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Fiab: «Zone 30? Lungo il viale della Vittoria
e in strade vicine a luoghi sensibili
sarebbe davvero così drastico?»

ANCONA - La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta dice la sua sul tema 'Zone 30' ritenendole attuabili in vari luoghi della dorica. Poi, elogiano quanto fatto dall'assessore Zinni a Passo Varano ritenendolo «Un esempio di come vadano fatte le cose»

Una bicicletta e il simbolo della Fiab

di Antonio Bomba

Zone 30. Dopo il caso di Bologna anche ad Ancona se ne parla e pure tanto. Tra chi le adora e vede in esse un valido esempio di progresso e civiltà e chi le ritiene improponibili per natura e comunque poco consone a come sono strutturate le strade della cittadina dorica.

Sull’argomento oggi si è espressa la Fiab Ancona Conero. La Fiab, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, già dal suo nome lascia intendere l’importanza e la sensibilità che si dà alla bicicletta come mezzo di trasporto. Ad ogni modo «visto il gran parlare di ‘zone 30’ che si fa in questi giorni – inizia così il loro comunicato – sarebbe opportuno fare un po’ di chiarezza. La Fiab Ancona Conero, da sempre attenta e a sostegno della mobilità ciclistica e degli utenti più deboli, sostiene da tempo la realizzazione di ‘zone 30’ nella nostra città».

Sul tema la Fiab ha un’opinione quantomai precisa: «Ne abbiamo parlato tante volte – ci tengono a sottolineare – ma basterebbe guardarsi in giro, sulle nostre strade e ci accorgeremo che Ancona ha una moltitudine di strade dove il limite orario è quello. Mancano solo due cose: l’educazione e il rispetto da parte degli automobilisti che forti e ‘protetti’ nella loro scatola metallica si permettono di sfrecciare superando i limiti di velocità. Non siamo così idealisti e ottusi da pensare che si possa circolare a 30 km/h in tutta Ancona, ovvio che le direttrici principali e le strade di collegamento non possono e non devono avere un limite 30, ma i nostri quartieri, le strade nei pressi delle scuole, dei luoghi di culto, degli ospedali e di tutti quegli spazi dove l’utente debole della strada, che in fondo siamo tutti noi, è messo in pericolo, devono essere oggetto di riduzione della velocità».

Il comunicato prosegue ponendo in evidenze come «ci sono innumerevoli studi scientifici e dati che dimostrano quanto e come i cittadini e la città beneficiano di zone a velocità ridotta. Andate mai in vacanza o in viaggio di lavoro all’estero? Tutti i paesi Europei, ripetiamo, tutti i paesi Europei, anche quelli che pensiamo siano più arretrati di noi e più poveri, hanno adottato o stanno adottando questi provvedimenti. Che siano tutti pazzi? Qualche domanda sarebbe pur da farsela».

La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta poi fa qualche esempio specifico di zona 30 che in città sarebbe a loro modo di vedere idonea: «Il viale della Vittoria, tanto caro agli anconetani, ha il limite di velocità di 40 km/h. Ridurlo di 10 km/h sarebbe così drastico?  Citiamo questa strada perché è un emblema di quanto scriviamo sopra. Ogni quartiere di Ancona potrebbe godere di quei benefici dati dalle zone 30».

La stringitoia di Passo Varano

Non mancano lodi all’iniziativa dell’assessore alla Mobilità Giovanni Zinni: «Passo Varano oggi è diventata una vera e propria ‘Zona 30’ nell’ambito del progetto ‘Biciclettiamo’ sostenuto dai fondi Pnrr. È un esempio di come vanno attuate e realizzate queste zone. Lì le auto sfrecciavano a gran velocità tutti i giorni e in tutte le ore, col rischio di investire pedoni e ciclisti in una strada stretta come quella. Possiamo affermare che i tecnici del Comune hanno fatto davvero un bel lavoro, seguendo doverosamente le norme del codice della Strada e imposte dal ministero. Questi progetti finanziati con fondi Europei, sono investimenti che si fanno oggi e che rimangono sul territorio a beneficio di tutti. Naturalmente – è anche questo un auspicio del Fiab – ora ci auspichiamo che gli automobilisti comprendano quanto realizzato e alcuni residenti delle zone limitrofe che sicuramente borbotteranno, capiscano quanto questo provvedimento sia in funzione di una città più sicura e salubre».

Infine «Ricordiamo che l’incidentalità del Comune è in aumento e sicuramente la velocità influisce molto su questo aspetto. Ci auguriamo di vedere sempre più zone 30 nella nostra città rimanendo disponibili col nostro centro studi nazionale, a fornire supporto gratuito all’Amministrazione Comunale per la co-progettazione di questi percorsi».

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