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Ad Ancona un presidio per Ilaria Salis
in concomitanza con il processo

LA DONNA si trova nelle carceri ungheresi da quasi un anno

Piazza Roma

di Antonio Bomba

Un presidio di solidarietà. Per non dimenticare Ilaria Salis, detenuta a Budapest e in procinto di affrontare la prima udienza del processo che la vede imputata. Così, in piena concomitanza con questo evento, lunedì 29 gennaio alle ore 17,30 in piazza Roma ad Ancona, la Fondazione Primo Maggio effettuerà, come detto, un presidio di solidarietà per la nostra connazionale.

«In concomitanza con la prima udienza del processo ad Ilaria Salis a Budapest – scrive Jacopo Francesco Falà in nome e per conto di tutta la fondazione – si terranno in tutta Italia manifestazioni, presidi ed eventi per chiedere la liberazione e il rimpatrio della nostra connazionale detenuta in Ungheria in condizioni disumane». Così, come già anticipato, «Lunedì 29 gennaio alle ore 17,30 in Piazza Roma ad Ancona si incontreranno attivisti e cittadini che sostengono le richieste del comitato ‘Liberiamo Ilaria Salis’.

Oltre alla Fondazione primo maggio, al presidio «concorreranno tante associazioni, forze civiche, sociali e politiche, le quali si stanno mobilitando in queste settimane per riportare a casa Ilaria Salis, ‘colpevole’ solamente di aver manifestato contro una commemorazione proibita dal governo ungherese che ogni anno riunisce nella capitale magiara centinaia di sostenitori di Hitler, il cosiddetto ‘Giorno dell’Onore’, che si tiene a Budapest ogni 11 febbraio».

Ilaria Salis

«Non possiamo accettare – prosegue Falà – che in uno Stato europeo vi siano violazioni così gravi dei diritti umani. Chiediamo al governo italiano di adoperarsi affinché il processo abbia luogo in Italia, affinché Ilaria Salis possa tornare qui a scontare i domiciliari a casa, come previsto dalla Dichiarazione quadro dell’Unione Europea n. 829 del 2009». Inoltre la Fondazione primo maggio chiede «all’Assemblea legislativa delle Marche e a tutti i consigli comunali e provinciali della nostra Regione di esprimere con nettezza il più forte appoggio alla battaglia che sta portando avanti con grande dignità il padre di Ilaria, Roberto Salis, e il comitato ‘Liberiamo Ilaria Salis’.

Ilaria Salis, militante antifascista di Milano, è accusata di aver aggredito alcune persone nel febbraio del 2023. Queste stavano partecipando, come fatto notare dalla Fondazione Primo Maggio, a una manifestazione a ricordo di un battaglione della Germania nazista che tentò di impedire l’assedio della città magiara da parte dell’Armata rossa dell’Unione Sovietica. Per le autorità ungheresi avrebbe agito dopo aver pianificato tutto e di far parte del gruppo tedesco Hammerbande. Per tutto questo rischia fino a 16 anni di carcere. Fino ad ora pochi sono stati i contatti concessi con la famiglia e con i propri avvocati.

Jacopo Francesco Falà

A destare preoccupazione sono anche le condizioni della detenzione che sarebbero quantomai non ottimali, ad usare un eufemismo. Addirittura mancherebbero le più minime condizioni igieniche. Come carico a una situazione già complessa e angosciante di suo, c’è il fatto che l’Ungheria è stata più volte condannata per gravi violazioni dei diritti dei detenuti.

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