Dopo un rinvio, il libro di Massimo Morroni, “Diario Osimano 1915-1945” sarà presentato lunedì prossimo al teatro La Nuova Fenice. I contenuti, però, fanno già parlare. Lo storico osimano ha infatti scoperto negli archivi della Sala Gialla, l’aula consiliare della città, una delibera del1’8 luglio 1924, a pochi giorni dal rapimento e poi uccisione di Giacomo Matteotti, assunta dalla giunta comunale del tempo, che conferiva la cittadinanza onoraria al Benito Mussolini. A quasi un secolo di distanza la vice sindaco Paola Andreoni (Pd) ha chiesto di revocare quella cittadinanza onoraria, invitando tutti i gruppi del Consiglio comunale a votare la sua proposta.
Il primo a commentare è il sindaco Simone Pugnaloni. «E’ interessante leggere i documenti del nostro archivio storico, e nello specifico le dichiarazioni di fedeltà al regime fascista dichiarata a suo tempo dal sindaco Gallo. Ma è altrettanto certo che nella nostra vita democratica “fondata sulla Costituzione repubblicana” tutto ciò assume un puro valore di cronaca storica. Infatti la nostra fedeltà democratica è forte, è salda. Il fascismo è sepolto. – scrive Simone Pugnaloni – Ciò di cui ci dobbiamo molto preoccupare invece sono i tentativi continui di restaurare forme di “neofascismo” che si manifestano in tutto il mondo nel tentativo di sopprimere la liberta’ di pensiero e di parola, negli episodi di razzismo sempre più frequenti , nelle ingiustizie sociali sempre più evidenti, nelle violenze e nelle sopraffazioni. Soprattutto ciò di cui ci dobbiamo preoccupare e’ la tendenza a cercare , a costruire il consenso popolare intorno a figure tutt’altro che democratiche che solleticano gli istinti più immediati per espandere il proprio potere autoritario e despotico».
Tornando al documento «di forzata concessione della cittadinanza onoraria», il sindaco si domanda «chi al tempo avrebbe mai potuto opporsi al regime ed alle sue liturgie? Non per niente il documento parla di “devozione” . – sottolinea – Sappiamo bene quale è stata la fine tragica di tanti oppositori al regime. La revoca può risultare meramente simbolica ed è stata ormai superata dai fatti storici e dalla promulgazione della nostra Costituzione antifascista: è più che sicuro che noi abbracciamo con tutte le nostre forze la democrazia e quella cerchiamo di mantenere perché è lei il vero valore assoluto».
«La Sala Gialla revochi la cittadinanza onoraria conferita nel 1924 a Benito Mussolini»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati