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Bertini: «La Mole resta la culla della cultura
dorica, ma gli eventi avranno luogo
in piazze e altre location ‘satellite’»

ANCONA - Alla base della scelta, spiega l'assessora alla Cultura, vi sono i tanti lavori tecnici e non a cui l'opera del Vanvitelli dovrà essere sottoposta

La Mole vanvitelliana

di Antonio Bomba

Nessun evento alla Mole. Il giorno dopo l’allarme lanciato dai consiglieri comunali di Ancona Futura, visto quanto era emerso ieri nell’apposita commissione, l’assessora alla cultura Anna Maria Bertini spiega tutti quanti i perché con un comunicato stampa a mo’ di lettera. In sintesi, per questa amministrazione, l’opera del Vanvitelli rimane «La culla della cultura dorica» anche se gli eventi si terranno in sedi definite come «satellite» a causa dei tanti lavori e interventi tecnici che interessano e andranno a interessare una buona parte della struttura. Quando questi saranno terminati, la Mole tornerà protagonista di eventi che verranno comunque selezionati all’ingresso, diciamo così, attraverso quello che viene definito come un «nuovo strumento di valutazione».

«È quanto mai opportuno – inizia così il messaggio dell’assessora alla Cultura – entrare nel merito della nostra idea di riorganizzazione dell’assessorato alla Cultura e di un nuovo sistema di gestione del settore che riconosce la storicità di alcuni appuntamenti in calendario da diverse stagioni, ma che fornisce la possibilità a nuove proposte di essere prese in considerazione per rinnovare l’offerta e dare modo ai nostri cittadini di vivere nuove esperienze e di aprire, al contempo, le porte della città a chi si è allontanato, a chi non si è sentito soddisfatto dai progetti presentati fino ad oggi, a chi non ha ritenuto Ancona interessante da questo punto di vista».

Detto ciò Bertini chiede di «non confondere un progetto di riordino dal concetto di ‘riordino con censura’. Non spegniamo i riflettori, ma anzi li accendiamo. A cominciare dalla Mole che è, e rimane, la ‘culla della cultura’ dorica, il centro nevralgico, la forza motrice di un calendario di eventi che però avrà delle location satellite». Queste sono «l’arena al porto storico di nuovo inserimento, la Cittadella, piazza del Papa, il parco di Posatora l’anfiteatro romano anche questo come nuovo inserimento, piazza Pertini, piazza Roma, piazza Cavour, piazza San Francesco, il Passetto, corso Carlo Alberto, i borghi. A queste si aggiungono delle location stagionali come le spiagge che da Collemarino arrivano a Palombina».

Successivamente l’assessora spiega come mai, pur restando ‘la culla della cultura’, l’ex Lazzaretto non ospiterà eventi almeno per l’estate del 2024: «La Mole – comincia a spiegare – è interessata da una serie di interventi tecnici e lavori finanziati con i fondi del Pnrr, i quali consentono un limitato utilizzo degli spazi. Motivo per cui anche iniziative contrattualizzate nel 2024 saranno posticipate all’anno successivo al fine di dare ai cittadini piena sicurezza al momento di utilizzo degli spazi. La distinzione – specifica – si baserà sostanzialmente sulla suddivisione di eventi culturali e grandi eventi come l’assegnazione di queste stesse deleghe ha in parte anticipato».

In seconda battuta Anna Maria Bertini specifica come «tutti i calendari dovranno essere supportati da impegni economici giustificati che vogliamo preventivare per dare il giusto spazio alle proposte meritevoli di interesse. Ritorniamo alle manifestazioni consolidate e quindi ai nuovi progetti. Per farlo adotteremo uno strumento che ci consentirà di raccogliere le diverse proposte, vagliarle e approvarle a seguito di impegni di spesa certi senza disparità e senza metodi discrezionali».

Per lei, l’attuazione di questo programma «ha contemplato una riflessione sul sistema di gestione di tutte le strutture. Costi che, in alcuni casi, si sono rivelati sproporzionati, e possono essere ridotti assumendo un nuovo metodo di gestione. Una analisi che ci sta conducendo nella direzione che crediamo essere più corretta, che permetta di efficientare i costi attraverso un utilizzo sinergico tra manifestazioni ed eventi che, sotto il profilo economico, diventano un unicum e consentono di creare massa critica abbattendo costi marginali. Ci riferiamo alle location precedentemente indicate ed attualmente non fruibili».

Anna Maria Bertini, assessora alla Cultura di Ancona

In conclusione l’assessora, a nome di tutta l’amministrazione, di chiara che sono «consapevoli che il cambiamento possa destabilizzare soprattutto quando ancora non è perfettamente delineato nei suoi contorni, ma possiamo assicurare che si basa su un principio di equità, risparmio, efficienza e valorizzazione di quante più realtà anconetane e non».

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