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Collemarino, chiude il poliambulatorio.
Aic: «C’era tempo per cercare un’altra sede,
lo si faccia adesso per garantire continuità»

ANCONA - Il presidio medico indispensabile per i residenti del quartiere e di molte frazioni sarebbe soggetto a sfratto, causa vendita dell'immobile . Per Altra Idea di Città «Il sindaco Silvetti si faccia portavoce di questo problema con la Regione Marche»

Il poliambulatorio di Collemarino

di Antonio Bomba

Poliambulatorio di Collemarino verso la chiusura. La fatidica data individuata dovrebbe essere quella del 31 marzo 2024. Dopo che ieri sul tema si era espressa Italia Viva, mostrando interesse e vicinanza ai residenti del quartiere anconetano, nonché a quelli delle frazioni che lì trovavano un valido presidio medico, oggi è il turno di Altra Idea di Città.

«Il distretto sanitario – è l’inizio del loro comunicato stampa – è l’articolazione, su base territoriale, attraverso il quale il nostro Servizio sanitario regionale attiva il percorso assistenziale e realizza l’integrazione fra attività sanitaria e sociale. Quello che sta accadendo a Collemarino è l’ennesimo arretramento del nostro diritto alla salute, passando dall’ennesimo smantellamento dei servizi socio sanitari territoriali».

Entrando nello specifico, Aic riporta le testimonianze loro giunte da parte di alcuni abitanti della zona «i quali, allarmati, segnalano come casualmente vengono a conoscenza della chiusura del distretto di Collemarino, programmata in data 31/3/24, con trasferimento del personale ai poliambulatori dell’ex Crass. Tale provvedimento – fanno notare i co-portavoce del movimento di sinistra Loretta Boni e Giacomo Zacconi – seguirebbe una regolare procedura di sfratto nei confronti dell’Ast da parte del proprietario dell’immobile posto in vendita e nel quale l’ambulatorio di via Matteo Ricci ha sede».

Pertanto, secondo Altra Idea di Città «era previsto il tempo necessario per la ricerca di una nuova sede, sempre nella stessa zona, dove il servizio attualmente viene erogato, garantendo così la continuità assistenziale territoriale». E invece «ad oggi non c’è stata nemmeno una comunicazione agli utenti che ufficializzasse la chiusura. Gli stessi utenti che saranno, a breve, privati del servizio di laboratorio analisi, fisioterapia, neurologia, Umee, tramite il servizio di assistenza sociale e i servizi domiciliari. È anche presente, così come nello spirito del distretto, l’ambulatorio di un medico di base».

Per tutti questi motivi, per Aic, rappresentata in consiglio comunale da Francesco Rubini «È assolutamente necessario che venga individuata, in tempi brevissimi, un’altra sede pubblica anche convertendo parte degli attuali locali del mercato comunale coperto di Collemarino ampiamente sottoutilizzati, ovviamente adattati per l’esigenza. Stante poi il quartiere di Collemarino e Palombina abitato da nuove giovani famiglie sarebbe auspicabile anche la riapertura di un servizio di pediatria. Purtroppo – è la loro triste considerazione – si ha la sensazione che si voglia smantellare tutto ciò che ancora rimane dei servizi territoriali spesso utilizzati soprattutto dall’utenza anziana o dalle persone più fragili a favore di una centralizzazione dei servizi, ma soprattutto di una privatizzazione della sanità pubblica».

Loretta Boni, Altra Idea di Città

In conclusione «un appello al sindaco di Ancona, quale tutore della salute dei suoi cittadini: che si faccia portavoce – è la loro conclusione – nei confronti della Regione Marche per garantire quel poco che è rimasto della territorialità dell’assistenza tanto enfatizzata».

Il poliambulatorio di Collemarino verso la chiusura? Italia Viva chiederà chiarimenti alla giunta

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