovi amici».

La squadra sta incontrando problemi quest’anno.
«Servirebbero ore intere per spiegare le ragioni quando le cose non vanno bene. I risultati non sono arrivati, la responsabilità è di tutto il club compreso me, nessuno deve scappare da queste responsabilità. Stiamo lavorando per raggiungere la salvezza il prima possibile».

Che sensazione ha provato ieri sera a Pineto?
«Erano tutti in tensione, è normale, prima del match è cosi, e poi domenica c’è il Cesena capolista. Ho chiesto di incontrare i giocatori da solo, senza nessuno al mio fianco. Il mio messaggio è stato diretto e semplice. Ho detto: questa è la partita più importante, immaginate questa partita come se fosse una finale di Coppa del mondo, dobbiamo vincere e portare a casa i tre punti per i tifosi, per la maglia, per tutti noi. Ieri hanno messo più del cento per cento in campo. Non capisco come sia entrato il gol del Pineto, l’ho rivisto in televisione, bisogna lavorare ed evitare certe sciocchezze».

L’obiettivo dell’Ancona è la salvezza: ha affrontato il piano rinforzi con la società?
«Abbiamo riportato ad Ancona i giocatori chiesti dall’allenatore, il direttore Micciola ha detto che abbiamo bisogno di due giocatori forti. Ci sta lavorando duramente, stiamo aspettando novità. Speriamo di avere qualche rinforzo prima della partita con il Cesena, arriveranno un attaccante e un centrocampista».

Come mai ha scelto Ancona per investire nel calcio italiano?
«Questa domanda me l’avevate già fatta. Mi piace il calcio, sono cresciuto guardando la palla, il mio sogno era diventare un proprietario di una squadra di calcio. Quando è arrivato il tempo la prima scelta è stata l’Italia. Non cercavo un club di Serie C, stavo cercando in Serie B, ma ho declinato perché in Serie B quelli che erano in vendita avevano problemi finanziari, non erano squadre pulite. In Serie C le squadre sono più pulite ed è molto più facile risolvere i problemi, si può controllare tutto più facilmente. Ho scelto l’Ancona perché finanziariamente era la più pulita, e cosa importante i tifosi sono eccezionali indipendentemente dalla classifica».

Dopo un anno e mezzo cosa pensa di Ancona e dell’imprenditoria locale?
«I tifosi li amo ogni giorno di più. Gli imprenditori hanno fatto un buon lavoro in questa stagione e li vorrei ringraziare. Se vogliamo arrivare in alto mi aspetto più supporto da parte degli imprenditori».

Ci sono le prospettive giuste per salire di categoria dal prossimo anno?
«Sarebbe una bugia se dicessi che non mi interessa salire in Serie B nel prossimo campionato. Questa stagione dobbiamo raggiungere 40 punti il prima possibile, poi vedremo».

Il centro sportivo a che punto è?
«Stiamo discutendo con il Comune, adesso siamo concentrate a raggiungere i 40 punti il prima possible. Ho parlato con il sindaco in video chiamata. Tornerò dopo il capodanno cinese che sarà la seconda metà di febbraio per incontrare il sindaco e discutere del centro sportivo»

Visto il momento difficile della squadra, ha intenzione di operare modifiche all’attuale management Ancona?
«Farò delle valutazioni alla fine della stagione».

Paolucci è in scadenza di contratto e a lei piace.
«Paolucci avrebbe dovuto rinnovare insieme a Spagnoli e Perucchini, per una serie di eventi si sono allungati i tempi per il rinnovo. Adesso siamo vicinissimi alla firma del contratto».

L’acquisto del terreno per il centro sportivo era previsto in questi primi mesi del 2024, è sorto qualche problema che ha fatto ritardare il progetto?
«Non c’è nessun problema, solo questione di burocrazia e cambiamento dei piani».

Avete preso appuntamento con il notaio?
«No – interviene la Nocelli – Tiong deve ripartire, non ci sono problemi con il comune. E’ stato concordato un incontro con il sindaco dalla metà febbraio per fissare l’acquisto del centro sportivo e quant’altro».

Nella prossima stagione sarà aumentato il budget per rendere l’ Ancona più competitiva?
«Lo dobbiamo discutere a fine stagione – riprende Tiong – Se guardiamo la Torres e Mantova, tanto per fare due nomi, hanno speso meno di altri e stanno più in alto in classifica».

E’ deluso dall’operato dell’area tecnica?
«Sicuramente non sono contento di come ha operato la parte sportiva, le valutazioni le faremo a fine stagione».

Quale ruolo ha in questo momento Roberto Ripa, è da un po’ che non si vede più?
«Ripa è il supervisore dell’area sportiva, in questo momento mi interessa che siano tutti uniti per cercare di superare questo momento. Uno dei motivi per cui sono qui è riunire il management, la cosa che mi interessa di più è la salvezza».

La presentazione centro sportivo è rimandata alla seconda metà di febbraio?
«Vuole comprare il terreno – risponde la Nocelli – abbiamo fatto lavori propedeutici. Il presidente ha preso appuntamento per dopo la metà di febbraio per acquisto del terreno».

Le piace il progetto del centro sportivo?
«Mi piace molto – ha aggiunto Tiong – ma dobbiamo vedere i dettagli».

Perché è stato richiamato Colavitto, era stato un errore esonerarlo ad aprile?
«Richiamare Colavitto era la soluzione più logica, è stata presa da tutto il consiglio di amministrazione. Io ero favorevole, succede spesso nel calcio».

Torna Alex Rolfini?
«Credo di si. Speriamo di vincere domenica prossima, faremo un campionato più interessante se battiamo il Cesena».

Si sente con Mauro Canil, avete altri progetti insieme?
«Ci siamo incontrati stamattina, Canil è partner e azionista dell’Ancona Calcio, vogliamo lavorare insieme per salvare tutta la situazione e salvarci noi. Siccome non sto spesso qui in Italia, Canil è la persona giusta per risolvere qualsiasi problema, sotto la mia supervisione».

Se la squadra dovesse retrocedere, cambierebbe il suo impegno per l’Ancona o resterebbe tale?
«Non andremo in Serie D. Se andiamo in Serie D io e Canil uccideremo tutti i giocatori. Non succederà».

Cosa si sente di dire ai tifosi sempre vicini alla squadra?
«Un grosso grazie, sono sempre presenti indipendentemente dai risultati. Ieri ho ricevuto un grande applauso, mi hanno quasi osannato nonostante la posizione occupata dalla squadra».

E’ arrivato ad Ancona per mettere ordine?
«Sono venuto per questo. Fortunatamente a Pineto siamo riusciti a vincere. E’ stato importante, i giocatori si sono tranquillizzati, con il Cesena andranno in campo con uno spirito diverso».

 

L’Ancona risorge davanti a Tony Tiong, Pineto espugnato (2-1)

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