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Apposte 4 nuove pietre d’inciampo
in centro, al Piano e a Torrette:
«Gocce nel grande mare della Memoria»

ANCONA - La giornata dedicata alle vittime del nazifascimo è giunta alla settima edizione e la sua cerimonia si è svolta in quattro vie differenti

 

Il sindaco di Ancona Daniele Silvetti durante il suo intervento in ricordo delle vittime del nazifascismo

di Antonio Bomba

Giornata della memoria. Ancona questa mattina ha ricordato le proprie vittime del nazifascismo con una serie di commemorazioni articolata e frutto di un’organizzazione che ha visto come protagonisti il Comune, l’Anpi di Ancona, la comunità ebraica locale, l’Anmig marche e l’Istituto di Storia delle Marche e la partecipazione di varie istituzioni, associazioni, organizzazioni del territorio e, cosa molto importante, delle scuole della città.

«Nonostante tutto, io credo che la gente sia intimamente buona» è una delle frasi più famose di Anna Frank riportata nei suoi diari. Questa è stata citata come invito alla speranza all’apertura della cerimonia di posa delle pietre d’inciampo ad Ancona.

Per la precisione la prima pietra svelata è stata quella dedicata alla memoria di Bruno Cagli, cittadino ebreo catturato il 22.03.1944, deportato ad Auschwitz e assassinato 30.11.1944, davanti all’ingresso della sua abitazione di via Volturno. «La memoria – ha esordito così il sindaco Daniele Silvetti – ci riporta a momenti tragici al sacrificio di uomini e donne, di civili e militari che hanno pagato con la vita il messaggio di libertà che portavano sulle proprie spalle. Una ferita profonda ha segnato questa comunità. Pertanto è nostra responsabilità, come istituzioni, non solo commemorare le vittime ma trasmettere il significato di quanto accaduto alle giovani generazioni e alle scuole».

«Salvare una vita umana – ha invece tenuto a sottolineare il presidente della Comunità ebraica Marco Ascoli Marchetti – è il comandamento principale per tutti noi. La Memoria è lo strumento per mantenere in vita le persone che non ci sono più: attraverso il ricordo – ha rimarcato, rivolgendosi con particolare riguardo ai giovani – le portiamo per sempre con noi».

Molto toccante la partecipazione di familiari e testimoni che hanno ricordato come, oltre alle vicende delle singole famiglie, il contribuito dato dalla comunità ebraica alla storia e allo sviluppo di Ancona. Particolare sensibilità si è vista nei commenti e nelle poesie scritte dagli studenti, a partire da quelli dell’Iss Vanvitelli Stracca Angelini e del Liceo artistico Mannucci, i quali hanno paragonato le pietre di inciampo, ideate e diffuse in tutti i paesi europei dall’artista Gunter Demnig, a «tante piccole gocce nel grande mare della Memoria».

La celebrazione della Giornata è proseguita con lo svelamento di altre pietre di inciampo: presso l’edificio di Corso Garibaldi 40 nel quale visse Clara Sereno (qui abitava Clara Sereno nata 1911, arrestata 16.10.1943, deportata Auschwitz, assassinata ottobre 1943 è inciso nella pietra). A rappresentare l’Amministrazione l’assessora Orlanda Latini. Qui sono intervenuti il professor Marco Labbate dell’Istituto Storia Marche, lo storico Attilio Bevilacqua, i parenti della famiglia Sereno e gli studenti dei due istituti già citati.

Quindi in corso Carlo Alberto 68: ad accoglierlo – nel ricordo di Alvaro Pietrucci (qui abitava Alvaro Pietrucci, nato nel 1901, arrestato marzo 1944, deportato a Mauthausen, assassinato il 22.4.1945 Gusen) – l’Assessore Marco Battino, il Presidente Anpi sezione di Ancona Tamara Ferretti, ancora lo storico Bevialcqua, i parenti della famiglia Pietrucci e una delegazione degli studenti del Liceo Rinaldini.

Ancora una pietra di inciampo svelata, in via Esino 90 a Torrette, alle 11,30, intitolata a Lamberto Morbidelli (qui abitava Lamberto Morbidelli, nato 1910, catturato 9.9.1943 in Albania, deportato Schleswig Holstein, deceduto 2.11.1943) alla presenza dell’assessore Antonella Andreoli, della presidente Anmig Ancona, Silvana Giaccaglia e quindi un rappresentante dell’associazione Anei, vale a dire l’associazione nazionale ex internati. Anche qui presenti i parenti della famiglia Morbidelli e alcuni studenti dell’Iis Volterra Elia.

Le pietre svelate oggi si aggiungono alle 23 già collocate di fronte alle ultime abitazioni di cittadini anconetani deportati e uccisi nei Lager nazisti o deceduti durante la prigionia. Voce narrante della giornata quella di Attilio Bevilacqua, lo storico anconetano che ha seguito la ricerca dedicate alle quattro persone che saranno ricordate, assassinate in quanto ebree (Clara Sereno e Bruno Cagli), antifasciste (Alvaro Pietrucci) e Imi, ossia Internati militari italiani in Germania (Lamberto Morbidelli).

 

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