facebook rss

«Autonomia differenziata?
Per la sanità delle Marche
solo ricadute negative»

L'ALLARME lanciato dal Pd dopo l'approvazione in Senato del ddl: «Anziché una differenziazione nelle competenze regionali, servirebbe maggiore governance nazionale del Servizio sanitario. La destra sta scardinando la parità di accesso ai beni comuni»

chantal-bomprezzi-2-325x244

Chantal Bomprezzi

«Con l’autonomia differenziata solo ricadute negative per la sanità regionale». E’ l’allarme lanciato dal Pd Marche dopo l’approvazione in Senato del ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata. Il testo ora dovrà passare alla Camera per la seconda lettura.

Il senatore dem Francesco Verducci ha dichiarato in aula come questo provvedimento «violi il diritto all’uguaglianza, il principio di solidarietà alla base della nostra Costituzione e incida pesantemente sui diritti fondamentali rendendoli diseguali». Analogamente, Marina Sereni, responsabile salute del Pd, ha sottolineato «le disuguaglianze attuali nella tutela della salute tra Nord e Sud del Paese», evidenziando come «il voto sull’autonomia differenziata possa accentuare ulteriormente questi divari».

Il Pd Marche da tempo critica la Giunta regionale sul fronte della sanità. «La giunta Acquaroli – dice la segretaria Chantal Bomprezzi – non ha approvato nemmeno una delibera sulle liste di attesa. Ad oggi solo vane dichiarazioni di intenti sulla riduzione delle liste di attesa che non trovano però alcun riscontro nella realtà dei fatti concreti». Secondo i dem, dunque ad una situazione non certo efficiente si aggiunge ora la mannaia dell’autonomia differenziata: «Servirebbe – sottolinea la segretaria Pd – anziché una differenziazione nelle competenze regionali, maggiore governance nazionale del Servizio sanitario. La destra sta scardinando la parità di accesso ai beni comuni, su tutti la sanità, rendendo definitivi e irrecuperabili i divari tra territori, con conseguenze drammatiche per i cittadini e intere comunità destinate alla marginalità». Qui, i fondi del Pnrr rappresentano un passaggio fondamentale. «Non possiamo permetterci di rinunciare a queste risorse preziose né di distoglierle dalla sanità pubblica – ribadisce Bomprezzi. Come Partito Democratico continueremo a mobilitarci per dire no a 20 diversi sistemi sanitari regionali e sì a un Servizio Sanitario Nazionale che garantisca a tutti, in tutta Italia, prevenzione, cura e prestazioni appropriate».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X